|
Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2013-2014
“del Ventennale”
Auditorium di
Milano - largo Mahler
Organizzato da
LaVerdi Milano
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
Domenica 3 agosto 2014 ore 18:00
Festival tango
Piazzolla e il Nuevo Tango
ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI MILANO
Sonig Tchakerian, violino
Gianni Iorio, bandoneón
Luis Bacalov, pianoforte
Davide Pozzi, clavicembalo
José Maria Sciutto, direttore
Donate un sostegno
alle attività di CONCERTODAUTUNNO
|
Programma:
Domenica 3 agosto, all’Auditorium di Milano in
largo Mahler (ore 18.00), secondo appuntamento di Festival Tango,
rassegna dedicata alla storia musicale del tango argentino coordinata
dal Premio Oscar Luis Bacalov.
Astor Piazzolla e il Nuevo Tango (ma non solo) saranno protagonisti
del concerto, con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
diretta dall’argentino José Maria Sciutto e il contributo di quattro
solisti d’eccezione: Sonig Tchakerian (violino), Gianni Iorio (bandoneon),
Davide Pozzi (clavicembalo) e lo stesso Luis Bcalov (pianoforte), in
veste appunto di esecutore.
Il programma prevede anche la prima esecuzione a Milano de Les cuatro
estaciones porteñas di Piazzolla nella trascrizione di Luis Bacalov
per violino, clavicembalo e orchestra.
Polvere di stelle all’Auditorium di Milano nel
segno del tango. Il secondo appuntamento di Festival Tango sarà
dedicato all’opera di Astor Piazzolla, “inventore” del Nuevo Tango.
L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi sarà diretta per
l’occasione dal conductor argentino José Maria Sciutto – graditissimo
ritorno a laVerdi - con la presenza di un poker di solisti
d’eccezione: il bandoneón di Gianni Iorio, il violino di Sonig
Tchakerian, il pianoforte di Luis Bacalov e il clavicembalo di Davide
Pozzi.
Domenica 3 agosto (ore 18.00), Auditorium di Milano in largo Mahler,
la rassegna coordinata dal Premio Oscar Luis Bacalov propone dunque un
emozionante excursus attraverso l’opera di Astor Piazzolla, con
l’esecuzione di alcuni tra i brani che più compiutamente ne hanno
caratterizzato la produzione artistica. Del grande compositore di Mar
del Plata scomparso nel 1992, riformatore del tango e strumentista
d’avanguardia, assisteremo alla proposizione del celeberrimo
Libertango, scritto proprio a Milano 40 anni fa e divenuto
ambasciatore in Europa e quindi in tutto il mondo della “riforma” del
tango secondo Piazzolla. Seguiranno le raffinate ed eleganti
musicalità di Aconcagua, rese superbe dall’intensità emotiva del
bandoneón di Gianni Iorio, che torna a laVerdi col favore del
pubblico. Si finisce con Las cuatro estaciones porteñas, capolavoro
indiscusso e affresco indelebile di irripetibili atmosfere, che ci
porta in un sol balzo tra le magiche sensazioni di un viaggio
immaginifico fin dentro il cuore di Buenos Aires: prima esecuzione a
Milano dell’opera nella trascrizione di Bacalov, che ripristina con la
presenza del clavicembalo (Davide Pozzi) l’organico originario di
Vivaldi. L’interpretazione del violino solista della magnifica Sonig
Tchakerian – guest star della serata - saprà garantire un tocco magico
a un’opera che ha contribuito senza indugi a costruire la storia della
musica del XX secolo. La violinista di origini armene – che ha
recentemente inciso per l’inglese Decca le Sonate e Partite di Bach -
è fresca reduce proprio da un’acclamata esecuzione delle cuatro
estaciones di Piazzolla lo scorso maggio, al Teatro Olimpico di
Vicenza.
Ma il programma è ancora ricco di sorprese: in apertura infatti
assisteremo all’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra di
Luis Bacalov, che compose quest’opera di grande respiro proprio per
laVerdi nel 2011: sarà lo stesso Bacalov a interpretare il brano. Il
Premio Oscar proporrà al pubblico dell’Auditorium anche il suo
Seducción, pezzo portante della colonna sonora del film Assassination
Tango, scritto, diretto e interpretato da Robert Duvall nel 2002.
[Note by courtesy Ufficio Stampa LaVerdi]
Seguono immagini della serata:
|
|
|
|
|
Note:
Luis Bacalov Concerto per pianoforte e orchestra
Il Concerto per pianoforte e orchestra è nato su commissione de laVerdi
per un programma dedicato, nel 2011, ai suoni e ai colori del Sud
America (direttore Luis Bacalov, al pianoforte Simone Pedroni;
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, 3 febbraio 2011).
La composizione conserva la struttura in tre movimenti della forma
concerto per strumento solista del periodo classico. Questa eredità
viene tuttavia affiancata e combinata con tutti gli elementi dello stile
di Bacalov e della musica argentina: metrica e ritmi irregolari si
accompagnano alle cadenze classiche, mentre gli interventi solistici del
pianoforte si arricchiscono di cromatismi e colorate armonie.
Seducción
Bacalov stesso ha scritto che Seducción “è uno dei casi in cui meglio si
è realizzato il connubio tra cinema e tango”, che segna tanta parte
della sua musica. Si tratta del principale dei 14 brani della colonna
sonora di Assassination Tango, film scritto, diretto e interpretato da
Robert Duvall nel 2002: la storia di un killer newyorkese assoldato per
uccidere a Buenos Aires un vecchio generale dell’esercito argentino,
colpevole di crimini politici. Giunto a Buenos Aires, conosce due
ballerini di tango, ne resta affascinato e prende lezioni da una giovane
donna che lo introduce nell’ambiente. Passione per il ballo e
organizzazione del delitto continueranno poi a intrecciarsi.
Seducción accompagna la scena in cui Duvall balla per la prima volta il
tango. Il brano è caratterizzato da un’atmosfera magica e sognante
intesa ad “avvicinare”, a trasmettere il sentimento di Buenos Aires. La
sua combinazione di passione e precisione è quella di un ballo - il
tango appunto - che esprime la vita.
Astor Piazzolla
Composto nel 1974 a Milano, Libertango si impose subito come uno dei
successi mondiali di Piazzolla, accrescendone così la fama. Fra l’altro,
Roman Polanski lo inserì nella colonna sonora del suo film Frantic. Il
titolo, formato dall'unione di Libertad e Tango, simboleggia appunto il
passaggio del compositore al Nuevo Tango.
“Nuovo” in quanto Piazzolla incorporò nel tango elementi del jazz e fece
uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi. Vi introdusse
inoltre strumenti come l'organo Hammond, il flauto, la marimba, il basso
elettrico, la batteria, le percussioni, la chitarra elettrica.
È il brano più noto e rappresentativo di Piazzolla, considerato la
lettera di presentazione del compositore davanti al pubblico europeo,
per poi affrontare quello di tutto il mondo. Lo caratterizza un
“ostinato” su cui si snoda una melodia molto cantabile e appassionata.
Nel 1997 Libertango venne registrato dal violoncellista Yo-Yo Ma
nell’album Soul of the Tango: The Music of Ástor Piazzolla; l’anno
successivo vinse il Grammy Award a Hollywood come miglior composizione
strumentale dell'anno.
Altre versioni, pur rispettandone la struttura musicale, sono state
realizzate da Grace Jones, I've Seen That Face Before; Jazz Mandolin
Project, Jungle Tango; Guy Marchand, Moi je suis tango e Kati Kovács,
Hívlak.
Aconcagua, Concerto
Creato per l’Auditorium di Belgrano a Buenos Aires, il Concerto venne
poi eseguito in un grande stadio della capiate e ripreso da due
televisioni. Cominciò così la fama che lo condusse negli Stati Uniti e
in Europa. Scomparso Piazzolla, il suo agente Aldo Pagani lo rinominò
Aconcagua, dal monte più alto della cordigliera andina, per rendere
omaggio a una delle massime espressioni della sua produzione artistica.
Elegante e raffinato, racchiude musicalità diverse, magistralmente fuse
a ritmiche proprie del tango e a motivi popolari argentini.
Variante della fisarmonica, il bandoneón ha dimensioni ridotte, è a
sezione esagonale o rotonda ed è dotato di più di sessanta tasti. Questi
vengono azionati da entrambe le mani e devono essere premuti a gruppi
contemporaneamente per comporre un accordo, da cui scaturisce un suono
limpido e di ampio respiro.
L’orchestra volutamente priva dei fiati e degli ottoni, con la presenza
discreta quanto energica di archi, pianoforte e percussioni, dà fondo
alle sue risorse per sostenere e enfatizzare il ruolo di protagonista
del bandoneón e della sua potente estensione musicale.
Las cuatro estaciones porteñas
La derivazione delle Estaciones di Piazzolla da quelle di Vivaldi non ha
certo bisogno di essere ricordata. Semplicemente, va tenuta presente in
quanto la trascrizione di Bacalov ripristina appunto, con la presenza
del clavicembalo, l’organico originario di Vivaldi. Un secondo carattere
ne è l’esaltazione del ruolo del violino solista, del suo vistuosismo.
Il primo movimento, Verano Porteño, è infatti dedicato alla sua nuova
interprete Sonig Tchekerian. Le Cuatro Estaciones Porteñas sono una
raccolta di tanghi concepiti originariamente come brani singoli e solo
in seguito riordinate in Suite.
Dopo la morte di Piazzolla, nel 1998 il compositore russo Leonid
Desyatnikov riorchestrò la suite per violino e orchestra, inserendo
delle citazioni dirette delle Stagioni vivaldiane. Ogni brano fu
rimodulato in una struttura tripartita, proprio come nella forma del
concerto settecentesco italiano. La composizione è dedicata al porto di
Buenos Aires, da cui l’attributo porteñas e incorpora elementi
eterogenei del tango, la musica colta e il jazz.
Come Vivaldi, attraverso le sue Stagioni, ci restituisce il meraviglioso
paesaggio italiano, Piazzolla fa immaginare il paesaggio urbano e
decadente di Buenos Aires. In ciascuna Estacion sono citati frammenti
melodici o ritmici della corrispondente Stagione di Vivaldi,
trasformandoli fin quasi a renderli non riconoscibili immediatamente,
grazie anche al fitto contrappunto di alcuni passaggi.
Josè Maria Sciutto Direttore
Nasce a Junín, Argentina. Ha studiato presso la Facultad de Bellas Artes
della Universidad Nacional de La Plata (Argentina) dove ha conseguito il
titolo di Direttore di coro e d’orchestra. Ha svolto una nutrita
attività concertistica in importanti centri europei, latinoamericani e
statunitensi con repertorio sinfonico-corale e di musica contemporanea
latinoamericana. Ha diretto numerose orchestre fra le quali, in Italia,
l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la Sinfonica Abruzzese,
la Sinfonica Marchigiana, la Junior Orchestra dell’ Accademia di Santa
Cecilia di Roma, l’Orchestra "Dei Conservatori Italiani", l’Orchestra
del Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara; in Argentina la Sinfonica
Nacional, l’Orchestra del Teatro Argentino de La Plata, l’Orchestra da
Camera de La Plata; in Romania l’Orchestra e il Coro del Teatro
dell’Opera di Timisoara, l’Oltenia di Craiova, la Sinfonica di Bacau e
la Sinfonica di Balcea. Svolge un’intensa attività in qualità di docente
in master class universitarie per la formazione di direttori di coro e
d’orchestra ed è autore di un metodo di pedagogía corale infantile che
ha una vasta applicazione in America Latina e in Italia. È direttore
artistico del programma Musica per la Pace dell’O.N.U.; consulente per
l’Istituto Latino-Americano di Roma e per il Center for Music of the
Americas della Florida State University; è un componente della American
Conductors Association e del Full Bright Program; è docente del
conservatorio "L. D'Annunzio" di Pescara. Dal 2001 al 2005 è stato
direttore del Coro Lirico e collaboratore nella direzione artistica del
Teatro Lirico “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno. Dal 2005 al 2010
ricopre il ruolo di direttore del Coro di Voci Bianche di Roma e
direttore del Laboratorio Corale dell’Accademia di Santa Cecilia di
Roma. Attualmente è direttore della Scuola di Canto Corale e direttore
del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma.
Luis Bacalov Pianoforte
Nato a Buenos Aires nel 1933, comincia la sua formazione musicale a
cinque anni, studiando pianoforte con Enrique Barenboim. Comincia presto
l'attività concertistica in Argentina come solista, in duo con il
violinista Alberto Lisy e in gruppi di musica da camera. Fa ricerche sul
folklore musicale di varie nazioni sudamericane. Dagli anni '60 si
dedica in Italia e Francia anche alla musica per il cinema, collaborando
fra gli altri con Lattuada, Damiani, Scola, Petri, Wertmüller, Greco,
Pasolini, Fellini e Rosi. Per le musiche de Il Postino, regia di Michael
Radford, ha avuto numerosi premi e nomination, fra cui il David di
Donatello e il Premio Oscar, il Bafta (British Academy for Film and
Television Arts), il Premio Nino Rota. Per La tregua di Rosi ha ottenuto
una nomination per il David e per il Vangelo secondo Matteo di Pasolini
una dalla A.M.P.A.. Ha vinto il Globo d’oro per la musica de Il
Consiglio d’Egitto di Emidio Greco.
Come pianista si è dedicato a partiture di Bach, Chopin, Beethoven ,
Stravinskij e Berio. Come direttore, accanto al repertorio tradizionale
e contemporaneo, esegue musiche di autori latino-americani, incluse le
proprie. Nel 2003 ha inaugurato la Cavea dell'Auditorium - Parco della
Musica di Roma con il programma Cinema Italiano, dirigendo l'Orchestra
della Accademia di Santa Cecilia. Ha interpretato al pianoforte il suo
Triple Concierto per soprano, bandoneón e pianoforte con la Santa
Barbara Symphony Orchestra, eseguito poi con l’Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi, con cui ha tenuto numerosi altri concerti.
All'Accademia di Santa Cecilia ha suonato con Martha Argerich nei
programmi dedicati ad autori latino americani. Ha composto per chitarra,
violino, vari gruppi strumentali e per pianoforte e orchestra. La sua
Misa Tango per soli, coro e orchestra registrata dalla DGG, direttore
Myung-Whun Chung con Placido Domingo, Ana M. Martinez e Hector U.
Passarella, è stata eseguita nel 1999 a Roma con l’Orchestra di Santa
Cecilia. Per DGG ha registrato la rielaborazione per pianoforte e
orchestra dei tanghi di Piazzolla e il suo Tangosain (nomination al
Latin American Grammy Awards 2001).
Nel 2004 ha diretto il debutto della sua prima opera teatrale Estaba la
Madre per l'Opera di Roma, regia di Giorgio Barberio Corsetti. Nel 2008
ha diretto per l'Accademia Musicale Chigiana la prima della sua
opera-balletto y Borges cuenta que ..., regia Barberio Corsetti. L'Arena
di Verona gli ha tributato un omaggio con un concerto al Teatro
Filarmonico da lui stesso diretto.
Nel 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli ha
conferito il Premio Vittorio de Sica per la Cultura.
E' docente di Composizione di musica per il cinema all’Accademia
Chigiana di Siena.
Sonig Tchakerian Violino
Di origini armene, ha cominciato a suonare il violino piccolissima,
sotto la guida del padre. Trasferitasi in Italia, si è diplomata a 16
anni con il massimo dei voti con Giovanni Guglielmo. Si è perfezionata
per alcuni anni con Salvatore Accardo a Cremona, oltre che con Franco
Gulli a Siena e con Nathan Milstein a Zurigo. Premiata al concorso
Paganini di Genova (nel 1980) e all'ARD di Monaco di Baviera (nel 1982 e
nel 1988), tiene recital per violino solo o con pianoforte per
importanti società di concerti. Come solista ha suonato con orchestre
quali l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la Royal
Philharmonic di Londra, la Bayerischer Rundfunk di Monaco, le orchestre
del San Carlo di Napoli e dell'Arena di Verona, con direttori quali
Piero Bellugi, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Antonio Janigro, Daniel
Oren, Claudio Scimone, Emil Tchakarov. È tra i pochi violinisti ad
eseguire dal vivo l'integrale dei Capricci di Paganini, che ha
registrato anche in cd nel 2003. Assieme al marito, il direttore
d'orchestra Giovanni Battista Rigon, ha fondato le Settimane Musicali al
Teatro Olimpico di Vicenza. Ha fatto parte del Trio Italiano, con il
quale le è stato assegnato all'unanimità il Premio Gui di Firenze (nel
1990), e con il quale ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert
e Schumann. Molto apprezzata anche come didatta, insegna al
Conservatorio di Padova. Dall'anno accademico 2009/2010 è titolare della
cattedra di violino nell'ambito dei corsi di perfezionamento
dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Suona un magnifico
violino di Gennaro Gagliano, costruito a Napoli nel 1760. In occasione
delle Colombiadi del 1992 ha avuto l'onore di tenere un concerto con il
violino di Paganini, il Guarneri del Gesù detto "Il Cannone". Ogni anno,
nell'ambito del progetto Bottega Tartiniana, suona l'Amati appartenuto a
Giuseppe Tartini in un concerto presso la casa natale del grande
musicista, a Pirano d'Istria.
Gianni Iorio Bandoneón
Nato a Foggia, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio
“U. Giordano” diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti e la
menzione d’onore. È stato vincitore di numerosi concorsi pianistici e di
musica da camera. Si è perfezionato con Massimo Bertucci, Carlo Bruno,
Franco Scala e Sergio Perticaroli. È stato interprete di numerosi
concerti pianistici nelle principali città italiane. Ha iniziato poi
un’importante attività concertistica in qualità di bandoneonista,
eseguendo numerosi concerti nei maggiori teatri, nei jazz club e
festival jazz, tra i quali l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo con
l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretto da Luis Bacalov;
Teatro Eliseo di Roma, Comunale di Bolzano, La Fenice di Venezia, Teatro
Ambra Jovinelli di Roma, Palazzo Grassi di Venezia, Castello di
Nymphenburger a Monaco di Baviera.
Nel 1999 ha fondato il gruppo strumentale “Nuevo Tango Ensemble”
registrando 3 cd: Astor’s mood, A night in Vienna e Tango Mediterraneo,
recensiti da Amadeus, Cd Classics, Jazzit, Musica Jazz. Ha registrato
con Real Sound, Philology, Dodici Lune, Jazzhaus e Rai Trade. Ha
collaborato e collabora con Gustavo Toker, Alfredo Marcucci, Javier
Girotto, Gabriele Mirabassi, Natalio Mangalavite, Marco Siniscalco,
Gianluca Renzi, Michele Rabbia, Luis Bacalov, il poeta Horacio Ferrer,
Michele Placido. È bandoneonista della “Grande Orquesta Tipica di Tango
di Alfredo Marcucci”.
Davide Pozzi, Clavicembalo
Si è diplomato, con il massimo dei voti, in clavicembalo, fortepiano e
clavicordo, organo e composizione organistica al Conservatorio “G.
Verdi” di Milano, dove si è successivamente laureato con lode e menzione
d’onore in organo. Ha completato gli studi alla Civica Scuola di Musica
di Milano con Lorenzo Ghielmi e poi alla Schola Cantorum di Basilea
nelle classi di Andrea Marcon e Jean Claude Zehnder. Ha vinto come
clavicembalista del gruppo “Estro cromatico” il secondo premio al
Concorso Internazionale “Bonporti” di Rovereto e il premio Bärenreiter
al “Festival Telemann” di Magdeburgo, entrambi presieduti da Gustav
Leonhardt. Ha suonato per enti concertistici come: Fondazione Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Cité de la Musique di Parigi,
Barbican di Londra, Museo degli Strumenti e Philarmonie di Berlino,
Philarmonie di Lussemburgo, Konzerthaus di Vienna e Berlino,
Concertgebow di Amsterdam, Tonhalle Zurigo, Società del Quartetto
Milano, Teatro alla Scala, Teatro Regio di Parma, Teatro Real di Madrid.
Ha interpretato concerti per cembalo solista e orchestra di J.S. Bach,
Galuppi, Serini, C.P.E. Bach, J.C. Bach e altri sia in Italia che
all’estero. Fra questi, il Concerto BWV 1058 di J. S. Bach alla
Philarmonie di Berlino, il Quinto Concerto Brandeburghese di Bach al
Regio di Parma, il Concerto BWV 1052 e di nuovo il Brandeburghese
all’Auditorium di Milano. Nel 2012 ha intrapreso una tournèe solistica
in Germania con Emmanuel Pahud, primo flauto dei Berliner Philarmoniker
(J.C. Bach e il Quinto Brandeburghese). Ha tenuto concerti in tutta
Europa con Cecilia Bartoli e Simone Kermes. Ha registrato il Concerto
per fortepiano e orchestra Wq 35 di C.P.E. Bach per la Sony Classical
con l’Orchestra Streicherakademie Bozen. Ha registrato oltre 40 cd e
partecipato a numerose trasmissioni radio-televisive in tutto il mondo.
By Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di
Milano Giuseppe Verdi www.laverdi.org
|
|