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Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2013-2014
“del Ventennale”
Auditorium di
Milano - largo Mahler
Organizzato da
LaVerdi Milano
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
Domenica 27 luglio 2014 ore 18:00
Festival tango
ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI MILANO
Juanjo Mosalini, bandoneón
Erika Pagan, soprano
Eduardo Hubert, pianoforte
Luis Bacalov, direttore
LaVerdi
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
programma completo
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Programma:
UN'ESTATE CON
LA MUSICA 2014
la stagione estiva de laVerdi
L’estate milanese tra spettacolo e grande musica: dal 2 luglio al 7
settembre
18 appuntamenti all’Auditorium di largo Mahler
Festival Tango
Presentazione di Luis Bacalov, coordinatore artistico
C'è chi dice che il Tango è come un vizio: non è facile staccarsene
una volta conosciuto. La sua ascesa è inarrestabile: dai postriboli
delle periferie di Buenos Aires e Montevideo ai caffè chantant; dalle
case di buona famiglia al teatro; dalle sale da ballo al cinema e alle
sale di concerto. Musica strumentale e vocale composte dalla fine
dell' 800 fino ai nostri giorni.
Nella prima fase creativa erano puramente brani strumentali, allegri e
picareschi, con il ritmo di habanera - vera antesignana del tango - e
la sua morbida sensualità caraibica trasformata in un nervoso e vivace
vitalismo.
Successivamente nasce il tango cantato: il ritmo rallenta, diventando
pilastro rigido di melodie più sofisticate, con armonie suonate da
chitarre e con testi lirici, nostalgici, sociologici e filosofici,
comici e sarcastici che sono, secondo le parole di Jorge Luis Borges,
" la perfetta radiografìa dell'anima degli abitanti di Buenos Aires",
i porteños.
E fra i cantanti che le interpretano, spicca inconfondibile la voce
inimitabile di Carlos Gardel, di cui Borges ha raccontato che,
viaggiando in taxi, la radio trasmetteva un tango cantato appunto da
Gardel e il conducente ha detto: "Vede signore, Carlitos ogni giorno
canta meglio", cancellando di colpo il tempo e la tragica morte di
Gardel, avvenuta cinquanta anni prima.
Quindi arrivano le decine di orchestre chiamate "tipiche" , con tre o
quattro bandoneones, violini, pianoforte e contrabbasso e uno o due
cantanti: crooners, come nelle jazzband d'America, senza ruoli da vere
star. Orchestre ognuna con uno stile proprio e immediatamente
riconoscibile, con strumentisti di alto livello, dirette da Francisco
Canaro, Julio de Caro, Hector Stamponi, D'Arienzo, Osvaldo Fresedo,
Horacio Salgan, Osvaldo Pugliese, solo per citarne alcuni.
E infine Astor Piazzolla, spartiacque fra la tradizione "tanguera" ed
il "Tango Nuevo": il compositore straordinario e lo strumentista
stupefacente, autore eclettico che ha spaziato tra musica popolare,
musica da camera, sinfonica e operistica, che mi piace accostare ad
artisti come Leonard Bernstein, George Gershwin, Luciano Berio e Pablo
Picasso.
Le nuove generazioni stanno apportando idee e stili originali,
trasformando la tradizione e cercando accostamenti e fusioni. Nell'
ambito di questa "Festa Tanguera" de laVerdi abbiamo voluto nè
ignorare nè tralasciare alcuna di queste forme creative; nomi come
Greco Villoldo e Gardel, compositori di musica popolare, vengono
affiancati, tra gli altri, a Piazzolla, Albéniz, Castro, Cervantes e
Stravinskij, autori di musiche cosiddette "classiche", "d'arte",
"colte", etc.
Tango non soltanto da ballare dunque, ma da ascoltare a orecchie bene
aperte, per far sorgere emozioni e immaginazione, nel segno di una
tradizione che si è fatta viva modernità.
Seguono immagini della serata:
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Nella foto il soprano Erika
Pagan con Mario Mainino
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Note:
LaVerdi, dopo il grande successo delle prime due
edizioni, la Fondazione di largo Mahler organizza la sua terza stagione
estiva: UN'ESTATE CON LA MUSICA 2014, l’estate milanese con la grande
musica e non solo.
Archiviata a metà giugno la stagione sinfonica, ecco l’Auditorium di
Milano riaprirsi - praticamente senza soluzione di continuità - già da
mercoledì 2 luglio fino a domenica 7 settembre, con 18 appuntamenti in
cartellone all’insegna della musica di qualità e dello spettacolo,
offerti ai milanesi che resteranno in città e ai sempre più numerosi
turisti stranieri.
Due le novità esclusive proposte dalla stagione: i BBC Earth Concerts,
per la prima volta in Italia, e Festival Tango, rassegna completamente
dedicata a una forma d'arte da ascoltare oltre che ballare che il Premio
Oscar Luis Bacalov - coordinatore artistico del festival - definisce con
grande efficacia "vizio".
Ma andiamo con ordine. In collaborazione con Barley Arts - partner con
il quale laVerdi organizzò lo scorso dicembre un'intera giornata di
spettacolo dedicata a Frank Zappa - arrivano all'Auditorium di Milano in
prima assoluta nazionale i mitici BBC Earth Concerts, esperienza unica e
coinvolgente fatta di grande schermo e musica dal vivo che si sviluppa
attraverso tre spettacoli differenti: Planet Earth, The Blue Planet e
Frozen Planet, per un totale di 9 serate nei mesi di luglio, agosto e
settembre. Le straordinarie immagini dei migliori documentari
naturalistici della BBC, proiettate su grande schermo, saranno
accompagnate in teatro dalle musiche originali di George Fenton,
eseguite in sincrono dall'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi,
diretta da Danilo Grassi, già protagonista con laVerdi proprio nella
notte dedicata a Frank Zappa.
Quindi scoccherà l'ora del Tango con Festival Tango, vero e proprio
"evento nell'evento" coordinato dal grande Luis Bacalov, amico de
laVerdi da sempre, che sarà protagonista sul palco dell'Auditorium di
Milano anche come compositore e interprete al pianoforte.
Festival Tango propone la storia del Tango dalle origini a oggi, lungo
un percorso affascinante e irripetibile di 9 appuntamenti, che
alimenteranno il gusto del "vizio" per questa forma d'arte dalla quale è
difficilissimo staccarsi, dal concerto di apertura di domenica 27 luglio
allo spettacolo di chiusura di UN'ESTATE CON LA MUSICA 2014, domenica 7
settembre.
L'Auditorium di Milano, ovvero la "casa della musica" dei milanesi,
ospiterà solisti di rango internazionale: dal bandoneón di Juanjo
Mosalini e Gianni Iorio al violino di Sonig Tchakerian; dal pianoforte
di Luis Bacalov e Eduardo Hubert alla chitarra di Vicente Bögeholz, dal
contrabbasso di Giovanni Tommaso alle percussioni di Daniel Bacalov,
insieme con le voci di Annamaria Castelli e Ruben Peloni. Analoga
considerazione per i gruppi che animeranno la rassegna: dalla Crescendo
Big Band di Sandro Cerino, che torna all'Auditorium di Milano dopo lo
straordinario successo dello scorso anno, al Quartetto Bacalov,
all'Orchestra Tìpica Alfredo Marcucci, diretta da Gianni Iorio. Per
finire domenica 7 settembre con lo show dal titolo Insalata Portena di
Marina Rivera, per la regia di Carlos Branca. Festival Tango dunque: un
vero e proprio affresco di spettacolo puro, attraverso le musiche di
memorabili compositori di ieri e di oggi.
Luigi Corbani, direttore generale de laVerdi:
"Per il terzo anno consecutivo proponiamo una stagione estiva, che é
l'anticipo di quello che sarà realizzato nel 2015. Sono state prove
generali per quella che è una opportunità per Milano. Infatti i sei mesi
dell'Expo , che coincidono in gran parte con il periodo estivo,
richiedono uno sforzo di programmazione e di organizzazione che debbono
costituire anche per il dopo-Expo un tratto permanente della attività
culturale.
"Del resto, è da tempo che sono cambiati i modelli di comportamento
sociale, da una distribuzione delle ferie più articolata che nel passato
prossimo, a una presenza in città più diffusa e ampia di milanesi e di
turisti, anche ad agosto.
"Per questo tutti i servizi pubblici, di cui le attività culturali sono
una parte essenziale, debbono adeguarsi ad un orario annuale, senza
vuoti 'estivi' e a un orario giornaliero più rispondente alle esigenze
del pubblico.
"L'Expo è una grande occasione per ripensare ed attuare modelli nuovi di
proposta e di fruizione dei beni e delle attività culturali, e non solo
di questi.
"Noi, da tre anni, abbiamo raccolto la sfida, pensando a una stagione,
come quest'anno, che per i suoi contenuti sta al pari di quanto avviene
nei Paesi più avanzati culturalmente. Ci confortano in questo impegno i
risultati ottenuti negli anni precedenti, anche con graditissime
sorprese, come il tutto esaurito del 15 agosto 2013, con la coda fuori
dall'auditorium.
"Già martedì 3 giugno presenteremo la stagione 2014-2015, che comprende
in modo organico la programmazione dei sei mesi (maggio-ottobre)
dell'Expo".
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
- www.laverdi.org
Igor Stravinskij Tango (versione per orchestra)
L’interesse e l’attrazione di Stravinskij per il tango risalgono al
1918, alle tre Danze, Tango, Valzer e Ragtime, inserite nella Histoire
du soldat. Dopo l’antico folklore “barbarico” russo, il suo percorso di
appropriazione di musiche di origine popolare si estendeva al repertorio
di consumo e grande successo urbano e internazionale, al servizio di una
eccezionale capacità di manipolazione e nobilitazione dei suoni. Nel
1940, a Hollywood, Tango diventava una composizione per pianoforte, poi
trascritta per orchestra. Una prima volta, nel 1941 da Felix Gunther,
subito eseguita dall’orchestra jazz di Benny Goodman. Una seconda, nel
1953, da Stravinskj stesso, che accrebbe l’organico strumentale nella
sezione dei fiati. Nella versione orchestrale rimane riconoscibilissimo
il carattere pianistico di quella originale. Tango è infatti prima di
tutto un magnifico esercizio e esempio di virtuosismo ritmico, esaltato
da elementi tipicamente jazzistici come le sincopi, le pause e ritardi,
la varietà di altezze sonore nell’emissione. Non a caso nello stesso
periodo Stravinskij compose il celeberrimo Ebony Concerto per
l’orchestra di Woody Herman (1945).
Luis Bacalov Triplo concerto per bandoneón, soprano, pianoforte e
orchestra
Il tango è, curiosamente, un’arte molto ricca dal punto di vista dei
contenuti. Dico curiosamente perché è considerato appartenere a una
tipologia popolare di musica, che comunque non significa musica di
seconda classe. Molti musicisti dell’area cosiddetta “colta” del
Novecento hanno utilizzato o preso spunto da materiale etnico
sudamericano, argentino e cubano in particolare. Montevideo e Buenos
Aires sono i centri del tango, ma il repertorio etnico argentino è
contadino, non urbano. Il tango è musica cittadina e ci sarebbe
aspettati che fosse stato sfruttato maggiormente: invece, pochissimi fra
i musicisti “colti” vi hanno fatto ricorso per utilizzarlo come spunto
per composizioni sinfoniche. E questo è successo fuori dall’Argentina:
penso a Stravinskij e Milhaud. Gli argentini, invece, non l’hanno mai
fatto. Io ho pensato che fosse il caso di rischiare l’utilizzo del tango
e delle sue radici per opere più complesse e con il Triplo ho fatto un
lavoro di riscoperta delle radici del tango, ricorrendo, tra l’altro, a
uno strumento popolare come il bandoneón, strumento per me
insostituibile. Penso che il recupero di materiali e strumenti popolari
all’interno di opere sinfoniche apporti freschezza e interesse,
contribuendo a mantenere attuale la musica sinfonica.
Il Triplo concerto parla di cose vere, non di astrazioni; vengono citate
situazioni drammatiche, vi compare il ricordo delle madri dei
desaparecidos. Incorporare la musica non in un contesto astratto, ma
nella realtà della storia argentina, è stato il punto centrale della mia
ispirazione. Il brano è in quattro movimenti, con una variante
significativa rispetto alla tradizione, perché il terzo è una gigantesca
cadenza per bandoneón e pianoforte, senza l’orchestra. La voce compare
nel secondo movimento e nell’epilogo. Nel secondo tempo il testo accenna
alla realtà, anche alla più terribile; nel quarto, invece, è incentrato
sulla nostalgia del tempo che fu, che è l’essenza stessa del tango, una
delle sue sfaccettature…È un voler dare un addio a qualcosa che non c’è
più: la mia musica vuole rappresentare anche i ricordi delle generazioni
più antiche, quelle della memoria, della nostalgia. Nel Concerto il
clima è molte volte struggente, lirico. Non tragga in inganno il quarto
movimento, che inizialmente è vivace, sembra un gioco, affidato a motivi
allegri e scanzonato. Ma dopo tutto si spezza e l’epilogo è l’altra
faccia della medaglia.
Il mio lavoro non vuole apportare novità di scrittura. Gli antecedenti
del procedimento compositivo sono da ricercarsi in Ravel e Prokof’ev,
con il tonalismo disgregato in alcuni momenti. Non pretendo di usare
strutture nuove, anche se così corro il rischio di fare musica “antica”;
ma lo faccio con libertà, lontano dagli estremismi di certe scuole
contemporanee. Questa libertà l’ho imparata da Luciano Berio, un genio
che ha saputo fare musica rompendo con le ideologie. [Luis Bacalov]
Astor Piazzolla Milongón Festivo
Milongón è il tango uruguaiano tradizionale. Piazzolla ne compose
questa reinterpretazione intorno al 1970. Aveva cominciato a creare uno
stile moderno per il tango nel 1956, combinandolo con la musica popolare
argentina, con quella classica contemporanea e con il jazz. Era il suo
“Nuevo Tango", adatto per le sale da concerto come per le piste da
ballo. Apparentemente Milongón Festivo rimase inedito fino al 1990. La
riscoprì tra le carte di Piazzolla il violoncellista José Bragato, suo
amico e archivista. Eccettuato il lento e sensuale episodio centrale, ha
un ritmo e un temperamento quasi frenetici. L’euforia che trasmette ha
fatto dire che in confronto il Mambo di Leonard Bernstein in West Side
Story sembra addomesticato.
Nel 2001 Milongón Festivo è stato registrato dal bandoneónista Juan José
Mosalini e nel 2009 trascritto per grande orchestra dal direttore e
musicologo argentino Gabriel Castagna.
Tomás Gubitsch Suite
Chitarrista, compositore e direttore d’orchestra, Gubitsch si è
formato nella tradizione musicale classica da Bach a Schönberg,
affiancandovi poi le esperienze del rock e del pop, in particolare i
Beatles e Frank Zappa. A 19 anni Piazzolla lo chiamò come chitarrista
nella sua orchestra per il tour europeo del 1977. Ha composto e
registrato molta musica per il tango contemporaneo ma anche lavori per
orchestre da camera e sinfoniche.
In a tango state of mind è stata eseguito per la prima volta nel 2011 a
Växjö, Svezia, da James Crabb con la Musica Vitae Chamber Orchestra. Il
suo stile particolarmente brioso asseconda lo scopo di fare scoprire e
apprezzare la straordinaria qualità del bandoneón, strumento spesso
relegato nel repertorio popolare e confuso con la fisarmonica. Il titolo
nasce da un duplice gioco ironico di rimandi. L’espressione “in uno
stato psicologico di tango” si riferisce infatti alla storica canzone
New York State of Mind, del grande divo rock Billy Joel: ossia il
personaggio di cui poi si chiede ”Chi è questo ragazzo? Mai sentito
parlare di lui…”.
Appunto l’estrosità è un carattere di Gubitsch. Autore di una
composizione tratta dall’Allemande della Suite per violoncello n.3 di
Bach, l’ha presentata così: “Come tutti sanno, Johann Sebastian Bach è
stato molto influenzato da me. Al punto tale che nel 1719 compose (per
me) la propria Suite in Re maggiore per chitarra elettrica BWV 1007.
Rendendosi rapidamente conto che la chitarra elettrica non era ancora
stata inventata, l’anno dopo trasformò quella Suite in un brano per
violoncello BWV 1007, portandola nella trasposizione alla tonalità di
Sol maggiore”. (Luis Bacalov)
Eduardo Hubert Martulango
Martulango è un tango composto per pianoforte, bandoneón, violino e
archi. Presenta un’alternanza di ritmi binari e ternari in un dialogo
tra i solisti, ai quali è lasciato anche in ampio spazio per
l’improvvisazione.
Fra i suoi interpreti conta grandi solisti come Martha Argerich, Néstor
Marconi e Michael Guttman.
Note by courtesy Ufficio Stampa LaVerdi
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