San Francesco 2011

Chiesa di San Francesco - Vigevano

Martedì 4 ottobre 2011 ore 21,00

Parrocchia di San Dionigi in San Francesco
Concerto organistico

Sebastiano Bernocchi, organo

Il concerto d'organo è stato realizzato per celebrare il restauro della cappella di S. Francesco (entrando in chiesa, a destra), dove è custodita la statua del Santo.

In collaborazione e con il patrocinio dell'associazione Concertodautunno

Anche quest’anno, in occasione della Festa di S. Francesco, la parrocchia di S. Dionigi, che ha sede nella chiesa gotica dedicata al Santo di Assisi a due passi dalla Piazza Ducale, organizza per martedì 4 Ottobre alle ore 21.00 un interessante concerto d’organo. L’evento, realizzato in collaborazione con l’associazione musicale “Concerto d’Autunno” guidata da Mario Mainino, permetterà nuovamente di godere appieno delle raffinate e poderose sonorità dell’organo Lingiardi custodito in S. Francesco, che è uno dei più pregiati e più grandi della città. Alla consolle siederà il giovane organista pavese Sebastiano Bernocchi, che presenterà un programma vario ed articolato, studiato appositamente per mettere in evidenza le varie possibilità timbriche dello strumento.

L’ORGANO DI S. FRANCESCO:
Costruito dai F.lli Lingiardi di Pavia nel 1860 (opus n° 125), e inaugurato il 4 ottobre dello stesso anno, è, con le sue 1632 canne, il terzo strumento per dimensioni della città dopo quello di S. Pietro Martire (2500 canne) e quello del Duomo (1986 canne); possiede un'unica tastiera di 61 note, cromatica, con spezzatura di registro tra SI2 e DO3 e pedaliera a leggio, cromatica, di 17 note. E' stato ripulito nel 1992 ad opera della ditta Krengli di Novara. Nel 1998 è stata restaurata la consolle e la meccanica, mentre nel 2003 è stata interamente restaurata la manticeria, sempre ad opera dei Krengli. Tra il 2009 e il 2010 sono stati realizzati altri importanti interventi di manutenzione ad opera dell’organaro Alessandro Venchi di Pavia, che hanno riportato lo strumento al primitivo splendore. L’organo è accordato secondo temperamento equabile, con LA3 a 440 Hz a 18° di temperatura, ad una pressione d'esercizio dell’aria di 52 mm. in colonna d'acqua.

http://concertodautunno.blogspot.com/2011/09/20111004-concerto-dorgano-per.html.


Programma

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Fantasia e Fuga in la minore BWV 904
Vater unser im Himmelreich BWV 737

Domenico Scarlatti (1685-1757)
Sonata in Re maggiore K 430

Bernardo Pasquini (1637-1710)
Variazioni per il Paggio Todesco

Ferdinando Provesi (1777-1833)
Sinfonia per organo

Paolo Sperati (1821-1884)
Offertorio (da "Un ballo in maschera" di G.Verdi)

Vincenzo A.Petrali (1830-1889)
Sonata per la Consumazione

Padre Davide da Bergamo (1792-1863)
Concertino obbligato alla Flutta, con Viola d'accompagnamento
Elevazione in Si bemolle maggiore
Sinfonia in Re maggiore


Seguono alcune immagini della serata.


Alcune foto del concertista Sebastiano Bernocchi

Info artista:
http://concertodautunno-cur.blogspot.com/2011/10/sebastiano-bernocchi-organo.html

 

PRESENTAZIONI CONCERTO 4 ottobre by Banzòla/Bernocchi

Il programma si può suddividere in due parti: una parte iniziale più delicata e seriosa, adatta alle sonorità classiche dell’organo italiano settecentesco, e una parte prettamente ottocentesca, con relativo repertorio. Si inizia con J. S. Bach, di cui ascoltiamo la Fantasia e Fuga BWV 904; si tratta di un brano scritto per il cembalo, severo e contrappuntistico, però tranquillamente eseguibile anche all’organo, scelto soprattutto per mettere in evidenza le sonorità dei registri di “Principale”, fino alle prime file del ripieno. Segue un breve preludio al corale sul tema del “Vater unser”.

Viene poi presentata una brillantissima sonata di Scarlatti, anche essa di origine cembalistica, eseguita all’organo utilizzando alcuni registri ad ancia (trombe e clarone) amalgamati al cornetto, seguita poi dalle Variazioni per il Paggio Todesco di Pasquini, brano consistente appunto in tema, ovvero “l’Aria”, con alcune variazioni.

Dopo questa parte classica, si arriva a un repertorio molto adatto per il genere di organo che abbiamo qui a S.Francesco, ossia l’ottocento italiano, musica fortemente ispirata al genere melodrammatico, sinfonico, e bandistico. La Sinfonia di Ferdinando Provesi, primo insegnante di Verdi, è una piccolissima sinfonia per organo che però racchiude tutte le caratteristiche delle sinfonie d’opera dell’epoca, e s’ispira soprattutto a Donizetti, Mayr, e Rossini (Kaimakan signor io resto da Italiana in Algeri).
Segue Paolo Sperati, famoso per le trascrizioni per organo da opere di Verdi; scrisse infatti varie Messe utilizzando i temi delle sue opere più celebri. Questa sera ascolteremo un Offertorio, che egli scrisse utilizzando la melodia dell’aria “Alla vita che t’arride” dall’opera “Un ballo in maschera”.

Ci avviamo quindi alla conclusione con Vincenzo Petrali, grandissima figura dell’800 italiano originario di Crema, che fu organista in Duomo a Cremona. La Sonata per la Consumazione, è tratta da una Messa d’organo di Natale, e rispecchia ancora pienamente lo stile ottocentesco di tipo teatrale. Finiamo con Padre Davide da Bergamo, probabilmente il più famoso organista italiano del XIX° secolo. Originario della bergamasca, ordinato frate si trasferì e rimase fino alla morte nel convento di S. Maria di Campagna a Piacenza, dove ancora adesso si conserva l’organo Serassi sul quale fu titolare per oltre trent’anni. Le tre sue composizioni eseguite questa sera, rispecchiano fedelmente il suo stile. Il “Concertino obbligato alla flutta, con viola d’accompagnamento”, è un divertente pezzo che vuole imitare un piccolo concerto per flauto e orchestra, utilizzando il registro della Flutta soprani, cioè il registro dell’organo che imita il Flauto Traverso dell’orchestra, e il registro della Viola alla mano sinistra, che ha una particolare sonorità che emita quella di uno strumento ad arco. L’elevazione in si bemolle, ricorda molto un’aria d’opera con cantante solista. La melodia è affidata al registro del corno inglese, che nell’organo imita il clarinetto dell’orchestra. Per concludere, ascolteremo la sinfonia in re maggiore, che è una sinfonia per organo molto più elaborata di quella di Provesi. Di stampo molto rossiniano, ha un’introduzione maestosa, per seguire con un secondo tempo particolarmente brillante e vario.


 


 

Servizio fotografico di Mario Mainino

 

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