Serate Musicali

Conservatorio G.Verdi Milano

Lunedì 24 maggio 2010 ore 21.00

Omaggio a ..
Karol SZYMANOWSKI

Per informazioni e prenotazioni: Serate Musicali Uff. Biglietteria Tel: 02/29409724 dal lun. al ven. 10.00 - 17.00
e-mail: seratemusicali@alice.it  - sito: www.seratemusicali.it


Programma

“PROGETTO K. SZYMANOVSKI”

Soprano IWONA SOBOTKA
Violinista DOROTA ANDERSZEWSKA
Pianista PIOTR ANDERSZEWSKI

L.JANACEK
Dans les brumes per pianoforte [16'23"]

K. SZYMANOWSKI
Slopiewnie op 46b per soprano e pianoforte
Mythes op.30 per violino e pianoforte
 



L. JANACEK
Sonata per violino e pianoforte

B. BARTOK
3 Canzoni popolari ungheresi sz.35per pianoforte

K. SZYMANOWSKI
Chants de princesse de conte de fée op 31 (per soprano e pianoforte)
 


Seguono alcune immagini della serata.....


 

 

      



 



Le note che seguono sono tratte dal programma di sala ...
L.JANACEK
Dans les brumes per pianoforte [16'23"]

DANS LES BRUMES (NELLA NEBBIA)
Andante; Molto Adagio; Andantino; Presto
II ciclo pianistico "Dans les Brumes" fu composto da Janàcek nel 1912. E' formato da quattro brani e in esso ritroviamo nella sua forma più pura, tutti i tratti specifici del tardo stile del compositore moravo. I temi sono di origine popolare, ma il loro trattamento e gli sviluppi Janàcek ne propone finiscono ben presto per stravolgerne il senso. Il primo brano,Andante in re bemolle maggiore, presenta una semplice forma tripartita e sembra quasi richiamare, nelle battute iniziali, certe atmosfere debussiniane sfumate ed evanescenti-II secondo, Molto Adagio, sempre in re bemolle maggiore, inizia anch'esso in maniera calma, ma l'atmosfera tranquilla delle prime battute è spesso turbata da improvvisi sussulti e nervose accensioni, in un continuo trascolorare di emozioni. Il terzo pezzo, Andantino, in sol bemolle maggiore, è il più breve dei quattro e ha un carattere delicatamente lirico, ma con una parte centrale piena di foga. Conclude il ciclo un Presto che, nonostante la t di partenza di re bemolle maggiore, si svolge quasi costantemente in modo minore.

K. SZYMANOWSKI
Slopiewnie op 46b per soprano e pianoforte

KAROL SZYMANOVSKI (1882-1937)
Considerato il più grande compositore polacco dopo Chopin e benché Karol Szymanowski sia stato il padrino di molti Maestri contemporanei (Lutoslawski, Pendercecki, Gorecki), ancora oggi, a quasi 75 anni dalla sua morte, viene eseguito raramente, anche in Patria. Piotr Anderszewski, convinto assertore della sua grandezza, gli ha dedicato un tributo speciale in tre recenti concerti a Carnegie Hall a New York il 13 aprile, 1 e 2 maggio infatti dice; «è molto triste, che, come pianista polacco, ti chiedano sempre di suonare Chopin e nient'altro. Nessuno ti chiede di suonare Szymanowski».
Proprio per questo Anderszewski si è paradossalmente interessato alla sua musica, decidendo di suonare Metope, di ispirazione debussyana: Inizialmente ho imparato battuta per battuta senza capire l'essenza di quella musica, ma, quando alla fine la potevo suonare, improvvisamente intravidi una linea incredibile nascosta nelle note... la scoperta fu una delle mie più grandi soddisfazioni artistiche.
E' stato come navigare in acque sconosciute e finalmente vedere una nuova terra. Szymanowski non è classificabile e questo rappresenta il problema della sua musica oggi, quando la gente ha bisogno di fissare un periodo, uno stile, un movimento altrimenti si sente persa». Come il suo coetaneo Strawinski, è stato una figura cosmopolita, che parlava cinque lingue, ebbe grandi rapporti culturali, visse da giovane in Francia, per poi dividersi tra Parigi, Varsavia e uno sperduto angolo in montagna nel sud della Polonia; per molti anni non ebbe un indirizzo fisso e forse questo senso di precarietà si riflette anche nella sua musica. La sua arte rimase fondamentalmente lirica e conservatrice, senza aprirsi ai vari movimenti del Novecento.
Isolato in Russia durante la Prima Guerra Mondiale, scrisse una serie di lavori di ispirazione impressionista, arrivando poi a forgiare una nuova sintesi stilistica negli anni '20 e '30, sotto l'influenza delle aperture al folklore di Bartok e Janacek La musica polacca, diceva però Szymanowski, «deve essere nazionale e non provinciale» nello spirito, rigettando per sé ogni etichetta di nazionalista, benché mantenesse sempre un grande legame emozionale con la sua Patria, soprattutto dopo la riconquista dell'indipendenza del 1918. Tanto che nel 1929 accettò la direzione del Conservatorio di Varsavia, rifiutando un incarico ben pagato al Cairo perché "preferisco essere povero in Polonia che ricco da un'altra parte". In effetti fu un pessimo uomo d'affari e non fu mai in grado, di vendere i suoi lavori, per cui alla fine rii costretto a sostenere massacranti tour concertistici che distrussero la sua salute (mori a 55 anni di tubercolosi). Secondo Anderszewski, per suonare le opere di Szymanowski, occorre un forte impegno: lavorando su questa musica, talvolta si fanno scoperte sorprendenti, ma niente è ovvio. Occorre un interprete veramente impegnato verso di essa. Ci sono brani, Mozart, Beethoven, forse anche Bartok e Strawinski, che funzionano se sono suonati bene, con tutte le note a posto, anche senza una grande interpretazione e riescono a convincere il pubblico.
Invece se non c'è un vero impegno nei confronti di Szymanowski, la sua musica non risulta comprensibile. Penso che questa sia una delle ragioni per cui viene raramente eseguita... D'altra parte nella mia esperienza si ottengono reazioni sorprendenti quando invece è suonata bene. Non so che cosa sarei io oggi, se non avessi scoperto la musica di Szymanowski».

K. SZYMANOWSKI
Mythes per violino e pianoforte

MYTHES OP. 30
1. La fontana d'Aretusa; 2. Narciso; 3. Driadi e Pan
Questo Trittico, ispirato dalle leggende dell'antica Grecia, è del marzo (fino al giugno) del 1915 a Zarudzie (presso Kiev). Mette in essere una tecnica strumentale (per il violino) che può dirsi nuova, appresa dall'amico Patti Kocanslti. Il violino si libra nel registro acuto con utilizzo di armonici, con "portamenti" (obbligatori e chiaramente annotati) e con effetti di "strisciando". Effetti dunque di luminosità sonora, di armonici di grande complessità e sognanti, che la magia del timbro dello strumento rende possibile ed esalta. Appaiono anche orizzonti poetici nuovi che, senza perdere quel neo-romanticismo che contraddistingue la Sonata per violino op. 9, aggiunge ipotesi e possibilità di dramma e di lirismo, fin qui inediti.
N.1 - LA FONTANA DI ARETUSA
E' la leggenda che ci narra le metamorfosi dell'Esperide Aretusa, inseguita dal cacciatore Alfeo, che trova rifugio sull'isola di Ortigia mutandosi in fonte, mentre il mitico cacciatore si cangia in Fiume. Questo si getta nel mare ma non si fonde in esso. Raggiunge l'Isola per fondersi con l'amata Fonte. Quanto a progetto sonoro, Szymanowski non parte dal gioiello di Ravel escogitato per due mani pianistiche (Jeux d'Eau), ma mostra un cammino parallelo, all'ingresso de] pianoforte. Di qui la fluidità straordinaria, nuova tra le due mani del pianoforte, procedendo su scala seconde maggiori e tritoni, prolungano l'illusione della mancanza di alterazioni. Non vi ha dissonanza (non risolta in senso stretto), che possa dunque turbare ciò che diviene e ciò che fluisce. La struttura armonica, nella sua grande complessità, è trattata per dare un'impressione o illusione dello scorrere d'acque, o di cascata. E' un equilibrio (stabile? instabile?) tra i timbri armonici e un gioco di specchi modali che lambiscono, ora questa, ora quella tonalità, nel corso del viaggio senza fine. L'intervallo più importante è allora la terza minore, mentre i due strumenti si scambiano trilli, tremoli e arpeggi. La magia è quella soprannaturale del flusso senza tregua, del fluire senza posa, della luce, della trasparenza. Si fondono gli echi infiniti del pianoforte, le vibrazioni misteriose del violino.
N.2 - NARCISO
E' il figlio di Cefiso e dell'oceanide Litiope, ch'ebbe il castigo degli Dei per aver rifiutato Eco. Fu sedotto dalla sua stessa immagine nell'acqua e morì per non aver potuto far propria quell'immagine di cui si era invaghito. Alla destra del su sepolcro era nato un fiore ed esso in eterno pota il suo nome. La sinistra intreccia tritono e quarta giusta, laddove un accordo di dominante vive e si prolunga per effetto del pedale. Si rivela un'armonia frequente in Schònberg e un accordo classico. Tensioni tonali sembrano sprigionarsi da tali opposti, nella direzkme di una bi-tonalità. Allora un nuovo tipo di intraprendenza si mostra, tra la linea melodica (il violino, più contrappunto a specchio alla sinistra) e l'accompagnamento, fornendo quest'ultimo alla melodia linfe essenziali. Viene alla mente lo Scriabine dei Poemi op. 72 e dei Preludi dell'op. 74. Ma, al contrario i quelle pagine "testamentarie", Szymanowski fa divenire senza posa la struttura armonica perché la melodia modale si appoggi su un polo tonale, qui si maggiore. E' l'immagine fatale di Narciso, che si riflette con chiarezza insospettata su una serie di accordi in si.
N.3 - DRIADI E PAN
Eccoci dunque all'ultimo numero del Trittico. E' un episodio dell'Odissea. Le Driadi percorrono leggiere le foreste incantate. Il mormorio l'ascoltiamo nei trilli e nelle alterazioni in quarti di tono. Fan invece, ha con sé l'inseparabile flauto, qui trasformato in violino, secondo una leggenda sonora di cui Szymanowski è autore e coautore e cui noi, ascoltatori di oggi, diamo collaborazione. Il clima instaurato è non lontano da quello delle Metopi per pianoforte solo che conosciamo e che risulta contemporaneo. Un polo tonale sul re, sostiene la costruzione modale di quest'ultimo squarcio di "Poema". Qualche ambiguità mino-maggiore consente strutture parallele già utilizzate nei primi due "poemi". Il pianoforte intraprende un cammino di Dissonanze, laddove il violino si identifica negli intervalli di Settima maggiore; quelli che ritroveremo esaltati con la magnificenza dell'orchestra, nel Primo Concerto per violino op. 36, che segue il Trittico. Artisti leggendari del violino: Menhuin, Heifetz, Tnibaud, Szering, Szigeti, si fecero tentare dal Trittico e vollero farlo proprio. Szigeti lo "creò" il 12 novembre del 1921 a Budapest. Il grande Bela Bartok sedeva al pianoforte!

L. JANACEK
Sonata per violino e pianoforte

LEOS JANACEK (1854-1928)
SONATA PER VIOLINO E PIANOFORTE (1922)
Con moto - Ballada - Allegretto - Finale
Janacek scrisse la sua unica Sonata per violino e pianoforte nel 1914, due anni avanti Jenufa, primo lavoro maturo e capolavoro teatrale e la revisionò profondamente nel 1922, subito dopo l'opera Katia Kabanova, altro titolo chiave del suo catalogo. La revisione così minuta e la vicinanza temporale spiegano tracce di materiali tematici della Kabanova nel primo e nel terzo movimento della Sonata. C'è, in questo lavoro, tutto Janacek con la sua purezza di stile. C'è quel novecentesco lavorare su spunti tematici, quel ripeterli senza svilupparli facendone seguire altri nuovi. C'è anche la capacità di riassumere sentimenti ed emozioni in un gesto sonoro brevissimo (il primo movimento con quel «segnale»
 drammatico) o di celebri Quartetti, la Sonata "a Kreutzer" (1923) e Lettere intime (1928), di immettere nella musica da camera elementi letterati e biografici. Tanto che qui, nel secondo movimento, Ballada, viene rievocata una poesia della terra natale di Janacek: la Moravk. La pagina più interessante, per le mutazioni sonore del violino di contro alla iterata cantilena del pianoforte, è il Finale, fatto di ferme atmosfere.

B. BARTOK
3 Canzoni popolari ungheresi per pianoforte

BELA BARTOK (1881-1945)
TRE CANZONI POPOLARI UNGHERESI Sz 35
Rubalo; Istessi tempo; Poco vivo
Le prime influenze popolari nelle composizioni di Bartok e raccogliere melodie popolari con Zoltan Kodàly. Compose le "Tre canzoni popolari" del distretto di Csik nel 1907, tre semplici melodie del folklore Szèkely ascoltate in Transilvania orientale da un pastore di sessantenni che suonava un flauto primitivo (Tilinkò).

K. SZYMANOWSKI
Chants de princesse de conte de fée op 31 (per soprano e pianoforte)

 

La leggenda PIOTR ANDERSZEWSKI
Ospite delle Sale più importanti del mondo e dei maggiori Festival, recentemente si è presentato alla Royal Festival Hall (Londra), alla Konzerthaus (Vienna), alla Carnegie Hall (New York), al Suntory Hall (Tokyo) etc... Ha suonato con Berliner Philharmoniker, Orchestre Sinfoniche di Boston, Chicago e Londra, NHK Symphony Orchestra, Phikdelphia Orchestra, Orchestra del Royal Concertgebouw etc...
Ha collaborato con C.Abbado, Eliot, Haiting, Dutoit, Dudamel, Denève, etc... La sua incisione delle Variazioni Diabelli ha vinto il Diapason d'Or e "Choc" (Monde de la Musique), l'Echo Klassik in Germania. Ha inciso un CD con le Partite 1, 3 e 6 di Bach, con nomination ai Grammy. L'incisione dedicata a Szimanowski ha confermato la sua fama di artista geniale ed antoconformista ed ha vinto il Classic FM Gramophone Award per il miglior disco strumentale. Il disco più recente è stato inciso dal vivo a Carnegie Hall di New York. Ha collaborato con il regista Monsaingeon realizzando due documentar!: Piotr Anderszewski joue les Variations Diabelli (2001), esplora la simbiosi del pianista con l'op.120 di Beethoven, mentre Piotr Anderszewski Voyageur (2008), è un ritratto dell'artista che si interroga sulla musica e sulle sue radici polacco-ungheresi.
Noto per l'intensità e originalità delle sue interpretazioni, Anderszewski ha ricevuto premi tra cui il Gilmore, attribuito ogni quattro anni a un pianista di straordinario talento.
La presente stagione 2009-2010 lo vede impegnato in Giappone, Europa (Wiener Konzerthaus, Concertgebouw di Amsterdam, Herkulessaal di Monaco di Baviera, concerti con Philharmonia di Londra), America (Orchestre di Los Angeles, Filadelfia etc..). Il ciclo dedicato a Szymanowski è stato eseguito alla Carnegie Hall (New York) ed al Wigmoie Hall (Londra).
Nota di passaggio
"Scoperto" per l'Italia da "Serate Musicali", esse sono assai liete di aver contribuito alla sua leggenda. Ospite per la tredicesima volta di "Serate Musicali" (1997, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010) per le quali ha suonato in vesti e ruoli diversi (Chopin, Szymanowski, Beethoven, Mozart, etc...). Ne hanno esaltato l'ordine apollineo, persino in Chopin. L'apparizione di uno chopinista "metafisico" era al di là delle previsioni possibili. ("E il Genio, che ne sarà, mentre baderò all'ordine?" - si chiedeva Kean di Dumas padre). L'ordine è la 'Prima legge del Cielo". Ma quaggiù è la quadratura del cerchio.
(H.F)

Piotr Anderszewski, pianoforte

DOROTA ANDERSZEWSKA, violino
Ha iniziato gli studi a Varsavia, sua città natale, proseguendoli in Francia. In seguito ha vinto una borsa di studio per la University of Southern California di Los Angeles e la Juilliard School di New York dove, nel 1993, ha conseguito il Master of Music Degree, con Dorothy Delay. Ha vinto numerosi concorsi internazionali: Zino Francescatti (Marsiglia), Wieniawski - Lipinsky (Lublino), Pechino, Taipei, Trapani, Mozart (Los Angeles).
Molteplici le sue apparizioni europee, asiatiche ed europee:: Hancock, Auditorium (Los Angeles), Printemps des Arts (Montecarlo), Cheltenham Festival, Alice Tully Hall (New York), Weil Recital Hall (Carnegie Hall), Franz Liszt Academy (Budapest), Warsaw Phìlharmonic Hall, Taipei National Theater, Wigmore Hall (Londra), National Library (Ottawa).
Suona con suo fratello Piotr, con il quale ha effettuato due registrazioni, una dedicata a Mozart, Beethoven e Schubert, l'altra dedicata a Lutoslawsky, Schubert e Kieisler. L'incontro con Miklos Perényi si è concretizzato attraverso numerosi concerti (musica da camera, registrazioni per la radio ungherese, Triplo Concerto di Beethoven con il fratello e il Doppio Concerto di Brahms nella stagione 2006/2007). E' attualmente Konzertmeister di numerose orchestre francesi ed europee quali: l'Orchestra Filarmonica di Strasburgo, la Camerata Salzburg e la Sinfonia Varsavia. E' ospite per la terza volta di Serate Musicali.

IWONA SOBOTKA, soprano
Inizia gli studi di canto nel 2003, con Tom Krause alla Escuela Superior de Musica Reina Sofia a Madrid. Nel 2004 vince il Grand Prix del Queen Elisabeth International Music Competition ed esce il suo primo Cd dedicato ai Lieder di Karol Szymanowski, che ha ricevuto nel 2005 il "Fryderyk" prix (migliore Cd di musica polacca). Nel 2006 ha registrato "Song of a Faiiy Princess" di Szymanowski, con Sir Simon Ratte e la City of Birmingham Symphony Orchestra. Nel 2005 ha cantato diretta da di Sir Colins Davis ed è stata ospite, nella grande Sala dell'Accademia, con l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, del 10th International Festival Musical Olympus. Ai Théàtre du Buffes du Nord di Parigi, ha preso parte al progetto monografico che Piotr Anderszweski ha dedicato a Szymanowski. Concerti in Polonia, Giappone, Usa, Francia, Spagna e Turchia, Santander. Ha cantato con: Royal Orchestre de Wallonie, Orchestre Phitharmonique du Luxembourg, Orchestre Symphonique de la Opera Monnaie con Mare Soustrot, Symphonisch Orkest van de Vlaamse Opera. E' stata ospite di importanti sale da conceto, come Carnegie Hall a New York, i! Palais des Beaux Arts a Bruxelles, Single in Antwerp, Auditorio National e Teatro Real a Madrid, Conservatoire de Musique de Luxembourg, Albert Hall.
Nel 2004 è stata ospite della ZDF, nel programma "Klassisch!" con Ramon Vargas. Con l'Orchestra Barocca dell'Unione Europea, ha effettuato una tournee in Germania, Paesi Bassi, Belgio.

 


   
   
 

Servizio fotografico di Fabio Borsani
( e/o di Mario Mainino)

 

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