LaVerdi 2013-2014

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2013-2014 “del Ventennale”

Organizzato da LaVerdi Milano
 

Mercoledì 7 maggio 2014, ore 20:30
Auditorium di Milano
Concerto dell’Orchestra di Fiati
della Svizzera Italiana (OFSI)
direzione Franco Cesarini
 


Special - Fotoservizi pubblicati

Una stagione a "La Verdi - Milano"

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Programma:

Ron Nelson (1929- )
Medieval Suite

I. Homage to Leonin
II. Homage to Perotin
III. Homage to Machaut

Friedrich Gulda (1930-2000)
Concerto per violoncello e orchestra di fiati
Solista: Claude Hauri, violoncello

Ouverture
Idylle
Cadenza
Menuett
Finale alla marcia

David Maslanka (1943- )
A Child’s Garden of Dreams

I. There is a desert on the moon…
II. A drunken woman falls into the water…
III. A horde of small animals…
IV. A drop of water…
V. An ascent into heaven…

Orchestra di fiati della Svizzera Italiana Dal 1991 la OFSI promuove e divulga la musica per orchestra di fiati ad alto livello. È la prima ed unica orchestra nel suo genere in Ticino; dopo essersi esibita nelle più prestigiose sale della Svizzera, fra le quali il Casinò di Berna, la Tonhalle di Zurigo, il KKL di Lucerna, è considerata un punto di riferimento a livello nazionale. L’OFSI è conosciuta anche all’estero avendo tenuto concerti in Italia, Olanda, Austria e Francia. Il repertorio comprende più di 140 brani fra cui diverse opere di compositori svizzeri contemporanei e una decina di prime esecuzioni mondiali. Nei ventitrè anni d’attività sono stati realizzati 4 CD e diverse registrazioni radiofoniche. Fondatore e primo maestro dell’orchestra è Carlo Balmelli; attualmente la direzione stabile è affidata a Franco Cesarini. L’OFSI ha già suonato sotto la direzione di Toshiuki Shimada, Giancarlo Gerosa, Luca Medici, Savino Acquaviva, Urs Bamert, Isabelle Ruf-Weber, Felix Hauswirth, Angelo Bolciaghi e Lorenzo Della Fonte. La formazione ha partecipato a prestigiose manifestazioni internazionali, tra i quali i festival di Schladming (Mid Europe Schladming, A), Interlaken (Jungfrau Music Festival, CH), Saas-Fee (Alpine Music Festival, Saas-Fee, CH), Piuro (Stagione Musicale Val Chiavenna, I) e Innsbruck (Innsbrucker Promenadenkonzerte, A). Nel 2003 ha accompagnato musicalmente i festeggiamenti ufficiali per i 200 anni della Repubblica e Cantone Ticino a Bellinzona. I musicisti provengono principalmente dalla Svizzera italiana e dall’Italia. Si tratta di musicisti professionisti, studenti di conservatorio e ottimi dilettanti, che si esibiscono a titolo di volontariato.www.ofsi.ch

Direttore Franco Cesarini Nato nel 1961, ha studiato flauto con Peter-Lukas Graf al Conservatorio di Basilea, dove ha ottenuto il “Master of Arts in Music Pedagogy“ ed il “Master of Arts in Specialized Music Performance“. In seguito ha seguito i corsi di direzione e composizione ottenendo il “Master in Wind Orchestra Conducting“ con Felix Hauswirth ed il “Master of Arts in Music Composition and Theory“ con Robert Suter e Jacques Wildberger. Dal 1989 al 2006 è stato professore di direzione d'or¬chestra di fiati alla “Musikhochschule“ di Zurigo. Dal 2001 è professore di direzione d’orchestra di fiati e di materie teoriche al Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano. Nel 2001 è stato invitato come “Composer-in-residence“ dalla “Southeast Missouri State University“ a Cape Girardeau, Missouri, USA. Ha ottenuto importanti incarichi di composizione, tra i quali quelli per l'“Orquesta Sinfónica Nacional de Cuba“ (Cuba), l'“Orchestra della Svizzera Italiana“ (Svizzera), la “Nantes Philharmonie“ (Francia), il “Southeast Missouri State University Symphonic Wind Ensemble“(USA), ecc. Dal 1998 è direttore della “Civica filarmonica di Lugano“ con la quale ha tenuto centinaia di concerti e registrato sei compact disc. Nel 2011 ha assunto l'incarico di direttore stabile dell'“Orchestra di fiati della Svizzera Italiana“(OFSI). Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il premio di composizione della fondazione svizzera per la cultura “Pro Helvetia“, il premio della“Fondazione Stephan Jaeggi“ ed il “Prix Suisse“per la migliore produzione radiofonica nazionale. Gli inviti in veste di direttore ospite e di solista l'hanno portato ad esibirsi in quasi tutti i paesi europei, Nord, Centro e Sud America. E' inoltre molto richiesto quale membro di giurie di concorsi nazionali ed internazionali. Un numero considerevole delle sue composizioni è stato eseguito e registrato da rinomati interpreti.

 

Solista al violoncello Claude Hauri Claude
Hauri inizia giovanissimo lo studio del violoncello con il maestro Taisuke Yamashita che lo accompagna fino al diploma, ottenuto presso il Conservatorio a Lugano. Prosegue poi gli studi con Raphael Wallfisch, con il quale ottiene il diploma di perfezionamento alla Musikhochschule di Winterthur, Alain Meunier e Zara Nelsova. Violoncello solista dell’Ensemble Nuovo Contrappunto di Firenze e dell’Ensemble Algoritmo di Roma, ha suonato come primo violoncello nella Youth World Orchestra della Jeunesses Musicales. Quale solista e in gruppi da camera svolge un’intensa attività concertistica che lo vede esibirsi intensamente in tutta Europa, in Australia e in Sud America in festival quali Amici della Musica di Palermo, Biennale di Venezia, Unione Musicale di Torino, Associazione Musicale Lucchese, National Academy Melbourne, Concerti al Quirinale a Roma, Musica Insieme di Bologna, Teatro El Circulo a Rosario, Foundacion Kinor Buenos Aires, Festival Lubjiana, Festival Nancy. In qualità di solista con orchestra si è esibito negli ultimi anni con numerose orchestre, tra cui l’Orquesta Sinfonica Nacional Argentina, sotto la direzione di direttori quali Piero Gamba, Reinaldo Zemba e Luis Gorelik. Dedica particolare attenzione al repertorio contemporaneo. Moltissime le prime esecuzioni, spesso a lui dedicate, e le collaborazioni con compositori quali S. Sciarrino, L. De Pablo e P. Glass, per citarne solo alcuni. Numerosi i concerti trasmessi in diretta radiofonica per emittenti quali SSR RSI, DRS, RAI e incisione discografiche edite da Amadeus, Jecklin, Nuova Era, Szene Schweiz. L’ultima pubblicazione discografica lo vede impegnato con la violinista Bin Huang (Brilliant Classics). Suona uno splendido violoncello di Gian Battista Zanoli, liutaio italiano del ‘700. Insieme a Corrado Greco e alla violinista Mirjam Tschopp dà vita al Trio des Alpes, con cui svolge intensa attività in tutta Europa.


Seguono immagini della serata:

 

 


Nella foto il direttore Franco Cesarini



 
 
 

Note:

Mercoledì 7 maggio l'Auditorium di Milano Fondazione Cariplo ha ospitato un concerto straordinario dell'Orchestra di Fiati della Svizzera Italiana - OFSI (ore 20.30; biglietti Euro 10,00/8,00/5,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano; orari apertura: mar - dom, ore 14.30 - 19.00. Tel 02.83389401/2/3, www.laverdi.org ).
L'evento, a cura del Consolato generale di Svizzera a Milano e di Repubblica e Cantone Ticino, si inserisce nell'ambito del "Giro del gusto 2014", manifestazione che si tiene a Milano dal 30 aprile all'11 maggio.

Descrizione dei brani

Ron Nelson: Medieval Suite
La “Suite medievale” è stata scritta da Ron Nelson in omaggio a tre grandi compositori del Medioevo: Leonino (metà del XII secolo), Perotino (ca. 1155-1200) e Guillaume de Machaut (ca. 1300-1377). Non si tratta né di trascrizioni delle loro opere, né di un tentativo di emulare le loro peculiarità stilistiche. Piuttosto, la musica degli antichi maestri serve come una sorta di trampolino di lancio per i tre pezzi, che si imperniano su alcune caratteristiche stilistiche della musica di quel periodo, ad esempio la ripetizione di schemi ritmici, l’uso della modalità, l’uso delle consonanze perfette in combinazione d’ottave, quinte e quarte, l'uso del canto gregoriano e di lunghi pedali.
I. Omaggio a Leonino, rievoca il sinuoso stile melodico del fondatore della scuola di Notre Dame di Parigi e l'uso del canto gregoriano. Si tratta di un "pezzo d’atmosfera" in cui un canto nel modo dorico è gradualmente trasformato in una scala octofonica, perfettamente simmetrica. Il movimento segue la forma di un arco con un grande apice sonoro al centro, per poi chiudersi come era iniziato.
II. “Omaggio a Perotino” trae spunto dal “Viderunt Omnes” dell’allievo e successore di Leonino, con la sua forte intensità ritmica, le ripetizioni ostinate e gli insistenti pedali. La sezione d’apertura presenta dissonanze insistenti in alternanza con richiami d’ottoni. Un secondo tema sviluppato all'unisono, è scritto nel modo eolico.
III. “Omaggio a Machaut” evoca le sonorità maestose, delicatamente sincopate e fluenti di questo grande maestro della scrittura vocale. Il movimento è tripartito e consiste in una sezione con due ripetizioni, ciascuna con strumentazione differente. Una coda finale riprende lo stesso canto e le trame strumentali che hanno aperto la suite.

Friedrich Gulda: Concerto per violoncello e orchestra di fiati
E' certamente un caso più unico che raro quello di Friedrich Gulda, un pianista classico eclettico, capace di lasciare un segno indelebile nella storia. L'interesse mostrato per la musica jazz gli suggerirà di percorrere strade alternative rispetto a quelle degli inizi della sua carriera, aderendo alla tradizione in maniera del tutto personale. E' certo che la voce decisamente snaturata del violoncello, l’ingresso della batteria e dei fiati in un tipico atteggiamento da big band e poi ancora il collegamento quasi brutale tra stili compositivi diversi, servono per illuminare sull'unicità del personaggio.
Un artista che ha lasciato un segno nella coscienza musicale, così al passo con i tempi da riuscire ad esprimere il proprio pensiero musicale senza filtri, capace di accostare con estrema disinvoltura il jazz alle forme classiche, una estremizzazione che gli ha procurato il soprannome di "pianista terrorista". L'incontro tra la sua sensibilità artistica e il jazz ha prodotto quindi degli effetti devastanti. Gulda ha teorizzato il reinserimento nel repertorio contemporaneo non della musica colta europea, a suo avviso ormai autoreferenziale, bensì della musica legata ad altre culture, tutto ciò trentacinque anni fa, un vero pioniere.
La musica di Gulda possiede il dono dell'eterna giovinezza e va approfondita ed ascoltata, ricercando, scavando, sorseggiando quelle magiche commistioni tra stili musicali differenti, che resteranno scolpite nella storia del panorama classico.

David Maslanka: A Child’s Garden of Dreams

“A Child's Garden of Dreams” è un’opera scritta nel 1981. Il seguente passaggio, tratto da “L'uomo e i suoi simboli” di Carl Jung, ne illustra il contenuto:
Un caso molto interessante mi venne offerto da uno psichiatra. Un giorno egli mi portò un quadernetto scritto a mano che aveva ricevuto in dono per Natale dalla propria figlia di dieci anni. Esso conteneva tutta una serie di sogni che la bambina aveva fatto all'età di otto anni, i sogni più misteriosi che mi fosse mai capitato di osservare. Mi rendevo ben conto dell'imbarazzo del padre: benché infantili, erano strani e inquietanti e contenevano immagini che egli non riusciva assolutamente a comprendere.
Nel testo completo originale ciascun sogno comincia con l’antica formula della favola “C'era una volta”. Esse stanno a significare che per la bambina ogni sogno è una specie di favola, che lei vuole raccontare al padre come dono di Natale. Il padre cercò di spiegare i sogni sulla base del loro contesto, ma non vi riuscì perché erano privi di qualunque associazione personale. La bambina morì di malattia infettiva circa un anno dopo.
I sogni erano una preparazione alla morte, espressa attraverso racconti. Questi sogni aprono un aspetto nuovo e piuttosto terrificante della vita e della morte. Ci si aspetterebbe di trovare tali immagini in una persona adulta, che ha alle spalle una vita, piuttosto che da un bambino. La loro atmosfera ricorda il vecchio detto romano, “La vita è un sogno breve”, piuttosto che la gioia e l'esuberanza della sua giovinezza.
L'esperienza dimostra che l'approccio sconosciuto della morte getta un “adumbratio” (un'ombra anticipatrice) durante la vita e nei sogni della vittima. Anche l'altare nelle chiese cristiane rappresenta da un lato una tomba e dall'altro un luogo di resurrezione, la trasformazione della morte in vita eterna.
David Maslanka ha scelto cinque dei dodici sogni come fonte d’ispirazione per i movimenti della sua composizione:
I. Sulla luna c'è un deserto: la bambina vi sprofonda fino a raggiungere l'inferno.
II. Una donna ubriaca cade nell'acqua e ne esce rinnovata e sobria.
III. Un'orda di animali atterrisce la sognante: essi assumono dimensioni spaventose e uno di loro divora la bambina.
IV. Una goccia d'acqua è vista come appare quando si osserva al microscopio e la bambina vede che essa è piena di rami d'albero: ciò raffigura l'origine del mondo.
V. Un’ascesa al cielo, dove si stanno celebrando danze pagane, e una discesa all'inferno, dove si trovano angeli intenti a compiere buone azioni.

 
 


 
   

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