Ottorino Respighi, compositore(Bologna 9 luglio 1879 - Roma 18 aprile 1936)

 

Ottorino Respighi nacque a Bologna il 9 luglio1879 da una famiglia di musicisti e frequentò il liceo musicale di Bologna dove fu allievo di Torchi e Martucci. Da quest'ultimo gli venne l'interesse per le forme sinfoniche e cameristiche, elaborate dai romantici tedeschi e sino allora poco praticate in Italia. Dopo aver conseguito il diploma in violino (1901), seguì a Berlino i corsi di Max Bruch e a S. Pietroburgo quelli di Rimskij Korsakov. Nel 1913 vinse la cattedra di alta composizione presso il conservatorio di Santa Cecilia, ne divenne direttore nel 1923, ma nel 1926 si dimise per potersi dedicare più liberamente alla composizione e compiere viaggi artistici come direttore ed esecutore delle proprie composizioni in Europa e nelle Americhe. In questo periodo, abbandonata la strada del melodramma con cui aveva iniziato la carriera di compositore, si dedicò alla creazione dei poemi sinfonici che gli diedero la celebrità: Le fontane di Roma (1916), I pini di Roma (1924), Vetrate di chiesa (1926), Trittico botticelliano (1927), Feste romane (1928). Accanto a queste partiture, se ne collocano altre, in cui Respighi mise a frutto la sua grande esperienza di trascrittore e studioso di musiche antiche: Concerto gregoriano (1921), Concerto in modo misolidio (1924), la suite Gli uccelli (1927), Antiche arie e danze per liuto (1917-31). Il periodo successivo ne segnò il ritorno al teatro musicale: Belfagor (1922), La Campana sommersa (1927), Maria Egiziaca (1932), La fiamma (1934) e l' incompiuta Lucrezia. Della sua produzione ricordiamo ancora: 7 balletti, varie liriche e altre musiche vocali, Impressioni brasiliane (1927) e altri lavori sinfonici, una Sonata per violino e pianoforte (1917), 2 quartetti e altre composizioni strumentali da camera. Nel 1932 divenne Accademico d'Italia.
Ottorino Respighi morì a Roma il 18 aprile 1936.

E in questo caso la figura di Respighi si staglia isolata e vincente, eliminando le barriere tra i generi e mutando con le esperienze del presente un mondo passato. Un esempio di questa politica ci è offerto dalle “Antiche arie e danze per liuto” composte tra il 1917 e il 1931: qui il musicista dimostra di possedere una valida conoscenza del folclore dei secoli precedenti. Esiste, quindi, un sotterraneo filo rosso che collega i brani del compositore in un ideale percorso culturale e storico.
Questa sua peculiarità è dimostrata persino nell'interno delle partiture, dove la perfezione dell'equilibrio sonoro e timbrico si fonde con l'uso di temi classici e non.
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