Soprano TIZIANA CAMINITI Flauto ANTONIO AMENDUNI
AMADEUS KAMMERCHOR, Trecate
ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA
Direttore FRANCESCO ATTARDI
Maestro del Coro GIANMARIO CAVALLARO
In programma:
G. ROSSINI (1792-1868) Da l’Italiana in Algeri Sinfonia
G. ROSSINI (1792-1868) Da L’assedio di Corinto Aria e coro “Giusto
ciel”
Francoise Borne da G. BIZET (1838-1875) Da Carmen Fantasia per flauto
e orchestra
G. VERDI (1813-1901) Da Nabucco Sinfonia
G. VERDI (1813-1901) Da La Forza del destino “La Vergine degli Angeli”
F. CILEA (1866-1950) Da Adriana Lecouvreur “Io sono l’umile ancella”
P. MASCAGNI (1863-1945) Da Cavalleria Rusticana Intermezzo
P. MASCAGNI (1863-1945) Da Cavalleria rusticana “Voi lo sapete, o
mamma”
G. PUCCINI (1858-1924) Da Madama Butterfly Coro a bocca chiusa
G. PUCCINI (1858-1924) Da Edgar “ Addio addio mio dolce amor”
Giuseppe Verdi Va pensiero da Nabucco Teatro Dal Verme -
Milano Martedì 11 maggio 2010 ore 21.00 In collaborazione GALSTAFF MULTIRESINE
Una serata all'opera AMADEUS KAMMERCHOR, Trecate ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO
SOCIALE DI MANTOVA Direttore FRANCESCO ATTARDI Maestro del Coro GIANMARIO
CAVALLARO
Giacomo Puccini Addio mio dolce amor da Edgar Teatro Dal
Verme - Milano Martedì 11 maggio 2010 ore 21.00 In collaborazione GALSTAFF
MULTIRESINE Una serata all'opera Soprano TIZIANA CAMINITI AMADEUS KAMMERCHOR,
Trecate ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA Direttore FRANCESCO
ATTARDI Maestro del Coro GIANMARIO CAVALLARO
P. MASCAGNI "Voi lo sapete, o mamma" - TIZIANA CAMINITI
ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA - TIZIANA CAMINITI - 2010 - TEATRO DEL VERME MILANO
G. PUCCINI - "O mio babbino caro" - TIZIANA CAMINITI
ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA - TIZIANA CAMINITI - 2010 - TEATRO DEL VERME MILANO
G. PUCCINI - "Addio addio mio dolce amor" - TIZIANA CAMINITI
ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA - TIZIANA CAMINITI - 2010 - TEATRO DEL VERME MILANO
G. ROSSINI - "Giusto ciel" - TIZIANA CAMINITI
ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA - TIZIANA CAMINITI - 2010
G. ROSSINI (1792-1868) Da l’Italiana in Algeri Sinfonia
Sembra che la vicenda dell'Italiana in Algeri, su
libretto di Angelo Anelli, sia ispirata a un fatto di cronaca vera
dei primi dell'Ottocento. Una bella Signora italiana, il cui cognome
è già tutto un programma, Antonietta Frapolli-Suini, milanese,
mentre navigava nell'anno 1805 su un veliero nel mar Tirreno venne
catturata da corsari algerini che si premurarono di fare omaggio di
cotanta beltà al bey di Algeri per il suo harem. Costei, dal
carattere forte e volitivo riuscirà a domare il pascià e far ritorno
finalmente in patria. L'opera di Rossini ispirata a questa piccante
vicenda vide la luce nel 1813 e segna l'avvio alla grande opera
comica del compositore pesarese, dopo la serie di farse in un atto.
La Sinfonia dell'Italiana in Algeri è tra le più celebri e concepita
secondo lo schema classico rossiniano: un'Introduzione lenta seguita
da un tempo mosso in due sezioni. L'attesa che si crea nell'Andante
iniziale, sbocca in un Allegro dal carattere spumeggiante, dove
protagonisti sono i legni: oboe, flauto, clarinetto e fagotto. Il
dinamismo e le esuberanze giovanili del Compositore, anziché in uno
sviluppo tematico culminano, come di consueto, in un elettrizzante
crescendo.
G. ROSSINI (1792-1868) Da L’assedio di Corinto Aria e coro
“Giusto ciel”
Dall'opera più lieta a quella più tragica\ di
Rossini: L'Assedio di Corinto. Scritta nel 1826 per l'Opera di
Parigi, è il rifacimento in lingua francese del Maometto II che era
andata in scena al San Carlo di Napoli nel 1820 e derivata da
Mahomet ou le fanatisme di Voltaire. L'azione è ambientata a Corinto
assediata dall'esercito ottomano pochi anni dopo la caduta di
Costantinopoli. Pamira, cristiana, è segretamente innamorata di
Maometto II, l'invasore musulmano, ma alla fine della vicenda
prevarrà l'amore per il padre e per il suo popolo: la donna infatti
preferirà morire anziché andare in sposa all'amato nemico. "Giusto
ciel in tal periglio" è l'aria più celebre dell'Assedìo, dove
Rossini, allo stile vocalizzato sostituisce un canto di grande
sobrietà e di ispirata bellezza.
Francoise Borne da G. BIZET (1838-1875) Da Carmen Fantasia per
flauto e orchestra
Dopo la funambolica Fantasia sui temi della
Carmen di Bizet, di Francoise Borne.
G. VERDI (1813-1901) Da Nabucco Sinfonia
G. VERDI (1813-1901) Da La Forza del destino “La Vergine degli
Angeli”
Seguono i due brani verdiani del concerto: la
delicata " Vergine degli Angeli" dalla Forza del Destino" e la
Sinfonia del Nabucco, la cui esecuzione cade a proposito in questo
11 maggio centocinquantenario dello sbarco dei Mille a Marsala.
Questa, che è la più "garibaldina" di tutte le ouvertures di
Giuseppe Verdi, imbastisce abilmente i temi salienti dell'opera,
derivandoli soprattutto dai cori. L'Andante d'apertura suggerisce
motivi del coro iniziale mentre 1' incandescente Allego anticipa il
battagliero coro dei Leviti del secondo atto, un coro nello stile
"risorgimentale" verdiano. La parte centrale finalmente ci presenta
il tema del "Coro degli schiavi ebrei" del terzo atto, il
celeberrimo "Va' pensiero". Esposto dapprima da oboe e clarinetto,
ripreso poi dai violini e gli altri legni, è infine "cantato" dalla
tromba. Nella sezione finale ritorna il tema guerriero da cui ne
scaturisce un secondo, ancor più "garibaldino". Le idee politiche di
Verdi sono note: il suo sentimento antiaustriaco era viscerale e fu
tra i più ferventi sostenitori dell'Italia unita. L'acronimo sul suo
nome "Viva V.E.R.D.I." in cui si inneggiava al futuro Re di una
Italia unita, non era un semplice calembour con Nabucco - dato alla
Scala il 9 marzo del 1842 -in cui gli spettatori italiani
identificarono la loro condizione politica di vessazioni con quella
degli ebrei in Babilonia - aveva inizio il Risorgimento italiano.
P. MASCAGNI (1863-1945) Da Cavalleria Rusticana Intermezzo
P. MASCAGNI (1863-1945) Da Cavalleria rusticana “Voi lo sapete, o
mamma”
I protagonisti della Giovane Scuola concludono il
programma: la celebre aria dell'Adriana Lecouvreur "Io sono l'umile
ancella" disvela il carattere amabile della protagonista, che con
modestia asserisce che lei, attrice, è solo uno strumento della
poesia, un tramite fragile ma fedele del "Genio Creator", il poeta.
Una premessa di candore che farà innamorare all'istante il principe
di Bouilìon, con le conseguenze tragiche che la vedranno perire a
causa della gelosia della rivale.
Nel 1888 l'editore milanese Edoardo Sonzogno
bandì un concorso aperto a i giovani compositori italiani che non
avevano avuto ancora la chance di far rappresentare un'opera. Il
lavoro doveva essere in un unico atto e Pietro Mascagni, venuto a
conoscenza solo un paio di mesi prima dalla chiusura delle
iscrizioni, si rivolse per il libretto all'amico amico Giovanni
Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all'Accademia
Navale di Livorno che scelse una novella di Giovanni Verga. Il
successo dell'esordiente operista nel 1890 fu senza precedenti e
dopo Roma l'opera venne rappresentata in tutto il mondo. Anche se
altri lavori come Iris e L'amico Fritz sono degni di nota, nessuno
riuscirà ad eguagliare la popolarità di questo capolavoro scritto
quasi di getto.
G. PUCCINI (1858-1924) Da Madama Butterfly Coro a bocca chiusa
G. PUCCINI (1858-1924) Da Edgar “Addio addio mio dolce amor”
Giacomo Puccini, che era stato allievo del
Conservatorio milanese debutterà come operista nel 1884 con Le Ville
proprio al Teatro Dal Verme, allora costituito da una grandiosa
struttura a ferro di cavallo, distrutta purtroppo dai bombardamenti
americani nel 1943. Il felice esito conseguito da Le Villi, indusse
l'editore Giulio Ricordi a commissionare al giovane compositore una
seconda opera da rappresentare al Teatro alla Scala; fu scelto Edgar,
su libretto del poeta milanese Ferdinando Fontana, liberamente
ispirato al dramma in versi di Alfred de Musset La coupé et les
lèvres, che andrà in scena il 21 aprile del 1889. Il protagonista
del lavoro di Musset, Frank, che nell'opera di Puccini diventa Edgar,
ricorda la figura di Faust, diviso tra la purezza dell'amore
spirituale e le torbide passioni. Gli Autori furono attratti dalla
somiglianza che la vicenda e soprattutto i suoi personaggi avevano
con l'opera del momento, la Carmen di Bizet, che trionfava nei
teatri di tutto il mondo. La sensuale Tigrana era simile a Carmen,
mentre la purezza di Fidelia corrispondeva a quella di Micaela, ed
Edgar, lacerato fra la concupiscenza della prima e la dolcezza
dell'altra, sembrava modellato su Don José. Il linguaggio di quest'opera
è fortemente drammatico e i colpi di scena, il cinismo di alcuni
personaggi e la funerea atmosfera di alcune scene ci riportano alla
Gioconda composta dal suo maestro Almicare Ponchielli, solo nove
anni prima. L’aria di Fidelia “Addio mio dolce amor", cui fa eco il
coro, è la più celebre di questo giovane Puccini che sta trovando a
fatica la propria strada e che da li a poco rivelerà il suo genio in
Manon Lescaut