Mario Brunello, violoncellista


Mario Brunello con Vinicio Capossela

Vincitore del Primo Premio all'ottava edizione del Concorso Internazionale Ciaikovsky di Mosca nel 1986, Mario Brunello è richiesto dai maggiori centri musicali europei, americani e giapponesi ed ha suonato con le più importanti orchestre ed i migliori direttori.
Vastissimo il repertorio che si estende da Bach ai contemporanei ed intensa anche l'attività cameristica. Mario Brunello suona spesso in Duo con Andrea Lucchesini e Massimo Somenzi.
Ha suonato con alcune delle più importanti orchestre europee e con celebri direttori fra i quali Semyon Bychkov, Sylvain Cambreling, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Valeri Gergiev, Carlo Maria Giulini, Eliahu Inbal, Marek Janowski.
Recentemente ha effettuato una tournée europea in Duo con il violinista Frank Peter Zimmermann, una nuova tournée in Giappone ed ha tenuto alcuni concerti a Londra.
Brunello é fondatore e direttore dell'ORCHESTRA D'ARCHI ITALIANA, che fin dai primi concerti ha ottenuto critiche eccellenti e grande successo di pubblico. La formazione fa tesoro di una delle più alte scuole d'arco del nostro Paese, quella veneta, e sta acquisendo, di pari passo con una sempre maggiore autonomia dalla propria guida, un'impronta dal gusto tutto italiano. Un suono generoso, cura del timbro, ricerca di un fraseggio mai scontato: è la lezione ferrea ed illuminante di Mario Brunello, le cui doti di musicista sono amplificate dalla non comune capacità di entrare dentro le ragioni dell'interpretazione e di trasmetterle agli altri.
Gli impegni dell'orchestra per la stagione 2000/01 prevedono la realizzazione di otto nuovi programmi in collaborazione con artisti come Giuliano Carmignola, Franco Gulli, Alexander Lonquich, Andrea Lucchesini, Paul Meyer, Franco Rossi, Bruno de Simone, Giovanni Sollima ed una ripresa del programma già realizzato insieme allo straordinario attore Marco Paolini, Notte Trasfigurata di Schoenberg.
L'ultima incisione per Agorà è imperniata su musiche di Schoenberg, Stravinskij e Webern.
Mario Brunello ha studiato con Adriano Vendramelli e Antonio Janigro.
Suona un Maggini del XVII secolo appartenuto al grande Franco Rossi.

Tra le manifestazioni da lui coordinate si segnala "Note dipinte, ascoltando un quadro" (ecco il suo commento alla iniziativa) Milano Teatro dal Verme 2003/2004 nel doppio ruolo di direttore e violoncello solista alla testa dell’Orchestra d’Archi Italiana.Note Dipinte è un progetto di Mario Brunello e l’Orchestra d’Archi Italiana, realizzato dal Teatro Dal Verme – I Pomeriggi Musicali in collaborazione con Resia srl.  Fondazione I Pomeriggi Musicali: Tel 02 87905 Resia srl: Tel. 02 6541 63

La Tavolozza:

“Ho sempre considerato la tavolozza come uno strumento ad arco, anche se la forma ricorda una specie di arpa; uno strumento che al posto di quattro corde ha i colori, tre e invece dell’arco, un pennello; e lo stupore che si legge talvolta negli occhi di chi ci guarda suonare e si chiede come si possano trovare le note su quella tastiera liscia con solo quattro corde, é lo stesso stupore che provo guardando un pittore giocare con i colori su un piccolo pezzo di legno. Ma il colore e il suono devono essere prima di tutto nella mente dell’artista, con la differenza che il pittore crea anche la forma mentre il musicista, o meglio l’interprete, deve rappresentare e dare vita ad un opera nata nella mente di un compositore. Il compositore ci da le “istruzioni per l’uso”, ma sta a noi prendere in mano pennello e tavolozza. Ho pensato per questo programma conclusivo del ciclo “Note Dipinte” di dare uno sguardo su una forma, il” tema cantabile” che peraltro si addice particolarmente all’anima del violoncello, e su come compositori di cultura ed epoche diverse lo hanno trattato con forma e colori. Colori brillanti in Rossini, armoniosamente accostati che fanno immaginare prospettive e profondità da scena teatrale, più caldi e opachi in Ciaikowsky, ma sviluppati in ampiezza. Hindemit usa forme (corale, contrappunto) e colori netti, austeri, rivolti alle radici della musica della vecchia Europa; Takemitsu si esprime con piccoli segni e colori delicati e tenui, mentre in Piazzolla si trovano tinte naturali, vivaci, forme popolari, ma tutto con un velo di nostalgia tipicamente sudamericana. La presenza in Sollima di due solisti che si dividono un tema pieno di luce e colori mediterranei, potrebbe far pensare ad un lavoro a più mani.”

Mario Brunello

 

Al violoncello si è esibito Mario Brunello, giovane e raffinato virtuoso già affermatissimo sui principali palcoscenici europei ed americani ed uno dei massimi talenti italiani. http://bologna.ilrestodelcarlino.it/groups/2/19/artI387.html