Ludovico Einaudi, pianista e compositore
(una delle sue bellissime incisioni)
Dopo le esperienze con il quartetto d’archi ed i suoni evocativi del duduk
armeno in ‘Eden Roc’, Ludovico Einaudi prosegue il cammino iniziato nel ‘96
con ‘Le Onde’, ritornando all’immediatezza e semplicità di un
album per piano solo, strumento perfetto per interpretare quell’ispirazione
minimale, ricca di colori ed emozioni, che in questi anni ha portato alla
musica di Ludovico la costante stima della critica, ma soprattutto una
crescente popolarità presso un pubblico inaspettatamente trasversale, fuori
dalle logiche consuete che dividono i generi musicali. ‘I Giorni’ è un album
lungamente meditato: undici ballate per piano solo, quasi in forma di suite,
composte appositamente per fotografare la creatività di compositore e pianista
in piena libertà espressiva, slegata da ogni legame con le logiche della
colonna sonora, di cui Ludovico è considerato fra i compositori più attivi ed
apprezzati nel cinema italiano di questi ultimi anni. Ne ‘I Giorni’ ritornano
antichi amori, come l’interesse per le strutture temporali, da cui nasce il
titolo, e nuove passioni, come il ‘sottile mal d’Africa’ che percorre tutto
l’album, incarnandosi nel ciclico ritorno di Melodia africana, eco lontana di
un motivo ‘dolce e un po’ malinconico’, ascoltato di sfuggita dalla radio in
Mali, durante un viaggio in macchina con il musicista Toumani Diabate. Del
motivo africano, antichissima canzone del repertorio Mandè, rimane la
suggestione, il profumo, ricordo impalpabile di un viaggio nel cuore musicale
del Mali. La scelta di tornare ad un album per piano solo nasce dalla
necessità di un momento di riflessione, che Ludovico sente ogni qualvolta esce
da lunghi periodi di collaborazione con altri musicisti o artisti: ‘Le Onde’ è
nato dopo un’intensa attività come compositore per il teatro e la danza, ‘I
Giorni’ rispecchia il raccoglimento dopo un anno dedicato alla composizione di
colonne sonore. Il pianoforte dunque come una "stanza" in cui meditare in
solitudine, per ritrovarsi, raccogliersi nell’intimità del proprio pensiero.
Tracklist: Melodia Africana I I due fiumi In un’altra vita Melodia Africana II
Stella del mattino I Giorni Samba Melodia Africana III La nascita delle cose
segrete Quel che resta Inizio Limbo Bella notte Canzone Africana IV Biografia
Ludovico Einaudi, compositore e pianista, svolge ormai da anni una consolidata
e intensa attività concertistica sia come solista sia con un ensemble, Le sue
musiche sono state eseguite in prestigiose istituzioni internazionali, quali
il Teatro alla Scala di Milano, il Maggio Musicale Fiorentino, il Festival di
Tanglewood, il Lincoln Center di New York, la Queen Elisabeth Hall di Londra,
il Center for Performing Arts di Los Angeles. Parallelamente all’attività
concertistica, Ludovico Einaudi inizia una serie di collaborazioni con il
cinema, il teatro, il video e la danza: ‘Time Out’ (1988), concepito con lo
scrittore Andrea De Carlo e rappresentato in molte parti del mondo dalla
compagnia americana ISO Dance Theatre; "Stanze" (1990) un album per arpa
elettrica, interpretato daCecilia Chailly; ‘Salgari’ (1995), ispirato alla
vita e alle opere dello scrittore veronese, progetto commissionatogli
dall’Arena di Verona; ‘E.A.Poe’ (1997), progetto abbinato alla visione di film
muti. Nell’ottobre 1996 BMG Ricordi pubblica ‘Le Onde’, un ciclo di ballate
per pianoforte solo che ha riscosso un grande successo. Uscito nel Regno Unito
nel maggio 1998, è stato lanciato da Classic FM Radio come disco della
settimana, entrando subito nelle classifiche inglesi: ‘Ludovico Einaudi (‘)
permette alla musica di spaziare, espandersi e respirare (‘) un disco
incantevole e commovente.’ (John Brunning ‘ Classic FM Magazine, Maggio 1998).
Alcune di queste ballate sono state scelte dal regista Nanni Moretti per la
colonna sonora del film ‘Aprile’. Sempre per il cinema, Einaudi ha scritto le
musiche per i film ‘Treno di panna’ di Andrea De Carlo, ‘Da qualche parte in
città’, ‘Acquario’ di Michele Sordillo (per quest’ultimo ha vinto il premio
Grolla d’oro per la migliore colonna sonora) e ‘Giorni dispari’ diDominik
Tambasco. Nel 1999 Ludovico Einaudi ha composto la colonna sonora del film di
Giuseppe Piccioni ‘Fuori dal mondo’, con Margherita Buy e Silvio Orlando,
pubblicata da BMG Ricordi con titolo omonimo. Nella primavera 2001 è stato
pubblicato il singolo ‘Blusound’ contenente le musiche della campagna Blu. Più
recentemente ha composto le colonne sonore di ‘Le parole di mio padre’ di
Francesca Comencini e del fortunato ‘Luce dei miei occhi’ sempre del regista
Piccioni.
AttikMusic.
E' tra le figure di punta della musica contemporanea europea. Diplomatosi al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Azio Corghi, dopo studi classici e d’avanguardia, modella il suo stile compositivo attraverso una serie di collaborazioni con il teatro e la danza. Le opere più significative: Time Out (1988), performance di teatro-danza concepita con lo scrittore Andrea De Carlo e rappresentata dalla compagnia americana ISO Dance Theatre e Salgari (Per terra e per mare) (1995), opera-balletto commissionata dall'Arena di Verona con testi di Emilio Salgari, Rabindranath Tagore, Charles Duke JR e presentata in prima mondiale sempre all'Arena con la coreografia di Daniel Ezralow e le scene dello statunitense Jerome Sirlin. Nel 1996 pubblica l'album Le onde che rappresenta un momento essenziale nella carriera di Einaudi in cui questi assembla e interpreta un ciclo di ballate per pianoforte ispirato dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf, che vede le onde come simbolo della vita. Il disco, concentrato di quel suono circolare, raffinato e minimalista che lo porterà al successo, sarà pubblicato un paio di anni dopo nel Regno Unito, finendo per riscuotere unanimi consensi di pubblico e di critica. L'atteso seguito si intitola Eden Roc (Bmg Ricordi, 1999) e prosegue la ricerca sull'approfondimento della canzone strumentale iniziata con ‘Le onde’, con l'aggiunta di un quintetto d'archi. Il lavoro è caratterizzato dalla collaborazione con l’armeno Djivan Gasparijan, maestro indiscusso del duduk (piccolo oboe in legno di albicocco). Sul finire del 2001 è tempo di I Giorni, una dozzina di brani per piano solo, che si traducono in «una sorta di riflessione in musica», sulla scia di un viaggio africano. In Mali ritornerà nel gennaio 2003, per partecipare alla terza edizione del ‘Festival au Désert', celebrazione della cultura del popolo Tuareg del Sahara. Il 2003 è caratterizzato da puntuali 'tutto esaurito' nelle sale teatrali dove si esibisce: in Italia come all'estero. A cominciare dalla Gran Bretagna, dove nel frattempo esce Echoes (The Einaudi Collection)', una raccolta di successi dei suoi primi album da solista, che supererà quota 100 mila copie vendute. Nello stesso anno incide il doppio live LaScala:Concert 03 03 03 '(Bmg Ricordi) al Teatro degli Arcimboldi di Milano, che raccoglie tutti i brani più noti dell'autore. Quando esce Una mattina, il primo album per la britannica Decca, nell’autunno del 2004, il disco schizza subito al primo posto delle charts britanniche della classica. Einaudi prosegue la sua ricerca intorno alla ‘canzone strumentale’ applicando l'approccio colto ai temi e alle forme della musica popolare. Da quel momento, inizia un tour, fortunato e pressoché infinito, che porta Ludovico Einaudi in giro per l’Europa e gli offre spunti per collaborazioni inedite e sempre più stimolanti, in bilico tra suoni colti e avanguardia, suggestioni etniche ed elettronica. E siamo all’autunno 2006 e a Divenire (Decca), l’ultimo capitolo discografico.
Fonte: info ufficio stampa
Aggiornamento :
20/04/2008