Roberto De Candia, baritono

Il baritono Roberto De Candia, pugliese nato a Molfetta,  ha studiato di violoncello (oltre che 19 esami di economia e commercio). La capacità di leggere la musica lo ha spinto a cimentarsi con molte opere contemporanee, da Testoni a Galante, da Petrassi a Maderna a Vlad, ma il suo repertorio naturale è quello belcantistico; ha avuto come maestro Sesto Bruscantini.

Ha debuttato a Cagliari come professionista nel 1990, a ventidue anni, reduce da vincitore del concorso di Spoleto. L’ente lirico lo chiamò per sostituire il baritono che si era ammalato un mese prima delle prove della Manon Lescaut. Ebbe come madrina Raina Kabaivanska, fu un successo.

Dopo il debutto cagliaritano, per il giovanissimo De Candia ci sono state molte opportunità di fare da cover a baritoni del calibro di Leo Nucci, Paolo Coni, Alessandro Corbelli, con i quali poi ha recitato.

Brillante, simpatico, scherzoso ha interpretato anche la parte del "cattivo" in "Romeo e Giulietta del villaggio" di Delius nella parte di Marti, il padre di Vreli, un ruolo importante nell’economia del racconto; sul piano musicale, un lavoro interessante, ruolo che vocalmente richiede un canto stentoreo, una dizione della lingua diversa dai suoi soliti ruoli. Delius non è certo l’ esempio più brillante di canto legato, dal punto di vista musicale sembra un grande poema sinfonico con accompagnamento di voci.

L’equilibrio, «un certo distacco dalle cose» e l’umiltà sembrano essere le doti principali di questo artista che si sente un privilegiato ed è alieno dai divismi dei grandi artisti come dalle presunzioni dei più giovani.

Al Comunale di Cagliari
- Barbiere di Siviglia di Stefano Vizioli
- Don Giovanni (Leporello)
- Don Pasquale (dottor Malatesta)
- Romeo e Giulietta del villaggio (Martì) 2002
- debutto nel Turco in Italia a Bologna con Michele Pertusi, Eva Mei e Alfonso Antoniozzi
- Armida del 1996 alla Scala, il Rossini Opera festival, il Metropolitan.

A 34 anni ha un curriculum di tutto rispetto. (2002)

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