Enzo Jannacci, cantautore.
E' nato a Milano il 3 giugno 1935. Laureato in medicina all’Università degli
Studi di Milano, si è specializzato in chirurgia generale, esercitando la
professione di medico chirurgo. Parallelamente alla maturità scientifica ed
agli studi universitari ha frequentato il conservatorio, diplomandosi in
pianoforte.
Con una produzione discografica di 22 album, una miriade di 45 giri (primo
disco L’ombrello di mio fratello, 1959), Jannacci attesta quantitativamente,
oltre che qualitativamente, la sua significativa presenza nel panorama della
canzone d’autore italiana.
Pianista, jazzista, si è diplomato in armonia, composizione e direzione
d’orchestra. Ha studiato con il maestro Centernieri (insegnante dei più noti
“orchestratori d’Italia”). Jannacci comincia molto presto a uscire
dall’ambiente puramente musicale per mettere piede nel morente avanspettacolo
e nei primi teatrini di cabaret, ed è al Derby di Milano che mette in evidenza
le sue doti di intrattenitore. Se ne accorge anche Dario Fo, che porta il
giovane Jannacci in teatro. Nasce così 22 canzoni, un recital storico, che
apre la strada anche ai successi discografici (Vengo anch’io, no tu no,
Giovanni telegrafista, ecc.), ma lancia soprattutto dei brani storici per la
cultura canzonettistica italiana: si pensi solo a L’Armando e a Veronica per
citare i più noti.
Ancora sul piano musicale vanno rilevate le esperienze di Jannacci come
compositore di colonne sonore. Citiamo per il cinema Romanzo popolare di
Monicelli, Saxofone di e con Renato Pozzetto, Pasqualino settebellezze, che
nel 1987 gli valse una nomination all’Oscar come miglior colonna sonora e
Piccoli equivoci di Ricky Tognazzi. Per il teatro numerosi lavori anche al di
fuori di quelli da lui interpretati come La tappezzeria, scritta a quattro
mani con G. Viola, come pure L’incomputer edito dalla Bompiani con l’avallo di
Umberto Eco. Come autore per altri e arrangiatore, citiamo per tutte le
raccolte Milva la rossa e Mina quasi Jannacci.
Nel 1989 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con Se me lo
dicevi prima, il contributo di un importante cantautore italiano alla lotta
contro la droga. Sempre nel 1989 incide, nel corso di una fortunata tournée,
un album doppio “dal vivo” che contiene gran parte dei suoi successi e
s’intitola Trent’anni senza andare fuori tempo. Nel 1991 torna al Festival di
Sanremo con la canzone La fotografia in coppia con Ute Lemper e riceve il
Premio della Critica Musicale, contemporaneamente realizza un nuovo lp con gli
arrangiamenti di Celso Valli, intitolato Guarda la fotografia. Nel 1994 si
ripresenta al Festival di Sanremo in coppia con Paolo Rossi con il brano I
soliti accordi, che è anche il titolo del rispettivo lp, sempre di grandi
contenuti, arrangiato da Giorgio Cocilovo e Paolo Jannacci. Nel 1996 fa coppia
con Piero Chiambretti nella nuova edizione de Il Laureato. Dopo questa
esperienza, Enzo continua a lavorare nei maggiori teatri italiani con il suo
enorme repertorio ed insieme al figlio Paolo realizza, nel 1998, la raccolta
completamente restaurata e restilizzata Quando un musicista ride edito da Sony
Music. Il lavoro è decisamente imponente e comprende, oltre a tre brani
inediti (uno di essi Già la luna è in mezzo al mare con il Nobel per la
Letteratura Dario Fo) un percorso temporale fitto e rigoroso, che svela molti
segreti della carriera quarantennale di Jannacci. Nel 1999 idea un nuovo
spettacolo teatrale nel quale racconta un difficile spaccato della realtà
sociale italiana. Recitando con una “band” di musicisti/attori, mette in scena
le miserie ed incongruenze della “sua” gente e più in particolare dell’essere
umano È stato tutto inutile. Nel 2000 Enzo ritorna ad un suo vecchio amore :
Il Jazz (che lo aveva iniziato nei primi anni della sua adolescenza musicale e
intellettuale) e propone ad un pubblico molto severo, brani originali e
standard, con i migliori musicisti italiani del settore. Nel 2001, dopo circa
tre anni di lavoro continuativo e dopo sette anni di assenza , propone al
grande pubblico il suo ultimo lavoro di studio: un cd con 17 brani inediti di
enorme impatto emotivo e sociale, edito da Ala Bianca Records con
distribuzione CGD East West-Warner. Dedicato a suo padre, Come gli Aeroplani è
diventato un po’ una pietra miliare della discografia italiana anche grazie a
quell’incomparabile Lettera da Lontano contenuto nell’opera, che la
arricchisce notevolmente e posizionandolo tra i brani più significativi della
creatività e della sensibilità di Enzo Jannacci, un brano che rimane, come
tanti altri quali Vengo anch’io, no tu no, Quelli che…, Ci vuole orecchio,
ecc. Nel 2003 esce L’Uomo a Metà, sempre pubblicato da Ala Bianca Records e
co-prodotto dal figlio Paolo e da Mauro Pagani. È un album solare e
pirotecnico che rappresenta una emozionante evoluzione poetica, insieme a
momenti di denuncia e ritrovata vena umoristica (Il Pesciolone) e di nobile e
colta comicità. Non mancherà di “lasciare il segno” grazie specialmente al suo
enorme contenuto. Nel 2004 è uscito il cd Milano, 3-6-2005, un disco
totalmente inedito che contiene 16 capolavori in dialetto milanese,
completamente riarrangiati, a cui ha fatto seguito un tour nei più prestigiosi
teatri. Alla fine del 2006 è uscito il nuovo doppio cd, The best, la più
completa raccolta dei suoi successi, del passato e del presente, unitamente ad
alcuni brani inediti.
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Fonte: info ufficio stampa
Aggiornamento :
04/03/2007
http://www.concertodautunno.it/cur/jannaccie.html