LaVerdi 2013-2014

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2013-2014 “del Ventennale”

Organizzato da LaVerdi Milano
 

Sabato 10 maggio - ore 15.30
Auditorium di Milano - largo Mahler
Il piccolo spazzacamino
Sofferenza, speranza, gioia e tenerezza: la parabola della vita nel capolavoro di Benjamin Britten
Coro e solisti del Coro di Voci Bianche della Verdi
Ensemble strumentale de laVerdi
Maestro del Coro e Direttore Maria Teresa Tramontin
Regia Francesco Montemurro

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Martino Cabassi Sem (piccolo spazzacamino)
Nicola Olivieri: Tommaso (spazzacamino)
Paolo Cauteruccio: Alfredo (spazzacamino)
Francesca Pacileo: Rosa
Natalia Lunar: Signorina Bracco

 


Special - Fotoservizi pubblicati

Una stagione a "La Verdi - Milano"

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Programma:


Seguono immagini della serata:

 

 

 
 
 

Note:

Non poteva mancare un grande classico per chiudere al meglio questa quindicesima edizione di Crescendo in musica, la rassegna de laVerdi del sabato pomeriggio per i bambini, i ragazzi e le famiglie. Sabato 10 maggio (ore 15.30), torna all'Auditorium di Milano in largo Mahler Il piccolo spazzacamino: delicata opera di Benjamin Britten, che ripercorre la parabola della vita attraverso le vicissitudini di Sem, il bambino del titolo. Sul palco dell'Auditorium, il Coro di Voci Bianche e l'Ensemble strumentale de laVerdi, diretti da Maria Teresa Tramontin, ad accompagnare protagonisti e solisti.

Al regista Francesco Montemurro il compito di guidarci nella magica atmosfera di quest'opera senza tempo:
"Un’operina, direi quasi un musical se non si trattasse di Benjamin Britten. Un po’ parlata, spesso cantata e a volte persino con la partecipazione canora del pubblico! Questa volta, però, non sarà così: non c’è stato tempo per realizzare il Let’s make an opera!, l’intento pedagogico che portò Britten alla stesura di questo piccolo capolavoro. Ma anche in versione ridotta la storia del piccolo Sem, otto anni e già avviato al durissimo mestiere di infilarsi nelle cappe per grattar via la fuliggine, colpisce sempre nel segno: i ragazzi del Coro di Voci Bianche della Verdi, con l’aiuto della buona Rosa, lo sapranno salvare da questo triste destino, in barba ai due cattivissimi spazzacamini e alla severa governante! In principio era il gioco: creativo, libero, anche faticoso, ma sempre agito con slancio, con gioia. Poi venne il lavoro: la fatica, la noia di gesti ripetuti controvoglia. E poi il rapporto con i capi, capetti, caporali: tutti uguali, dappertutto. La storia del piccolo spazzacamino, spogliata dei fuligginosi panni dickensiani e dei riferimenti al triste fenomeno del lavoro minorile passato e presente, ci pone di fronte ad un ben più scottante e drammatico contrasto: quello tra il 'gioco' come dimensione essenziale per l’essere umano e la stortura brutale del 'lavoro', spesso concepito dagli adulti come sfruttamento, alienazione, mancanza di senso. Un passaggio dato spesso per scontato quando si tratta di 'diventare grandi'. E se così non fosse? Nell’operina di Britten, dove i ragazzi liberano il piccolo spazzacamino strappandolo alla sua sorte 'lavorativa', trionfa un messaggio diverso: non rinunciate mai alla gioia, non accettate mai la servitù, e qualsiasi mestiere farete avrà la dignità che solo il gioco sa dare".

LA STORIA DEL PICCOLO SPAZZACAMINO

Oggi gli spazzacamini non si vedono più, ma un tempo, quando le stufe funzionavano a carbone e le canne fumarie si incrostavano più facilmente di sporcizia, quelle figure così caratteristiche e curiose erano piuttosto familiari nel paesaggio cittadino. Se ne andavano in giro reggendo le scale, gli spazzoloni, i rotoli di corda, ed erano talmente neri di fuliggine che i bambini ne avevano un po' paura. La storia ci proietta in un lontano giorno del secolo scorso, all'interno di una casa signorile di campagna, dominata da un grande caminetto. A quei tempi molti bambini poveri venivano utilizzati per ripulire i camini perché, agili com'erano, potevano infilai facilimente nello stretto cunicolo. Ognuno può immaginare quanto tutto ciò fosse poco piacevole e anche pericoloso. Il nostro piccolo spazzacamino si chiama Sam ed è un bambino di otto o nove anni. Per aiutare la sua famiglia è stato messo a servizio da due brutali padroni che non hanno nessuna compassione di lui. All'inizio dell'opera apprendiamo che proprio oggi deve salire sul camino per la prima volta. La governante della casa, che è l'antipatica signorina Bracco, già brontola perché pretende un lavoro fatto a puntino. I due capi si fanno beffe del ragazzo terrorizzato, poi lo spingono dentro la cappa e se ne vanno a ripulire le altre stanze. Proprio in quel momento entra giocando un gruppo di sei bambini. Tre abitano la grande casa, gli altri sono i cuginetti venuti a passare le vacanze con loro. Facciamo così la conoscenza di Giulietta, che è la più grandicella, poi di Gaio e Sofia, tutti fratelli, quindi di Gianni e dei gemelli Ugo e Tina. Ad un tratto si accorgono della fune che penzola dal camino, e sentono la voce soffocata dì Sam che chiede aiuto perché si è incastrato e non riesce a liberarsi. Intonando una canzone marinara, i ragazzi afferrano prontamente la corda e la tirano dapprima delicatamente, poi più forte, finché Sam precipita al suolo in una nuvola di polvere. Stupore generale. I sei vedono che si tratta di un bambino come loro e ne hanno pena; lui li implora che non lo facciano più salire sul camino. Per il momento non trovano di meglio che nasconderlo nel ripostiglio dei giocattoli, ma prima di tutto bisogna far credere agli altri che si sia dato alla fuga. Così, per stornare le indagini, gli fanno imbrattare con le sue impronte fuligginose gran parte del pavimento fin verso la finestra. Ecco infatti tornare la signorina Bracco, la quale cade nella trappola. Alle sue grida accorrono anche gli spazzacamini e si gettano tutti e tre in giardino all'inseguimento di Sam, promettendogli un sacco di botte. Vi è nella casa una giovane bambinaia dall'animo gentile, Rosa. Fin dal primo momento è stata in apprensione per il piccolo spazzacamino, ed ora, in un'aria molto tenera, esprime la speranza che egli riesca a salvarsi dai suoi padroni. I bambini sanno che di lei possono fidarsi e in poche parole la mettono al corrente di come stanno le cose. Rosa promette il suo appoggio, e per cominciare, propone di fare un bel bagno a Sam. Dopo il bagno che lo ha rimesso a nuovo, Sam racconta la sua triste storia. Gli altri sono indignati e rattristati nel sentire che il padre lo ha venduto per necessità ai cattivi spazzacamini: è necessario trovare una soluzione, e anzitutto toglierlo da quel lavoro umiliante. Gianni ha un'idea: potrebbe prendere Sam con sé quando lui e i suoi fratelli rientreranno domani a casa dai genitori; poi si cercherà una sistemazione migliore. Bisogna però far tutto in gran segreto, guai se i 'grandi' scoprissero che il ragazzo è tenuto nascosto là dentro. Ecco intanto che si annuncia il ritorno della governante. In fretta e furia Sam viene rimandato nel ripostiglio dei giocattoli e la stanza rimessa in ordine. La signorina Bracco è arrabbiatissima dopo l'inseguimento mancato, e ora si insospettisce nel vedere i bambini troppo tranquilli. Quando sta per scoprire il nascondiglio di Sam, Giulietta pensa bene di fingere uno svenimento. In una pantomima comica tutti le stanno intorno con acqua e generi di conforto. Per il momento Sam è salvo, può passare la notte tranquillamente. Il mattino dopo, appena fatta colazione, incominciano i preparativi per la partenza di Gianni e degli altri cugini. Ormai è deciso: Sam starà chiuso dentro un baule e condotto nell'altra casa. il cocchiere e il giardiniere vengono a portar via i bagagli ma trovano che il baule è troppo pesante e minacciano di disfarlo. Ancora una volta la presenza di spirito dei bambini sventa il pericolo. Ora la carrozza può partire. Sul ritmo di una canzone festosa, Sam se ne va verso un destino migliore, accompagnato dai saluti affettuosi dei suoi nuovi amici.

 
 


 
   

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