Mercoledì 27 agosto 2014 ore 18.30
Chiesa di San Bernardino alle Monache Via Lanzone 13
Jean-Philippe Rameau
Christophe Rousset, clavicembalo
Biglietti posto unico 10 euro
In collaborazione con l’Associazione Culturale Amici di San Bernardino
alle Monache.
Replica concerto alle ore 20.30
Mercoledì 27 agosto doppio appuntamento alle 18.30 e
alle 20.30 nella chiesa di San Bernardino alle Monache (via Lanzone 13) è
per la prima volta ospite del festival Milano Arte Musica il
clavicembalista francese Christophe Rousset, che propone (in due turni,
alle 18.30 e alle 20.30) un recital interamente dedicato alla figura di
Jean-Philippe Rameau nel 250° anniversario della morte. Christophe Rousset
è considerato tra i migliori clavicembalisti e direttori d’orchestra sia
in Francia che a livello europeo.
La carriera musicale di J.Ph. Rameau non fu facile. Per realizzare il
sogno di diventare operista dovette attendere i cinquant’anni. Il suo
impegno nella ricerca teorica l’ha fatto ritenere più un teorico che un
musicista. I suoi numerosi scritti teorici hanno segnato il definitivo
affermarsi del sistema tonale, in particolare le due opere: Traité de l’harmonie
(1722) e Génération harmonique (1737). Negli ultimi decenni, con la
rinascita dell’interesse per la musica antica, le sue opere strumentali e
teatrali hanno suscitato un crescente interesse. Le composizioni per
clavicembalo solo sono tutte precedenti all’inizio della sua attività come
operista. In programma è tutta la Suite che costituisce il Premier Livre
de pièces de clavecin pubblicato nel 1706, opera giovanile ma che rivela
già una notevole originalità in un eloquio musicale sempre ben strutturato
e con sorprendenti invenzioni tecniche ben al di là di F. Couperin. Nel
1724 pubblica un’opera più matura e personale comprendente due Suites
precedute da un importante trattato sulla tecnica del clavicembalo. Altre
due Suites, la seconda delle quali è in programma, costituiscono la terza
e ultima pubblicazione per clavicembalo Nouvelles Suites (1728). I tempi
di danza si alternano con pezzi con titoli. Il carattere descrittivo di
questi ultimi era preso sul serio da Rameau, come fa capire lui stesso in
una lettera al librettista La Motte-Houdar, al quale aveva inviato alcuni
pezzi descrittivi dalle suites del 1724: esprimeva il desiderio che
ammirasse “come io ho reso questi titoli”. Anche se non sempre è chiaro il
rapporto tra il titolo e il carattere ritmico, melodico o armonico della
composizione. Pezzi come L’Enharmonique rivelano l’interesse di Rameau di
sperimentare nella composizione musicale la ricerca teorica.
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