|
Teatro Dal Verme - Milano
Sabato 26 novembre 2016 – ore 17,00
72ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali
Katia e Marielle Labèque
Pianoforti:
Katia e Marielle Labèque
I Piccoli Pomeriggi Musicali -
FuturOrchestra
Direttore:
Kristiina Poska
PROGRAMMA e NOTE :
Sala Grande
GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE 2016 ORE 21:00
SABATO 26 NOVEMBRE 2016 ORE 17:00
Borodin, Danze polovesiane da “Il Principe Igor”
Saint-Saëns, Il Carnevale degli animali
Dvorák, Sinfonia n. 9 in Mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo”
Alexander
Borodin
Danze polovesiane da Il Principe Igor
Introduzione - Andantino
Prima danza: danza delle ragazze - Andantino
Seconda danza: danza selvaggia degli uomini - Allegro vivo
Terza danza: danza di tutti - Allegro
Quarta danza: danza dei ragazzi e seconda danza degli uomini - Presto
Prima danza (ripresa): danza delle ragazze combinata con una danza veloce dei ragazzi - Moderato alla breve
Quarta danza (ripresa): danza dei ragazzi e seconda danza degli uomini - Presto
Seconda danza (ripresa): danza selvaggia degli uomini - Allegro con spirito
Coda - Più animato
Camille
Saint-Saëns
Il Carnevale degli animali
Introduction et marche royale du Lion (Introduction and Royal March of the Lion)
Poules et Coqs (Hens and Cocks)
Hémiones (animaux véloces) (Wild Asses)
Tortues
L'Éléphant (The Elephant)
Kangourous (Kangaroos)
Aquarium
Personnages à longues oreilles (Personages with Long Ears)
Le coucou au fond des bois (The Cuckoo in the Depths of the Woods)
Volière (Aviary)
Pianistes (Pianists)
Fossiles (Fossils)
Le Cygne (The Swan)
Finale
Anton
Dvorák
Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo”
Adagio—Allegro molto
Largo
Molto vivace
Allegro con fuoco
Note:
Note a margine Renato Meucci
Di Borodin e della sua “doppia” vita di scienziato
prima ancora che di musicista ho già detto nel programma precedente.
L’occasione è utile per aggiungere che egli fu anche l’ultimo a entrare
nella cerchia dei musicisti che costituirono la scuola nazionale russa,
conosciuta anche come Scuola dei cinque. Musorskij e Rimskij-Korsakov
sono senz’altro i più noti in Occidente (meno lo è Balakirev, che pure
ne fu il vero fondatore e animatore, e meno ancora Cuj), e a loro si
deve il rilancio del folclore nazionale o meglio, come ebbe a chiamarlo
Massimo Mila, del “folclore inventato”, nel senso che il loro obiettivo
non era certo quello di appropriarsi o di riproporre temi e melodie
popolari russe, bensì quello di trarre fonte di ispirazione dalla
tradizione musicale del proprio paese (nel senso definito in maniera
illuminante da Casella nel suo I segreti della giara, citato nel
programma precedente). In questo senso va intesa anche l’ispirazione
delle Danze polovesiane contenute nell’opera incompiuta Il principe
Igor, che occupò tutta la vita di Borodin (nell’opera esse si collocano
nel secondo atto quando il principe, prigioniero dei polovesi, un popolo
di stirpe tartara, viene intrattenuto con queste danze). Dopo una breve
introduzione inizia la prima danza piena di grazia melodica (il tema
principale è quello sfruttato in “Stranger in Paradise”, per chi ricorda
il cinema d’epoca); segue una energica e scandita danza degli uomini che
sfocia in un rapido Allegro dai temi pulsanti e trascinanti. La quarta
danza è un vorticoso Presto in tempo ternario. La festa giunge ora al
culmine, tornando ancora ai temi delle danze precedenti, riprendendo
quello della prima, della quarta, della seconda danza, per giungere
infine a una conclusione piena di clamore ed eccitazione. Curiosità: la
prima esecuzione (ovviamente l’opera non era ancora terminata) si ebbe a
San Pietroburgo nel 1879, con la direzione di Rimskij-Korsakov, che
aveva provveduto a completare la strumentazione delle danze.
Dopo Pierino e il lupo di Prokof’ev eccoci a un’altra storia musicale,
questa volta però senza alcuna narrazione, ma con efficaci didascalie
che fanno anche di questo brano di Saint-Saëns, del 1886, una sorta di
campionario degli strumenti musicali, utilizzato pertanto di frequente
allo scopo di illustrare ai più giovani l’orchestra, o almeno alcuni
suoi componenti; qui tuttavia la finalità del compositore è molto più
sottilmente parodistica e ironica rispetto a Prokof'ev, come quando il
contrabbasso suona la Marcia delle silfidi di Berlioz (che dovrebbe
essere un brano del tutto leggiadro, come le divinità da cui prende
nome). Ma ecco l’elenco, con una breve descrizione, quando serve:
Introduzione e marcia reale del leone – 2. Galline e galli – 3. Emioni
(cavalli veloci) – 4. Tartarughe – 5. L’elefante (qui il contrabbasso
sfida le silfidi) – 6. Canguri – 7. Acquario – 8. Personaggi dalle
lunghe orecchie (asini, come i critici musicali; non lo dico io, ma
Saint-Saëns stesso) – 9. Il cucù nel bosco – 10. Voliera – 11. Pianisti
(godetevelo tutto, è il più divertente; qui gli animali sono i pianisti)
– 12. Fossili (sono i critici musicali, forse anch’io o forse no, visto
che non sono un critico musicale) – 13. Il cigno (no comment: troppo
famoso!) – 14. Finale
Come vedete non si tratta di una rassegna strumentale ma di
un’abilissima caricatura musicale, e c’è ovviamente molto ésprit
françois.
Siccome sono andato un po’ oltre la misura con le descrizioni precedenti
sarò più breve con la grande Sinfonia “dal nuovo mondo” di Dvořák, i cui
ampi quattro tempi costituiscono un monumento eretto alle terre
d’Oltreoceano nel periodo in cui il compositore ceco fu direttore del
Conservatorio di New York. Fondato dalla signora Jeanette Thurber,
sostenitrice del compositore e del progetto di un conservatorio federale
americano quest’ultimo, dopo un periodo di fulgore dalla sua
costituzione nel 1885 e sino alla fine del secolo, iniziò poi una lenta
decadenza, conclusasi dopo la Grande depressione del 1929. Approfitto
dell’occasione per precisare la mia idea già espressa più sopra a
proposito del ruolo di Dvořák nella musica americana, giacché proprio la
Sinfonia “dal nuovo mondo” del 1893 (il titolo fu suggerito, pare,
proprio dalla Thurber) costituisce a mio avviso il monumento musicale su
cui si sono basate generazione di compositori americani successivi: se è
vero infatti che lo spiritual ha lasciato qualche traccia nella
sinfonia, è molto più vero che il brano di Dvořák ha impresso
un’impronta indelebile su gran parte della musica americana successiva.
Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000 20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
[ ] Nikon Coolpix P520 18 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad
Angolazione Variabile
[ ] Canon SX40HS 12 Megapixel Zoom ottico ultragrandangolare da
35x,3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.
MI RACCOMANDO, COPIA PURE QUELLO
CHE VUOI
MA CITA DA DOVE LO HAI PRELEVATO, se vuoi delle foto a più alta
risoluzione segui la procedura, Grazie
1) scorrere
la pagina del
fotoservizio
2) scegliere la foto che interessa
3) tasto destro sulla foto-> copia URL immagine -> non succede nulla ma
se lo copia in memoria
4) in una email tasto destro e incolla -> cosi si incolla l'URL
5) inviare al sito
@
6) ... se si vuole, fare una donazione, o no ?
citare copyright by www.concertodautunno.it
1)
scroll the fotoservizio page
2) choose the photo you are interested
3) right click on photo-> Copy Image URL -> nothing happens but
it's copy in memory
4) in an email right click Paste -> so you paste the URL
5) submit to the site
@
6) ... if you want, make a donation, or not?
mention copyright by www.concertodautunno.it |
|
|