|
Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2013-2014
“del Ventennale”
Auditorium di
Milano - largo Mahler
Organizzato da
LaVerdi Milano
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
Domenica 10 agosto 2014 ore 18:00
Il grande affresco
del tango
Luis Bacalov, pianoforte
LaVerdi
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
programma completo
Donate un sostegno
alle attività di CONCERTODAUTUNNO
|
Programma:
Luis Bacalov e il grande affresco del Tango
Il musicista argentino protagonista di un recital pianistico che
racconta in musica la storia di una forma d’arte irresistibile
http://concertodautunno-cur.blogspot.it/2010/03/luis-bacalov-compositore.html
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe
Verdi - www.laverdi.org
Un concerto fiume come ci ha abituati il grande
compositore ed interprete Luis Bacalov. Anche in questa occasione ci
ha conquistato con la sua simpatia e spontaneità. Il programma è per
lui solo una traccia, al momento della esecuzione i brani cambiano
d'ordine secondo il sentimento che in quel preciso momento gli
ispira in brano piuttosto che un altro ... non solo. Anche quanto
previsto a volte viene messo in cantina e estrae dai suoi ricordi
brani legati alla sua vita come "Indagine su di un cittadino al di
sopra di ogni sospetto" per il quale Ennio Morricone scrisse la
colonna sonora. Quando Bacalov sentì il tema principale telefonò a
Morricone "Sai che hai composto un tango ..", ma Morricone "Ma no è
una marcia!"; "Be sono quarant'anni che ne discutiamo e allora
adesso ve lo propongo.." [mm]
La storia – e il “vizio” del tango sono riproposti in questo quarto
appuntamento di Festival Tango per Un’estate con la musica 2014, la
stagione estiva de laVerdi.
Domenica 10 agosto (ore 18.00) all’Auditorium di Milano in largo
Mahler, la rassegna coordinata da Luis Bacalov vedrà il Premio Oscar
impegnato in un recital al pianoforte, in un excursus a tutto campo
attraverso il “vizio” del tango, come lui stesso ama definire questa
forma d’arte di irresistibile fascino e freschezza.
Dopo le apparizioni come direttore d’orchestra, Luis Bacalov si
presenta dunque in questo Festival nella sua seconda veste di
esecutore, il pianista. Esecutore-compositore: ognuno dei pezzi
raccolti in questo ampio recital è stato infatti trascritto per
pianoforte di sua mano.
Una seconda forma, inoltre, di presentare e proporre il tango. Dopo
i colori, la varietà di suoni, la ritmicità dell’orchestra, ecco il
carattere “intimo” del pianoforte, a offrire l’occasione di un
dialogo più personale con il pubblico delle sale da concerto.
Il programma ripercorre la storia del tango, inquadrata fra i due
classici, Cervantes e Villoldo, che lo aprono e concludono. Con la
storia, i “modi” che ne hanno segnato l’evoluzione: dalla musica da
ballo popolare alle variazioni colte di Albeniz alla geniale
innovazione di Astor Piazzolla, il Maestro ammirato con il quale
Bacalov continua da più di trent’anni a confrontarsi con il suo
inconfondibile tocco interpretativo e creativo.
Bacalov stesso è presente con due composizioni, entrambe di
carattere - e quindi interesse - particolare, in quanto le “forme”
del tango sono applicate a due grandi forme della musica classica.
In 3 Tanghitudes, composte nel 2000, sono i Preludi per pianoforte,
in vista di una raccolta caratterizzata da sonorità nostalgiche
dell’Argentina e progettata come sviluppo del Triplo Concerto per
soprano, bandoneón, pianoforte e orchestra che ha aperto Festival
Tango lo scorso 27 luglio.
Ricercare Baires 2, scritta per il disco Tango and around, prosegue
la rielaborazione creativa ispirata ai “Ricercari” del barocco
italiano, alla ricerca appunto di un centro, di un tema evocativo
basato sull’improvvisazione. Si tratta dello “spirito” di Buenos
Aires, colto nella sua dimensione notturna e malinconica.
Note da Ufficio Stampa LaVerdi
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari
apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3,
www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).
Seguono immagini della serata:
|
|
|
|
|
Note:
LaVerdi, dopo il grande successo delle prime due
edizioni, la Fondazione di largo Mahler organizza la sua terza stagione
estiva: UN'ESTATE CON LA MUSICA 2014, l’estate milanese con la grande
musica e non solo.
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
- www.laverdi.org
Programma
Inserito inoltre Bacalov Astoriando, Morricone
Indagine, Bacalov Seducion
Ignacio Cervantes Kawanagh (1847–1905) 3 Danzas
cubanas
Ancora poco noto fuori dal continente americano, se non appunto per
qualcuna delle Danze (il suo capolavoro) talvolta eseguite in concerto o
per qualche incisione, Cervantes fu al suo tempo una figura di primo
piano. Musicalmente ebbe soprattutto l’importanza di avviare la
cosiddetta creolizzazione della successiva musica cubana, la ricerca di
una fusione di stili capace di valorizzare il patrimonio locale pur con
influenze esterne, in una ricerca che oggi definiamo identitaria.
Incoraggiato dal compositore americano Louis Moreau Gottschalk a
studiare al Conservatorio di Parigi, si diplomò brillantemente in
composizione e armonia. La sua carriera di concertista e virtuoso (che
lo vide fra l’altro suonare con Adelina Patti) lo condusse in molti
paesi. anche allo scopo di raccogliere fondi per la causa della guerra
d'indipendenza dalla Spagna nel 1868.
Isaac Albeniz (1860-1909) Tango da España op. 165
Composto come parte della celebre suite España, è un lento pezzo
romantico giocato nella tonalità di Re maggiore. Il suo virtuosismo gli
ha conquistato la definizione di “più famoso tango per musica da
concerto”. Ha avuto numerose trascrizioni per chitarra classica fra cui
quella del celebre Miguel Llobet, (1878-1938), entrando nel repertorio
classico dello strumento. Una versione per duetto di chitarre è stata in
seguito creata dal chitarrista jazz brasiliano Laurindo Almeida.
Vicente Greco (1886-1924) Rodriguez Peña
Il titolo riprende il nome del salone da ballo nella Buenos Aires in cui
Vicente Greco suonava il bandoneón e che esiste tuttora. Greco guidava
un sestetto, formato da un altro bandoneón, due violini, uno dei quali
era il grande Francisco Canaro, un flauto e una chitarra.
Vivace, sfavillante energico, il brano conta innumerevoli versioni solo
strumentali, soprattutto quelle di Juan D’Arienzo nel 1938 e di Carlos
di Sarli nel ’56. La versione di Canaro del 1953 è quella più ritmata,
con un incedere festoso quasi da banda cittadina, ma ci sono anche
quelle di gruppi “revisionisti” contemporanei (Los Tubatango, etc.).
Stranamente non ne ha lasciato alcuna registrazione Vincente Greco. Il
tango ha anche avuto tre testi, tutti successivi alla composizione, ma
senza particolare diffusione.
Rodriguez Peña venne eseguito per la prima volta nel 1911, con tale
successo che il pubblico sollevò Greco, portandolo sulla strada per
continuare a festeggiarlo. I cronisti dell’epoca lo riconobbero come il
primo tango accettato negli ambienti famigliari, quando il genere
incontrava le censure più rigide.
Francisco Canaro (1988-1964) Madreselva
Nella storia della musica del tango Canaro è sicuramente una delle
figure principali: un musicista con uno stile legato alla tradizione,
una produzione artistica sterminata, e di grande successo. La famiglia è
di origine italiana e molto povera. Da subito è attratto dalla musica e
comincia a prendere lezioni di chitarra da un suo vicino, anche se in
realtà lo strumento che lo affascina in assoluto è il violino.
Molto importante nella sua carriera fu l'incontro con il bandoneonista
Vicente Greco: Canaro cominciò a suonare con l'amico e cominciarono ad
arrivare i primi successi. Siamo nel 1908 e Francisco comincia a essere
conosciuto come musicista nei café del barrio de la Boca a Buenos Aires.
1912: in questa data comincia la sua sterminata produzione artistica;
arriverà a scrivere circa 3500 brani anche se alcuni sostengono che il
numero totale sia di quasi 7000.
Canaro si distinse per il suo stile legato alla tradizione dei
tangos-milongas dei primi anni del '900, tanghi con un ritmo ben
pronunciato e facilmente leggibile, creati ad hoc per la danza. Va
ricordato comunque che è stato autore di brani bellissimi e immortali
come Poema e Madreselva, quest’ultima cantata da Libertad Lamarque
nell'omonimo film del 1938: la storia d'amore tra la figlia di un
burattinaio e attore cinematografico che è un ladro che cerca di
rigenerarsi.
Canaro è stato anche un innovatore, negli anni '20 comincia ad
affermarsi il tango canción, brani cantati, a differenza di quelli solo
strumentali suonati nelle milongas.
Seguirono tournée di grande successo in Francia e Stati Uniti; tornato
in Argentina gira per il Paese in diverse esibizioni, utilizzando anche
la radio per far conoscere sempre più il suo nome. Negli anni si dedicò
anche al teatro musicale, sempre con successo. Riuscì ad accumulare una
grande fortuna economica.
Carlos Gardel (1890_1935) El día que me quieta (Il giorno che tu mi
vuoi)
Con la morte precoce e tragica per un disastro all’aeroporto di Medellin,
in Colombia, Gardel entrava nel mito: non solo nell’immaginario
argentino ma per chiunque nel mondo ami il tango. È tanto poco
un’espressione di circostanza che nel 2003 l’Unesco ha dichiarato la sua
voce Patrimonio culturale dell’Umanità.
Uno dei tratti del mito è proprio El dia que me quieras che Gardel aveva
composto pochi mesi prima su versi di Alfredo Le Pera (morto con lui,
come altri due musicisti), subito riconosciuta un capolavoro. E nel 1935
aveva interpretato il film che John Reinhardt ne aveva tratto. Altra
“coincidenza” era che il protagonista, Julio, fosse un cantante di tango
e che la storia si concludesse con la sua ascesa alla fama. A segnare la
singolare vicenda è infine la piccola apparizione nel film di un
giovanissimo Piazzolla, che cinquant’anni dopo avrebbe scritto le
musiche del film di Fernando Solana, Tangos. El exilio de Gardel, girato
a Parigi dove si trovavano esiliati a causa della dittatura militare.
Astor Piazzolla (1921-1992) Invierno porteño - Decarisimo
L’Inverno è la quarta delle Stagioni in cui Piazzolla volle raffigurare
e scandire (ancora nei modi del tango tradizionale) la vita e il senso
della vita di Buenos Aires, l’esistenza quotidiana e lo spirito della
sua gente. Il brano Invierno Porteno, di Astor Piazzolla, è un brano
appartenente al ciclo delle Cuatro Estaciones Portenas,
omaggio-citazione alle Quattro Stagioni di Vivaldi. Invierno Porteno ha
una macro-forma che si può apparentare al rondò anche se differisce da
quest’ultimo per le varianti di tempo e si contraddistingue per il suo
curioso finale che rimanda al periodo barocco. Inizia con un intenso,
triste passaggio, che si sviluppa presto in un tango veloce per
dissolversi in una leggera cadenza del pianoforte. La languida melodia
d’apertura ritorna e di nuovo è interrotta da un andamento veloce e più
incisivo. Il tema e il tono malinconici hanno poi una più lunga ripresa
a completamento. La fase successiva sarà quella del Nuevo Tango, della
piena maturità e originalità creative di Piazzolla. Decarisimo venne
composto in onore di Francisco Decaro, considerato da Piazzolla uno dei
grandi musicisti di tango. Rappresenta come Libertango una sorta di
sinonimo dell’anima del ballo, indigena quanto musicalmente cosmopolita,
popolare e al tempo stesso poetica nelle sue raffinate variazioni
ritmiche e armoniche.la seconda delle Stagioni in cui Piazzolla volle
raffigurare e scandire (ancora nei modi del tango tradizionale) la vita
e il senso della vita di Buenos Aires, l’esistenza quotidiana e lo
spirito della sua gente. Il brano non ha la popolarità degli altri tre
movimenti, raggiunta in particolare da Estate. Del resto, Piazzolla
stesso non prediligeva di eseguirlo e registrarlo. Il brano inizia con
un intenso, triste passaggio, che si sviluppa presto in un tango veloce
per dissolversi in una leggera cadenza del pianoforte. La languida
melodia d’apertura ritorna e di nuovo è interrotta da un andamento
veloce e più incisivo. Il tema e il tono malinconici hanno poi una più
lunga ripresa a completamento. La fase successiva sarà quella del Nuevo
Tango, della piena maturità e originalità creative di Piazzolla.
Decarisimo, composto nel 1961 in onore di Francisco Decaro considerato
da Piazzolla uno dei grandi musicisti di tango, rappresenta come
Libertango una sorta di sinonimo dell’anima del ballo, indigena quanto
musicalmente cosmopolita, popolare e al tempo stesso poetica nelle sue
raffinate variazioni ritmiche e armoniche.
Angel Gregorio Villoldo (1861-1919) El Choclo
Composto nel 1905 El Choclo (la pannocchia di granturco) riporta alle
origini del tango. È l’omaggio di Villoldo all'amico Josè Roncallo,
soprannominato così per il colore biondo e la foggia a ciuffo dei
capelli, che ricordavano appunto la barba della pannocchia.
Come altri tanghi del periodo, nacque dal desiderio di evasione dalle
condizioni di vita dei ghetti di Buenos Aires, Rosario, Montevideo. Il
basso quasi ostinato di accompagnamento, indica il senso di impotenza di
fronte a una condizione insuperabile, contrapponendosi alla melodia che
esprime, anche beffardamente, il desiderio e la nostalgia di libertà di
cui il tango è espressione musicale.
Più tardi Enrique Santos Discépolo, considerato “il filosofo del tango”
(è suo l'abusato aforisma “Il tango è un pensiero triste che si balla”)
gli diede un testo che, con il personaggio, descrive quella musica che
mescola amore, rabbia, innocenza perduta.
Note by courtesy Ufficio Stampa LaVerdi
|
|