Non poteva mancare un grande classico per chiudere al
meglio questa quindicesima edizione di Crescendo in musica, la rassegna
de laVerdi del sabato pomeriggio per i bambini, i ragazzi e le famiglie.
Sabato 10 maggio (ore 15.30), torna all'Auditorium di Milano in largo
Mahler Il piccolo spazzacamino: delicata opera di Benjamin Britten, che
ripercorre la parabola della vita attraverso le vicissitudini di Sem, il
bambino del titolo. Sul palco dell'Auditorium, il Coro di Voci Bianche e
l'Ensemble strumentale de laVerdi, diretti da Maria Teresa Tramontin, ad
accompagnare protagonisti e solisti.
Al regista Francesco Montemurro il compito di
guidarci nella magica atmosfera di quest'opera senza tempo:
"Un’operina, direi quasi un musical se non si trattasse di Benjamin
Britten. Un po’ parlata, spesso cantata e a volte persino con la
partecipazione canora del pubblico! Questa volta, però, non sarà così:
non c’è stato tempo per realizzare il Let’s make an opera!, l’intento
pedagogico che portò Britten alla stesura di questo piccolo capolavoro.
Ma anche in versione ridotta la storia del piccolo Sem, otto anni e già
avviato al durissimo mestiere di infilarsi nelle cappe per grattar via
la fuliggine, colpisce sempre nel segno: i ragazzi del Coro di Voci
Bianche della Verdi, con l’aiuto della buona Rosa, lo sapranno salvare
da questo triste destino, in barba ai due cattivissimi spazzacamini e
alla severa governante! In principio era il gioco: creativo, libero,
anche faticoso, ma sempre agito con slancio, con gioia. Poi venne il
lavoro: la fatica, la noia di gesti ripetuti controvoglia. E poi il
rapporto con i capi, capetti, caporali: tutti uguali, dappertutto. La
storia del piccolo spazzacamino, spogliata dei fuligginosi panni
dickensiani e dei riferimenti al triste fenomeno del lavoro minorile
passato e presente, ci pone di fronte ad un ben più scottante e
drammatico contrasto: quello tra il 'gioco' come dimensione essenziale
per l’essere umano e la stortura brutale del 'lavoro', spesso concepito
dagli adulti come sfruttamento, alienazione, mancanza di senso. Un
passaggio dato spesso per scontato quando si tratta di 'diventare
grandi'. E se così non fosse? Nell’operina di Britten, dove i ragazzi
liberano il piccolo spazzacamino strappandolo alla sua sorte 'lavorativa',
trionfa un messaggio diverso: non rinunciate mai alla gioia, non
accettate mai la servitù, e qualsiasi mestiere farete avrà la dignità
che solo il gioco sa dare".
LA STORIA DEL PICCOLO SPAZZACAMINO
Oggi gli spazzacamini non si vedono più, ma un tempo,
quando le stufe funzionavano a carbone e le canne fumarie si
incrostavano più facilmente di sporcizia, quelle figure così
caratteristiche e curiose erano piuttosto familiari nel paesaggio
cittadino. Se ne andavano in giro reggendo le scale, gli spazzoloni, i
rotoli di corda, ed erano talmente neri di fuliggine che i bambini ne
avevano un po' paura. La storia ci proietta in un lontano giorno del
secolo scorso, all'interno di una casa signorile di campagna, dominata
da un grande caminetto. A quei tempi molti bambini poveri venivano
utilizzati per ripulire i camini perché, agili com'erano, potevano
infilai facilimente nello stretto cunicolo. Ognuno può immaginare quanto
tutto ciò fosse poco piacevole e anche pericoloso. Il nostro piccolo
spazzacamino si chiama Sam ed è un bambino di otto o nove anni. Per
aiutare la sua famiglia è stato messo a servizio da due brutali padroni
che non hanno nessuna compassione di lui. All'inizio dell'opera
apprendiamo che proprio oggi deve salire sul camino per la prima volta.
La governante della casa, che è l'antipatica signorina Bracco, già
brontola perché pretende un lavoro fatto a puntino. I due capi si fanno
beffe del ragazzo terrorizzato, poi lo spingono dentro la cappa e se ne
vanno a ripulire le altre stanze. Proprio in quel momento entra giocando
un gruppo di sei bambini. Tre abitano la grande casa, gli altri sono i
cuginetti venuti a passare le vacanze con loro. Facciamo così la
conoscenza di Giulietta, che è la più grandicella, poi di Gaio e Sofia,
tutti fratelli, quindi di Gianni e dei gemelli Ugo e Tina. Ad un tratto
si accorgono della fune che penzola dal camino, e sentono la voce
soffocata dì Sam che chiede aiuto perché si è incastrato e non riesce a
liberarsi. Intonando una canzone marinara, i ragazzi afferrano
prontamente la corda e la tirano dapprima delicatamente, poi più forte,
finché Sam precipita al suolo in una nuvola di polvere. Stupore
generale. I sei vedono che si tratta di un bambino come loro e ne hanno
pena; lui li implora che non lo facciano più salire sul camino. Per il
momento non trovano di meglio che nasconderlo nel ripostiglio dei
giocattoli, ma prima di tutto bisogna far credere agli altri che si sia
dato alla fuga. Così, per stornare le indagini, gli fanno imbrattare con
le sue impronte fuligginose gran parte del pavimento fin verso la
finestra. Ecco infatti tornare la signorina Bracco, la quale cade nella
trappola. Alle sue grida accorrono anche gli spazzacamini e si gettano
tutti e tre in giardino all'inseguimento di Sam, promettendogli un sacco
di botte. Vi è nella casa una giovane bambinaia dall'animo gentile,
Rosa. Fin dal primo momento è stata in apprensione per il piccolo
spazzacamino, ed ora, in un'aria molto tenera, esprime la speranza che
egli riesca a salvarsi dai suoi padroni. I bambini sanno che di lei
possono fidarsi e in poche parole la mettono al corrente di come stanno
le cose. Rosa promette il suo appoggio, e per cominciare, propone di
fare un bel bagno a Sam. Dopo il bagno che lo ha rimesso a nuovo, Sam
racconta la sua triste storia. Gli altri sono indignati e rattristati
nel sentire che il padre lo ha venduto per necessità ai cattivi
spazzacamini: è necessario trovare una soluzione, e anzitutto toglierlo
da quel lavoro umiliante. Gianni ha un'idea: potrebbe prendere Sam con
sé quando lui e i suoi fratelli rientreranno domani a casa dai genitori;
poi si cercherà una sistemazione migliore. Bisogna però far tutto in
gran segreto, guai se i 'grandi' scoprissero che il ragazzo è tenuto
nascosto là dentro. Ecco intanto che si annuncia il ritorno della
governante. In fretta e furia Sam viene rimandato nel ripostiglio dei
giocattoli e la stanza rimessa in ordine. La signorina Bracco è
arrabbiatissima dopo l'inseguimento mancato, e ora si insospettisce nel
vedere i bambini troppo tranquilli. Quando sta per scoprire il
nascondiglio di Sam, Giulietta pensa bene di fingere uno svenimento. In
una pantomima comica tutti le stanno intorno con acqua e generi di
conforto. Per il momento Sam è salvo, può passare la notte
tranquillamente. Il mattino dopo, appena fatta colazione, incominciano i
preparativi per la partenza di Gianni e degli altri cugini. Ormai è
deciso: Sam starà chiuso dentro un baule e condotto nell'altra casa. il
cocchiere e il giardiniere vengono a portar via i bagagli ma trovano che
il baule è troppo pesante e minacciano di disfarlo. Ancora una volta la
presenza di spirito dei bambini sventa il pericolo. Ora la carrozza può
partire. Sul ritmo di una canzone festosa, Sam se ne va verso un destino
migliore, accompagnato dai saluti affettuosi dei suoi nuovi amici.