Elena Ferrari, attrice.

E-MAIL: elenaferrari1@libero.it
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Studi Effettuati:
1995: Maturità Scientifica presso il liceo A. Antonelli di Novara.
2003: Laurea in Scienze della Comunicazione, Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino.

Studi Formativi:
1999:
Diploma: Scuola del Piccolo Teatro di Milano, fondata da G. Strheler, diretta da L. Ronconi.
2000:
Diploma: I.R.S.A.E. Lombardia, come insegnante di attività teatrale nella scuola pubblica.

Stage:
Danza contemporanea con Carolyn Carlson (1997).
Recitazione con Bruce Meyers, attore di Peter Brook, (1998).

Premi:
2001:
Vince il Primo Premio, Premio Wanda Capodaglio, Teatro delle Celebrazioni, Bologna.
Vince il Terzo Premio al Concorso Prova d’Attore, Teatro Gobetti, Torino.
2005:
Vince il Primo premio Aquilegia Blu, come migliore attrice e migliore autrice con lo studio dello spettacolo Cleopatra, Cesare e Antonio, Torino, Sala Infernotti.

Insegnamento:
2004: Insegnante di recitazione, presso l’Istituto di Soggiorno estivo CDE, Nocera Umbra.
2005: Insegna da tre anni recitazione presso la scuola dei Teatri Possibili di Roma.

Teatro:
1997:
“Elvira o la passione teatrale” di L. Jouvet, regia Giorgio Strehler, Piccolo Teatro, Milano.
1998:
“Vecchio Clown cercasi” di M. Visniec, regia di S. Iordanescu, Piccolo Teatro, Milano.
“La grande magia” di E. de Filippo, regia Giorgio Strehler, Piccolo Teatro, Milano.
1999:
“Alla ricerca di Tre sorelle” da A. Cechov, saggio del corso per attori L. Jouvet, E. D’Amato.
“Nina o la pazza per amore” G. Paisiello, dir. R. Muti, regia R. Cappuccio, Teatro alla Scala.
2000:
“Il Sogno” di A. Strindberg, regia L. Ronconi, Piccolo Teatro, Milano.
“Cosi’ fan tutte” di W. A. Mozart, regia di G. Strehler, Piccolo Teatro, Milano.
“Il Martirio di S. Sebastiano” di D’Annunzio, regia L. Iannotta, T. Vittoriale-T. des Italiens.
“The country” di M. Crimp, regia F. Però, Ars Milenia Roma, Festival di Benevento.
2001:
“Break Teatro”, progetto Nicholas Brandon, Teatro della Tosse, Genova.
“La Scatola magica”, da C. Goldoni, regia R. Zannolli, Piccolo Teatro, Milano.
“Infinities”, di J. D. Barrow, regia L. Ronconi, Piccolo Teatro, Milano.
2003:
“La Scuola delle Mogli” di Molière, regia Jacques Lassalle, Teatro Carcano, Milano.
“Le 110 donne di Ser Giovanni Boccaccio” di T. Conte, Teatro della Tosse, Genova.
“Il Bugiardo” di C. Goldoni, regia G. Bosetti, Teatro Carcano, Milano.
“Il berretto a sonagli” di L. Pirandello, regia G. Bosetti, Teatro Carcano, Milano.
2004:
Progetto “Serate nei Musei”,W. Shakespeare, regia P. Valerio, Teatro Nuovo, Verona.
“Il Mistero dei Tarocchi”, di T. Conte e G. Aloisio, Teatro della Tosse, Genova.
2005:
“Gabriele”, di F. Paravidino e G. Rappa, regia G. Rappa, Teatro Stabile di Bolzano.
“Zenit”, di G. Rappa, regia G. Rappa, Gloriababbi Teatro.
“Sostiene Pereira”, di A. Tabucchi, con P. Ferrari, regia T. Pedroni, Diritto e Rovescio, Roma.
2006:
“Cleopatra, Cesare e Antonio”, scritto, diretto e interpretato da Elena Ferrari, Sala Infernotti, Torino.

Radio:
Registra spot per alcune campagne pubblicitarie tra cui: Kellogs Cornflakes, Skoda, Oral B.

Cinema:
1999:
Cortometraggio “Sottosuolo”, regia F. Ambiel, Scuola del cinema di Milano.
2001:
“The Lake” film scritto e diretto da Robert Golden, WEC-Production, Londra.
2003:
Cortometraggio “Qualcuno volò sul bancone dell’autogrill”, scritto e diretto da L. Porrino.

Televisione:
2003: “Max e Tux”, produzione RAI, con M. Lopez e T. Solinghi.
2005: “I Misteri di Suor Giò”, produzione RAI, regia L. Squizzato.

Cleopatra, Cesare e Antonio
Testo e regia di Elena Ferrari
Con Elena Ferrari
Disegno luci Leonardo Bucalossi
Laboratorio Scenografie Archimede Legno, Novara
Costumi Grazia Prandi
Musiche a cura di Giulia Venturi
Ufficio Stampa Margi Cantone
“L’aspide non fu mai trovato benchè alcuni dissero d’averne scorto qualche traccia sul bordo del mare, ove la camera guardava e aveva le finestre.” (Plutarco, Antonio, 86).


Lo spettacolo ripercorre attraverso gli occhi e la voce di Carmiana, fedele ancella e inseparabile amica di Cleopatra, due delle più affascinanti storie d’amore di tutti i tempi.
Tra avvenimenti storici realmente accaduti e leggende tramandate, lo spettatore incontrerà in un divertente monologo-dialogo alcuni dei personaggi che più hanno segnato la vita della celebre regina d’Egitto.
Amante appassionata, sovrana potente, donna coraggiosa il personaggio di Cleopatra da sempre ha ispirato generazioni di artisti, poeti, drammaturghi tra cui lo stesso William Shakespeare. Partendo da alcuni fatti narrati da quest’ultimo in “Antonio e Cleopatra”, ma anche facendo riferimento al “Cesare e Cleopatra” di G. B. Shaw, ai molti aneddoti raccontati da Plutarco nelle sue “Vite Parallele”, lo spettacolo propone un punto di vista ironico e distaccato, non a caso quello della serva Carmiana, per raccontare una storia di cui tutti conoscono il tragico epilogo, ma di cui tanti ignorano i lati buffi e a tratti grotteschi.

Lo spettacolo inizia proprio il giorno in cui la regina perde la vita a causa del morso del famoso aspide. Partendo da qui Carmiana, personaggio storico realmente esistito, racconterà i fatti principali che hanno visto come protagonista Cleopatra: dall’esilio, all’incontro segreto con Cesare, all’incoronazione come regina, passando al periodo romano, alla morte del condottiero, all’incontro successivo con Antonio, fino a giungere alla guerra contro Ottaviano, e alla sconfitta-morte dei due amanti.

Il titolo che vede fusi insieme i nomi dei tre protagonisti nella locandina è stato suggerito dal ruolo determinante che questi due comandanti romani giocarono nella vita della sovrana d’Egitto. Quasi fossero scritti nel destino della donna, le loro iniziali la “C” di Cesare, ovvero l’amore giovanile quello più spensierato, e la “A” di Antonio, l’amore più maturo e consapevole, rappresentano così il principio e il termine tracciati nel nome e nel destino stesso di Cleopatra.
Inoltre l’idea di fondere il nome della regina con quello rispettivamente di Cesare e di Antonio è stato ispirato dall’idea di un amore quasi adolescenziale che lega la regina ai suoi due compagni. Tanto che non ci stupisce l’idea che lei stessa abbia potuto incidere così il suo nome, intrecciato a quello dell’amante di turno, sulla corteccia di un albero di Alessandria.
La scelta di unire i nomi degli amanti si è resa anche necessaria dalle battute della stessa regina, sconvolta per la morte di Antonio, incapace di contemplare una Cleopatra senza il suo romano: <<Vorrei darti almeno l’ultimo dei miei mille baci, il più povero, avessero le mie labbra il potere di rianimarti di baci ora me le vorrei consumare.(…) mi sembra di sentire il mio Antonio che mi chiama. Ecco, vengo da te mio sposo. Ora il mio coraggio mi farà degna di questo nome.>>. (W. Shakespeare).
Lo spettacolo sottoforma di studio ha vinto il premio Aquilegia Blu 2005, tenutosi presso la Sala Infernotti di Torino, come migliore autrice e migliore attrice.

Fonte: info ufficio stampa
Fonte: info artista (su richiesta potrebbe essere disponibile email per contatto, richiedere al sito)
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Aggiornamento :
27/12/2006