Lorenzo Perosi (1872-1956), compositore.
http://www.concertodautunno.it/cur/aut-perosil.html
"Giunta l'Anima al passaggio supremo implora la
misericordia divina, mentre il coro canta le preci degli agonizzanti.
L'intercessione della Vergine Santissima è in-vocata da un coro di soprani e
contralti. L'Anima passa alla eterna vita, gli angeli la conducono a Dio. In
Paradisum deducant te Angeli, hodie sit locus tuus in pace."
(Presentazione del Transitus dello stesso Perosi)
"Perosi non cambia una nota di ciò che ha scritto perché il profumo della sua
musica sta tutto nella sua semplicità" A. Toscanini
"Perosi ha una mente geniale e creativa, capace di interpretare con i suoni la
lode dell'onnipotenza, potenza e bontà di Dio" P. Mascagni
da http://www.marcovoli.it/autori/perosi.html
Nato a Tortona (AL) il 10 dicembre del 1872, studiò col padre Giuseppe
(1849-1908), maestro di cappella del duomo di Tortona; successivamente al
conservatorio di Milano e a Ratisbona.
A 18 anni organista nell'abbazia di Montecassino, dal novembre 1892 all'agosto
1894 maestro di cappella a Imola, poi in S. Marco a Venezia, assunse
successivamente, nel 1898, la direzione musicale della Cappella Sistina, che
tenne (salvo una parentesi d'alcuni anni) fino alla morte avvenuta a Roma il
12 ottobre 1956. Nel 1894 aveva preso gli ordini sacerdotali.
Lo Stile
Lo stile eclettico di Perosi rivela diverse affinità con quello della "Giovine
Scuola" raccolta attorno a Mascagni, Leoncavallo, Puccini, Giordano e Cilea,
per una spontanea effusità melodica.
La sua peculiarità si può riconoscere nella mescolanza di componenti veriste
con qualche ascendenza wagneriana e con precisi riferimenti alla polifonia
classica e al gregoriano. Perosi farà del canto gregoriano il punto di
riferimento di tutta la sua opera.
Le Opere
La produzione di Perosi comprende gli oratori Passione di Cristo secondo S.
Marco (1897), Resurrezione di Cristo (1898), Il Natale del Redentore (1899),
La strage degli Innocenti (1900), Giudizio Universale (1904), Dies Iste
(1904), Transitus Animae (1907), Il Nazareno (1950) ed altri nove.
Scrisse inoltre: 52 Messe, uno Stabat Mater (1904) e centinaia di vari pezzi
sacri corali; due poemi, 9 suite ed altri lavori sinfonici; composizioni
strumentali da camera (fra cui 18 quartetti e 5 quintetti) e organistiche.
Il Transitus Animaæ
Il Transitus Animae, dedicato al fratello Marziano, nacque nel periodo più
intenso dell'attività creatrice di Lorenzo Perosi. Nei primi di novembre del
1907 si annunziò la composizione di quest'opera che doveva inaugurare la Sala
Pia ai Borghi in Roma, una specie del Salone Perosi di Milano.
Il Transitus non è propriamente un oratorio mancando dello "storico", ma è
piuttosto una grande Cantata affidata ad un mezzosoprano (l'Anima) ed al coro
con accompagnamento dell'orchestra.
Questi i passaggi fondamentali della Cantata.
Prima l'Anima si piega in umile preghiera: "Miserere mei Domine... amplius
lava me"; poi il coro pronuncia le prime voci che la Chiesa rivolge agli
agonizzanti "Proficiscere anima cristiana" in un raccolto senso di speranza
nella sua costruzione omofona. Alle parole "In nomine Spiritus Sancti" il coro
si divide in sette parti terminando con i soli bassi profondi: "In pace".
L'Anima quindi, sopra un vivo movimento dell'orchestra, riprende la sua
intensa preghiera: "Averte faciem tuam a peccatis meis" e il coro la consola
con le parole "Libera, Domine". Un accento ancora più drammatico assume la
voce dell'Anima: "Ne projcias me a facie tua", mentre l'orchestra si agita con
movimenti di terzine e quartine contrastanti e, ad un certo punto, si innalza
una stupenda frase: "Miserere Domine, gemitum, lacrimarum ejus" ripresa da
tutte le voci, questa volta in una alternanza di risposte, placantesi in un
omofono: "Miserere Domine". L'ultima invocazione trepidante del mezzosoprano:
"Libera me Domine de morte aeterna" è seguita dalle Litanie del coro: "Sancta
Maria ... Sancte Joseph ... Sancte Laurenti ...". Quando l'Anima si abbandona
alla volontà di Dio: "in manus Tua Domine, commendo spiritum meum", i soprani
e i contralti intonano decisione e dolcezza una di quelle melodie chiaramente
perosiane: "Maria, Mater Gratiae". Dopo una lenta discesa del clarinetto solo
per cinque toni interi, il coro chiude la Cantata con il versetto liturgico:
"In Paradisum deducant te Angeli", iniziando proprio col tema gregoriano
magistralmente e genialmente elaborato in imitazione, prima a quattro voci,
poi a cinque-sei voci, terminando con la ripresa del tema iniziale, dolcissimo
nei soprani e infine con uno speranzoso e osannante "in Paradisum".
da
http://www.karadar.com/Dizionario/perosi.html
Lorenzo Perosi mosse verso Regensburg nel 1893 per studiare musica sacra;
divenne direttore di coro a San Marco a Venezia nel 1894, venne ordinato prete
nel 1895 e divenne direttore musicale della Cappella Sistina nel 1898.
Nel 1922 venne ricoverato per gravi disturbi mentali; nel 1930 venne accolto
nella Reale Accademia d’Italia.
Le qualità musicali di Perosi – indiscutibilmente positive – trovano la loro
naturale espressione non già in forme estese come gli oratori, ma in una
intimistica produzione di piccole composizioni religiose, spesso profondamente
influenzate dal canto gregoriano e dalla polifonia tipica del XVI secolo.
Perosi, in ogni caso, fu il primo compositore italiano a scrivere nel XX
secolo sotto l’influsso della scrittura preclassica.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Perosi
Monsignor Lorenzo Perosi (Tortona 21 dicembre 1872 - Roma 12 dicembre
1956) fu un compositore di musica sacra, attivo prevalentemente nella
creazione di messe polifoniche.
La vita
Fu il padre Giuseppe, maestro di cappella del duomo di Tortona, con il
quale studiò, a infondergli la passione per la musica. Successivamente studiò
al conservatorio di Roma, a quello di Milano e a quello di Ratisbona. A 18
anni divenne organista e maestro di canto presso l'Abbazia di Montecassino,
poi maestro di cappella a Imola (1892-1894). Ordinato sacerdote nel 1894,
ottenne da Papa Leone XIII nel 1898 il titolo di "Direttore perpetuo della
Cappella Sistina", ruolo che ricoprì fino alla morte.
Le opere
Gli oratori di Perosi si caratterizzano per un particolare stile
eclettico, nel quale si fondono tracce veristiche, richiami alla grande
polifonia italiana, costruzioni barocche e ispirazioni gregoriane . Nel campo
degli oratori esordì con la cantata In coena Domini il cui successo gli
procurò un'immediata fama e popolarità. Scrise anche molta musica liturgica,
soprattutto messe (oltre 50) e mottetti. In quest'ambito il linguaggio di
Perosi, lungi da ogni eco romantica, si caratterizza per uno stile polifonico
scorrevole sorretto da una spontanea freschezza melodica. Ha anche composto
musica da camerica, composizioni per orchestra e pagine organistiche. Tra le
sue opere sono particolarmente note:
* Missa Te Deum Laudamus per due voci pari
* Missa Benedicamus Domino per quattro voci miste
* Missa in honorem Beati Caroli in rito ambrosiano per cinque voci dispari
* Missa Eucharistica per quattro voci miste
* Missa Pontificalis I per tre voci miste
* Missa Pontificalis II per tre voci
* Una Passione: la Passione di Cristo secondo San Marco" (trilogia sacra per
soli, coro e orchestra)
* Uno Stabat mater, del 1902
* Un Requiem
* Alcuni mottetti e oratori: In coena Domini, Tu es Petrus, Oremus Pro
Pontifice, Sacerdos et Pontifex, Ave verum corpus, La Resurrezione di Cristo,
Transitus Animae, Mosè, La Resurrezione di Lazzaro, Il Natale del Redentore,
La Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo.
Qualche nota sul genere di composizione detto "oratorio":
L'oratorio è una composizione musicale con trama compiuta, presentata in forma
narrativa ma senza rappresentazione scenica; viene fatto derivare dalla Lauda
cinquecentesca. Più ancora che in quella, qui la musica ha lo stesso carattere
e il medesimo stile di quelle che saranno, da lì a poco, le opere teatrali
puramente intese.
Nella Storia, all'oratorio in latino (Giacomo Carissimi ne fu uno dei massimi
esponenti) seguì presto una produzione in volgare che si diffuse oltre che a
Roma - luogo di origine di questo genere musicale - anche a Firenze, Bologna e
Venezia; uno dei suoi compositori più affermati fu in questo senso (Alessandro
Stradella).
Nel XVIII secolo con l'avvento sulla scena musicale di Georg Friedrich Händel,
l'oratorio - sebbene sempre privo di azione scenica e con la naturale tematica
religiosa di fondo - si andò sempre più avvicinando agli stilemi di quello che
sarà il moderno Melodramma. Il compositore sassone rappresentò i suoi primi
oratori - 'Deborah' ed 'Athalia' nel 1733; successivamente ne scrisse
quattordici nell'arco di tredici anni, dal 1739 al 1752, fra cui i suoi
capolavori (Messiah) rappresentato a Dublino nel 1742, 'Saul', 'Israel in
Egypt'.
Un altro grande compositore autore di famosi oratori (fra cui il celeberrimo
Oratorio di Natale, o Christmas Oratory) è stato Johann Sebastian Bach.
Fonte: info ufficio stampa
Fonte: info artista (su richiesta potrebbe
essere
disponibile email per contatto, richiedere al
sito)
Attenzione: eventuali dati
personali sono stati autorizzati alla pubblicazione direttamente
dall'interessato.
Aggiornamento :
16/04/2006