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Pizza del Carmine - Pavia
18a Edizione Festival Ultrapadum
Domenica 12 Settembre 2010, ore 21,15
Piazza del Carmine, Pavia
Libertà e arbitrio:
oppressori e vinti
Raffaella Battistini,soprano
Mauro Pagano, tenore
Orchestra Sinfolario
Coro Amintore Galli diretto da Roberto Gianola
Ingresso libero
per info: 335/66.80.112, 349/18.80.328
www.festivalultrapadum.com
Il concerto fa parte del calendario del Festival Ultrapadum che con questo
spettacolo chiude il Festival dei Saperi di Pavia, in corso fino al 12
settembre. Il palco allestito in piazza del Carmine si animerà dei
personaggi e delle storie dei protagonisti del melodramma, in un ideale
filo rosso che li accomuna, quello della tensione tra libertà e arbitrio,
tra oppressori e vinti, tema sul quale si snoda tutto il Festival dei
Saperi pavese.
Programma
Il Festival dei Saperi Dialoghi sulle libertà
tra possibilità e limiti giunge quest'anno alla sua quinta
edizione e che animerà Pavia dal 9 al 12 Settembre 2010.
L'appuntamento in piazza del Carmine con Libertà e arbitrio: oppressori
e vinti propone pagine corali, arie e duetti del melodramma italiano
ispirate al tema della libertà tra possibilità e limiti, argomento
chiave della manifestazione culturale pavese. Il teatro d'opera è
particolarmente ricco di trame ed intrecci psicologici e di azione
centrati su questo tema: Nabucco, Aida, Tosca, I Lombardi alla prima
Crociata, sono solo alcuni esempi della tensione tra libertà e arbitrio
presente nel melodramma, ricchi di affreschi corali di grande afflato. [Angiolina
Sensale]
Programma
G. Verdi da Nabucco
Ouverture
Gli arredi festivi
P.Mascagni da Cavalleria Rusticana
Regina Coeli
Tu qui Santuzza
Intermezzo
A.Giordano da Andrea Chénier
Un di all’azzurro spazio, Improvviso
G.Verdi da La Forza del Destino
La Vergine degli Angeli
G.Verdi da I Lombardi alla Prima crociata
O Signore del tetto natio
G.Puccini da Tosca
Vissi d’arte
R.Leoncavallo da Pagliacci
Vesti la giubba
G.Verdi da Nabucco
Va Pensiero
C.Orff da Carmina Burana
Fortuna Imperatrix Mundi
G.F.Haendel da Messia
Halleluja
G.Verdi da Traviata
Brindisi
Seguono alcune immagini della serata.....
Angiolina Sensale
Saluti istituzionali
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Il Festival Ultrapadum nasce nel 1993 come estensione
di una rassegna concertistica dal titolo Musica in Castello, promossa
dagli Amici della Musica di Voghera con la direzione artistica di
Angiolina Sensale. Musica in Castello è stato il primo esempio di circuito
musicale estivo ambientato nelle ville e nelle dimore di interesse storico
dell'Oltrepò Pavese. Progressivamente si è ampliata fino a diventare
quello che è oggi: un ricco calendario di proposte che spaziano nei
diversi generi dello spettacolo (musica, danza, cabaret musicale) e che
conta ben 50 concerti in altrettante località di interesse
storico-culturale - non solo dell'Oltrepò Pavese ma anche
dell'Alessandrino e del Piacentino - patrocinato dalla Regione Lombardia -
Assessorato Culture, Identità e Autonomie, dal Comune di Voghera e dalla
Provincia di Pavia. Mille i musicisti partecipanti tra solisti, cori,
orchestre provenienti da Belgio, Olanda, Germania, Ungheria, Russia,
Ucraina, Romania, Stati Uniti, Isole Bahamas, Brasile, Giappone, Corea. Il
70% ha tra i 18 ei 30 anni. La manifestazione non è solo una rassegna
musicale in località di interesse storico-culturale ma anche occasione per
conoscere e degustare il patrimonio enogastronomico della zona: al termine
di ogni concerto è infatti possibile degustare vini e prodotti tipici del
territorio, grazie alla nutrita partecipazione dei produttori locali che
vedono in Ultrapadum, una valida opportunità di promozione.
Merita una particolare attenzione il banco d’assaggio dolce e salato che
verrà allestito per l’occasione dagli organizzatori e offerto al
pubblico presente alla fine del concerto: saranno presenti produttori di
salame d’oca e formaggi (abbinati a marmellate) tipici dell’Oltrepò
Pavese e aziende vitivinicole della doc Oltrepò Pavese (Maggi, Bosnasco;
Valenti, Cigognola; Cantina di Canneto Pavese; La Barosina, Pietra de
Giorgi; Milanesi, Casteggio; De Contardi, Borgo Priolo) oltre che
l’azienda Collivasone con le sue offelle di Parona, l’azienda Bernini
Carla con i brasade’ (ciambelle tipiche di Schizzola e Borgo Priolo).
Sono previsti altresì assaggi delle specialità della pasticceria Liviero
di Santa Maria della Versa. Il tema del festival
dei Saperi di quest’anno si presta particolarmente ad essere letto in
chiave di drammaturgia musicale, dall’ ambito religioso e spirituale, a
quello politico, a quello strettamente individualistico e delle
relazioni interpersonali. Giuseppe Verdi, sulla scorta degli aneliti
libertari risorgimentali, ci offre un’opera, che possiamo definire del
riscatto: suo personale per l’improvvisa gloria che lo risolleverà dalla
depressione degli anni più bui della sua vita: i celebri “anni di
galera” e riscatto dei protagonisti. Nabucco è un’opera che comprende
grandiosi affreschi corali, funzionali alla descrizione di sentimenti
libertari così pregnanti da far attribuire al suo autore una missione
patriottica riassumibile del celebre acrostico W VERDI. Dopo l’ouverture
ascolteremo “Gli arredi festivi”. Siamo all’inizio dell’opera: nell’
interno del Tempio di Salomone. Ebrei, Leviti e Vergini ebree innalzano
un grido disperato per la conquista da parte degli Assiri e la loro
riduzione in schiavitù.
Il secondo quadro musicale ci porta in Sicilia, nella terra di Giovanni
Verga, alla cui novella si ispirò Pietro Mascagni per l’opera che lo
vide trionfare al Concorso Sonzogno. Le dinamiche della libertà nella
Cavalleria Rusticana invadono la sfera del rapporto di coppia per
presentare un eterno quesito relativo alla libertà positiva e negativa.
Il patto di fedeltà sotteso alle relazioni di coppia, sancite dalla
comunità in modo civile e religioso , risulta spesso in antitesi con la
volontà dell’affermazione della propria libertà. Ecco scaturire gli
inevitabili contrasti alimentati dalla gelosia, che , a particolari
latitudini e in particolari culture, può determinare esiti drammatici.Ecco
, dalla Cavalleria Rusticana lo stupendo coro iniziale: “Regina Coeli,”
che ci riporta ad una Sicilia in cui la religione, con i suoi riti,
permea la realtà quotidiana, costituendo un ordine superiore a cui
conformare la propria esistenza.“E’ Pasqua: in chiesa non vai?” è
l’imbarazzante interrogativo di Santuzza a Turiddu, nel successivo
duetot ( Tu qui Santuzza”), che sottende tutta una serie di
inadempienze, oltre a quella della messa, già scolpite nel cuore di una
donna tradita. Al termine della scena, è ancora un anatema: “A te la
mala Pasqua”, a cercare di scuotere la coscienza di Turiddu, offuscata
dalla presenza di Lola.Seguirà il celebre Intermezzo di Cavalleria
Rusticana, per il quale Ma scagni autorizzò l’apposizione del testo di
una celebre Ave Maria, che vogliamo dedicare al magnifico luogo sacro
che ci ospita,capolavoro del gotico lombardo.
La libertà, conquistata con una delle più celebri rivoluzione della
storia moderna, è il tema dell’opera verista Andrea Chenier, di Umberto
Giordano. Il protagonista , realmente esistito, nacque a Costantinopoli,
dove suo padre era Console di Francia, ma visse e lavorò a Parigi e
partecipò alla Rivoluzione fra i moderati. Fu ghigliottinato il 25
luglio 1794 alla presenza del suo peggior nemico, Robespierre, per aver
cercato di tutelare l’incolumità del re Luigi XVI. Nell’aria il poeta
improvvisa un canto all'amore difendendo i suoi ideali di libertà contro
i costumi corrotti dell'epoca. Improvviso di Andrea Chenier.
Al centro delle vicende della Forza del destino è la discriminazione
derivante dalla diversa razza e religione, che pone il rappresentante
più forte in una posizione di vessazione ed arbitrio.
La protagonista è innamorata di un meticcio hidalgo, per il quale ha
avuto dal padre il diniego del consenso al matrimonio. Si trova ora al
Convento dove invoca la protezione della Vergine in un momento tanto
drammatico (La Vergine degli angeli)
Ecco un’altra opera di Verdi, che lo vede in prima linea nella
proclamazione degli ideali libertari risorgimentali: i Lombardi alla
prima crociata. La situazione è sempre “specchiata” all’interno della
trama. Troviamo i pellegrini e i Crociati presso il sepolcro di Rachel
nel momento in cui hanno un grande impedimento , che non solo toglie la
speranza di entrare in Gerusalemme ma vede la loro stessa vita in
pericolo: la siccità . Per questo pregano il Signore di non diventare
ludibrio alle genti e ricordano le fonti eterne,i purissimi laghi della
terra lombarda.Ma le acque del fiume Siloe vengono improvvisamente
individuate e questa preghiera che ha dato tanta dolcezza a tanti animi
vede l'opera chiudersi felicemente con le bandiere dei crociati che
sventolano su Gerusalemme (O Signore dal tetto natìo).
Vero e proprio dramma della libertà violata è la Tosca di Giacomo
Puccini: non solo per l’accanimento di Scarpia verso un prigioniero
Cavaradossi,ma per la tortura psicologica della protagonista. Quella di
Scarpia è una vera e propria dittatura: la ragione di stato diventa
secondaria rispetto alle sue personali passioni. In questo momento Tosca
, in una delle pagine più commoventi del melodramma verista, si chiede
perché la Madonna la ricompensi in modo così ingrato della sua dedizione
ed osservanza dei precetti (Vissi d’arte).
Pagliacci Il prossimo brano ci introduce nel mondo del teatro: una
finzione nella finzione, come nel caso di Tosca: lei cantante d’opera e
qui, Canio, pagliaccio di un circo ambulante. La professione dell’attore
è dionisiaca, nel ricercare un altro da sé, in cui perdersi a tal punto
da perdere la libertà di essere sé stessi.In questa struggente aria
Canio lotta proprio per ricuperare la libertà di soffrire da uomo vero,
senza la consueta frapposizione di un palcoscenico su cui esorcizzare la
paura di vivere e di morire. Come ogni sera dovrà ridere delle
schermaglie amorose delle commedie della compagnia, ma il suo riso è
amaro, come le lacrime che gli rigano il volto sciogliendo il trucco
(Vesti la giubba).
Ancora Nabucco, con un coro così celebre, da aver rischiato di diventare
inno nazionale:Sulle sponde dell'Eufrate gli ebrei, sconfitti e
prigionieri, ricordano con nostalgia e dolore la cara patria perduta .Il
Pontefice Zaccaria li incita a non piangere e profetizza una dura
punizione per il loro nemico: il Leone di Giuda sconfiggerà gli assiri e
distruggerà Babilonia (Va pensiero).
Il programma si conclude con un celebre brano dei Carmina Burana di Orff,
che sembrano offrire un messaggio risolutorio di cento possibili quesiti
e diaologhi su libertà e libero arbitrio. Al di là della volontà
dell’uomo e degli sforzi per raggiungere i suoi obiettivi, esiste un
potere arcano, che domina tutto e tutti: la Fortuna, che l’iconografia
del mito descrive come una ruota, mobile , ma immutabile, tra i destini
degli uomini (Fortuna Imperatrix mundi). [Angiolina Sensale]
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