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Ospedale Fornaroli - Magenta
Giovedì 29 marzo 2012 ore 21:00
Organizzato da Azienda Ospedaliera
Napoli e non solo ...
(due secoli di canzoni)
Marco Clerici, tenore
Veronica Fasanelli, pianoforte
Mario Mainino, consulenza artistica e introduzione
all'ascolto
Programma
La grande canzone napoletana
Nel panorama generale della musica “colta” vogliamo accostare uno dei
capisaldi della tradizione popolare italiana: la canzona napoletana.
Nata quasi quattro secoli or sono, ai suoi primordi fu ispiratrice
della opera in napoletano del '600 e primo '700 (il napoletano era
parlato ufficialmente anche a corte da Re Ferdinando). La canzone in
"lingua" napoletana fu toccata anche da G.Donizetti con "Me voio fa
n'casa" (1838?) e da V.Bellini con il "Fenesta che lucive" ed ha
conosciuto una storia di successi ininterrotti sino ai nostri giorni
che continua con la produzione contemporanea.
Quando, agli inizi del Novecento, nacque l'industria discografica,
Napoli era la maggiore città italiana non solo per popolazione ma
soprattutto per vivacità culturale.
La belle epoque partenopea poteva rivaleggiare con quella parigina per
vita letteraria e stelle del café-chantant. La canzone viveva quella
che poi sarà definita l'epoca d'oro grazie a poeti come Salvatore Di
Giacomo, Ferdinando Russo, Giovanni Capurro, Giambattista De Curtis e
Vincenzo Russo e musicisti di formazione classica come Francesco Paolo
Tosti e Pasquale Mario Costa o popolare come Eduardo Di Capua e
Salvatore Gambardella.
Con decine di case editrici musicali che annualmente si affrontavano
nelle popolari feste canore di Piedigrotta e molti locali pubblici
divenuti luoghi di intrattenimento e spettacolo, non meraviglia che un
imprenditore locale, Raffaele Esposito, noleggiatore di carrozze e
cavalli, trasformasse stalle e rimesse in studi di registrazione per
fondare nel 1901 la Società Fonografica Napoletana (qualche anno dopo
ribattezzata Phonotype Record e ancora oggi molto attiva). [Mario
Mainino]
PROGRAMMA:
Napoli e non solo: Suite di canzoni in tre parti e finale
Marco Clerici, Voce - veronica Fasanelli, pianoforte
Primo movimento
Alfredo Casella (Torino, 25 luglio 1883 – Roma, 5
marzo 1947) è stato un compositore d’opera (La Donna Serpente, Op.
50), musica sinfonica (3 sinfonie, concerti) e cameristica (pagine per
pf. Sonate a più strumenti). Fonda la Società Nazionale di Musica per
la diffusione della musica contemporanea.
Napoli era piena di locali dove ci cantavano le canzoni che tra poco
ascolteremo: l'Eden, l'Excelsior, La fenice, il vecchio Fiorentini, il
Flora Park e il Teatro Italia.
Introduzione per solo pianoforte da A.Casella 11 Pezzi infantili,
op.35 (1920)
Siciliana
1904 'A VUCCHELLA – Gabriele D'Annunzio, Sir. Francesco Paolo Tosti
Originale e simpatica l'origine e la nascita di questa canzone che e'
una delle piu' note nel panorama della melodia partenopea. La stesura
del testo fu una scommessa fra Gabriele D'Annunzio e Ferdinando Russo
(quest'ultimo già autore di note canzoni napoletane). A quei tempi,
siamo nel 1892, i due poeti lavoravano a "Il Mattino" e Russo lancio'
una sfida al D'Annunzio: scrivere una canzone in dialetto napoletano.
Il celebre poeta scrisse "'A vucchella" che Russo conservò fino al
1904 quando la consegnò a Francesco Paolo Tosti per farla musicare. La
canzone fu pubblicata dalla Ricordi di Milano con la data di quando fu
composta: il 1892. Il successo fu enorme.
1900 I TE VURRIA VASA' – Vincenzo Russo, Eduardo Di Capua
E’ una delle più belle canzoni d'amore in lingua napoletana pubblicata
nel 1900, universalmente conosciuta a livello internazionale, e
cantata tra gli altri da Giacomo Rondinella, Tito Schipa. Russo nato a
Napoli il 1876, era il primogenito di un umile ciabattino finché non
incontrò il musicista Eduardo Di Capua, famoso per la musica di ‘O
sole mio.
1915 TU CA NUN CHIAGNE - Libero Bovio, Ernesto De Curtis
Scritta da Libero Bovio, famoso per aver scritto Guapparia e musicata
da Ernesto De Curtis.
Secondo movimento
Introduzione per solo pianoforte da A.Casella 11
Pezzi infantili, op.35 (1920)
Bolero
1835 TE VOGLIO BENE ASSAIE - A.A.
1912 CORE N'GRATO – Alessandro Sisca (Cordiferro), Salvatore
Cardillo
Scritta nel 1911 dall'emigrato napoletano Alessandro Sisca (detto
Cordiferro), cresciuto a New York.
1919 SANTA LUCIA LUNTANA – Giovanni Ermete Gaeta (E.A.Mario)
Autore del testo e della musica E.A. Mario (nome d'arte di Giovanni
Ermete Gaeta) nato a Napoli, impiegato delle poste. Famose le
interpretazioni di Enrico Caruso, Beniamino Gigli.
Terzo movimento
Introduzione per solo pianoforte da A.Casella 11
Pezzi infantili, op.35 (1920)
Galopp
1902 TORNA A SURRIENTO - Ernesto De Curtis, Giambattista De Curtis
A molti sembrerà strano, ma questa canzone e' dedicata ad un uomo.
Questi sono i fatti. Nel Settembre del 1902 il Presidente del
Consiglio Giuseppe Zanardelli si recò in visita ufficiale a Sorrento.
Prese alloggio nell'albergo in cui lavorava come affreschista
Giambattista De Curtis.A quei tempi la situazione a Sorrento era
catastrofica. Strade sconnesse, case diroccate, servizi inesistenti.
Per invogliare il Presidente Zanardelli a fare qualcosa ed al piu'
presto, i De Curtis (Giambattista ed Ernesto) gli dedicarono questa
canzone (scritta in poche ore, ma modificata poco dopo nella versione
attuale) per esortarlo a ritornare a ricostruzione avvenuta e godersi
le bellezze di Sorrento. Da allora e' diventata una delle canzoni
napoletane più conosciute nel mondo.
1935 NON TI SCORDAR DI ME - Furnò - Marischka e Ernesto De Curtis
E per finire una della canzoni che all’esterno è famosissima ma quasi
sconosciuta in Italia e che potrebbero cantare tutti accompagnando il
ritornello Tiritomba Canzoni Popolari Napoletane - Anteriori al 1900
Autore: Anonimo del XIX secolo.
1882 TIRITOMBA - A.A. (tratto da Vincenzo De Meglio “La canzone
napoletana” per canto e pianoforte. con versi e spartiti di una vasta
antologia di canzoni antiche. Edizione 1871/1882) : Tiritomba,
tiritomba, tiritomba tiritomba all'aria va.
Finale
1898 O' SOLE MIO - Giovanni Capurro, Eduardo Di Capua (Napoli,
12 maggio 1865 – Milano, 3 ottobre 1917)
Seguono immagini della serata:
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Introduzione di Cecilia Fornasieri
sono intervenuti
Tino Viglio - assessore Comune di Magenta
Daniele Bolzonella - Presidente Ass. AiCiT
Introduzione all'ascolto di Mario Mainino
Il programma prevede accanto alla esecuzione di canzoni
napoletane
famose e autentiche riscoperte, l'esecuzione al pianoforte di alcuni movimenti
dalla Suite Pupazzetti di A.Casella
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La Sala della Rotonda del nosocomio magentino è
stata inondata dalle note delle più famose canzoni napoletane di cui
il tenore, ospite per la prima volta del Fornaroli, è appassionato e
valente interprete.
Trentottenne, vigevanese di nascita, Marco Clerici, diplomato in
canto al Conservatorio di Novara, ha già al suo attivo come
compositore di musical e cantautore diversi brani presentati
all’Accademia di San Remo, ha duettato con Bruno Lauzi e con il
cantante Ron. Si è esibito come solista nel 2007 davanti a papa
Benedetto XVI in occasione della visita pastorale alla diocesi di
Vigevano.
Sua pianista accompagnatrice è Veronica Fasanelli di Mortara, che,
dopo il diploma in pianoforte, studia organo e direzione corale,
oltre ad avere una specializzazione in musicoterapia che la impegna
nel recupero dei bambini ipoacustici e con difficoltà di
apprendimento.
Il concerto si è svolto nell’ambito del progetto IRIS-OSPEDALE
APERTO, e per la rassegna “Musica in ospedale”, alla sua XXIII
edizione, presso l’ospedale di Magenta.
Il programma del concerto in ospedale è una suite di canzoni in tre
parti, ciascuna delle quali introdotta dai “Pezzi infantili” per
solo pianoforte del compositore torinese Alfredo Casella. Le canzoni
napoletane spaziano da ‘A Vucchella a I te vurria vasà, da Te voglio
bene assai a Torna a Surriento, per concludersi con O sole mio, la
canzone che non conosce confini.
Regione Lombardia - Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Legnano
Antiche arie della terra di Napoli
Queste "arie" rimandano ad un tempo lontano
quando Napoli era capitale europea, e mondiale della musica.
Tra il 1600 e il 1700 conquistava gloria ed onori il compositore
napoletano Leonardo Vinci che ricordiamo con due arie: "So' li
ssorbe", pilastro del repertorio classico della canzone d'autore
made in Napoli e "Ll'ommo", ovvero l'uomo, basata sul gioco della
melodia tipica napoletana e su un testo ironico e scherzoso di come
un uomo può essere simile ad un pezzo di pane.
A Napoli nasce l'Opera Buffa che viene consacrata da autori della
famosa scuola napoletana quali Cimarosa e Paisiello. Ed è proprio
quest'ultimo che scrisse "La Bella Molinara" andata in scena nel
1788 a Napoli e che successivamente fu baciata da un grande successo
in tutta Europa.
Nel 1737 nasce il Teatro di San Carlo e tutt'intorno vi era un gran
numero di sale da concerto piccole e grandi, qui si rappresentavano
opere serie e buffe, non vi era una propria e vera divisione tra
colto e popolare: i Reali quando potevano si confondevano con il
popolino.
Nelle strade si faceva musica in modo spontaneo, stornelli e canzoni
tramandati di voce in voce, di strada in strada diventavano materia
di rielaborazione per compositori fantasiosi e carichi di prestigio.
E' il caso di "Fenesta Vascia", antica melodia del 1600, canto
struggente di un innamorato disperato. Anche "Vulumbrella" è uno di
quei canti senza tempo di origine popolare. Mentre "Toledo" è una
magia di suoni ammalianti e sensuali di una strada che rappresenta
ancora oggi il cuore di Napoli.
Dall'Opera Buffa si passa al melodramma del 1800 e a questo genere
che Gaetano Donizetti deve la sua grande popolarità; ricordiamo lo
straordinario successo della "Lucia di Lammermoor", tenuta a
battesimo a Napoli nel 1835. Gaetano Donizetti ruba a Napoli la
canzone e la trasforma in gioiello di gusto belcantistico durante il
soggiorno a Napoli tra il 1828 e il 1838 quando fu titolare della
cattedra di composizione al Conservatorio San Pietro a Majella, che
per un breve periodo diresse anche. Donizetti scrisse tante opere dì
successo per iI Teatro San Carlo e, a tempo perso, compose anche
qualche canzone su testo napoletano arricchendo già il vasto
repertorio musicale napoletano con "La Conocchia" e "Me voglio fa 'na
casa" nota anche come "Canzone Marinara".
Famosissima è la "Tarantella" scritta per " La Festa di Piedigrotta"
nel 1852 da Luigi Ricci (autore di Crispino e la comare su libretto
di Francesco Maria Piave – Venezia, Teatro S. Benedetto, 28 Febbraio
1850)
Tra i compositori figura ancheFrancesco Paolo Tosti, autore delle
uniche vere romanze da salotto destinate alla borghesia di
fine Ottocento, capace di apprezzare non solo le melodie
accattivanti e soffuse, ma anche e soprattutto i testi. Quelli di "A
'Vucchella" sono ad esempio di un magnifico poeta: Gabriele
D'Annunzio.
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Di Marco Clerici si possono ascoltare su YOUTUBE:
Ascoltate il ricordo (provino) di Lucio Dalla
http://www.youtube.com/watch?v=MSzXbzHm4Ew
Ascoltate l'interpretazione di MY WAY del grande Frank Sinatra
http://www.youtube.com/watch?v=gSUILE--0S8
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