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CUP - CIRCOLO DELL'UNIVERSITÀ' DI PAVIA
"Amici dell'Ateneo"
ADRAT-ASSOCIAZIONE DOCENTI e RICERCATORI ATENEO TICINENSE
Musica in Università 2009-10
Ciclo di musica sacra dal 29 marzo al 29 aprile 2010
Lunedì 12 Aprile 2010, ore 21.15
Chiesa di San Teodoro - Pavia
Musica Sacra dell'Ottocento
Italiano
Antonio CAGNONI
Adoramus te, Christe - Miserere - Christus factus est
Tre composizioni per coro, orchestra d'archi (senza violini) e
timpani
Saverio MERCADANTE (1795 - 1870)
Le sette parole di Nostro Signore Gesù Cristo sulta croce
Per soprano, contralto, tenore, baritono, coro e orchestra d'archi
(senza violini)
Introduzione (tutti)
I- "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno " (soprano
solo)
II - "Oggi, sarai con me in Paradiso!" (tutti)
III- "Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre!" (tenore e baritono
soli)
IV- "Dio mio! Dio mio! Perché mi hai abbandonato?" (coro)
V - "Ho Sete! Qual Giglio candido" (tenore solo)
VI - "Tutto è compiuto " (baritono solo e coro)
VII - "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (tutti)
DAN SHEN, soprano
CECILIA BERNINI, mezzosoprano
GIORGIO TRUCCO, tenore
DAVIDE ROCCA, baritono
IL DEMETRIO complesso strumentale
Coro Polifonica 10
MAURIZIO SCHIAVO, direttore
GIOVANNI CAVEDON, maestro del coro
Ensemble "Il Demetrio"
Viole I: FRANCO FORMENTI, GIAMBATTISTA PIANEZZO, SILVANA SHQARTHI,
RAFFAELLA STIRPE
Viole II: ADRIANA TATARU, NICOLA CURIONI, MARCO VARISCO
Violoncelli: MARCELLO ROSA, MARU SEGOIDANICH
Contrabasso: ROBERTO RANETTA, CARLO CALECARI
Timpani: NICOLA MONETA
Seguono alcune
immagini della serata
Maurizio Schiavo, direttore
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Fu in ossequio a una singolare disposizione del
cardinale Giuseppe Morozzo, vescovo dì Novara tra il /8I7 e II 1842,
che i maestri ili cappella della Cattedrale della città piemontese
si videro costretti a provvedere ad un repertorio ad hoc che
utilizzasse l'insolito organico di un'orchestra con i soli archi
scuri: il vescovo riteneva infatti che l'utilizzo dei violini non
fosse confacente alle musiche da eseguirsi nel tempo di Quaresima.
Negli anni si venne così a costituire un cospicuo corpus ài
composizioni per questa particolare formazione strumentate, cui
contribuirono ira gli altri Pietro Generati, Saverio Mercadante,
Carlo Coccia, e Antonio Cagnoni. Originario di Godiasco, il
compositore pavese giunse a Novara nel 1879 da Vigevano, ove per ben
ventun anni aveva ricoperto l'incarico di maestro dì cappella.
I tre brani in programma, la cui stesura risale all'anno seguente,
sono opere di un maestro nel pieno della maturità: colpiscono
l'eleganza formale, la condotta armonica trasparente e raffinata e
il sapiente magistero artigianale nel trattamento delle voci e delle
risorse timbriche del coro; tutti mezzi al servizio di una
religiosità autentica che aderisce con spontanea partecipazione alle
suggestioni espressive del testo.
Mentre queste composizioni (come la maggior parte della vastissima
produzione sacra di Cagnoni) rimasero manoscritte e non ebbero larga
circolazione, Le sette parole di Nostro Signore sulla croce dì
Mercadante, opera di ampio respiro e di forte, immediata
comunicativa, furono senza dubbio il lavoro di maggior successo tra
quelli destinati alla cappella novarese: te ricorda,
sorprendentemente, persino James Joyce, che nell'Ulysses le cita fra
i capolavori delta musica sacra. Portate a compimento nel IS39, Le
sette parole vennero eseguite per la prima volta a Novara nella
chiesa di Sant'Eufemia il Venerdì santo del 1840. Questa prima
versione, rimasta manoscritta, presenta numerose differenze con
quella definitiva: la prima parola, in origine affidata al contralto
passò, trasportata di una quarta, al soprano; nella sesta, basata
sul dialogo tra una voce sola e il coro, il morbido registro
sopranile viene abbandonato a favore della più robusta e drammatica
voce di baritono; le parti corali vengono spesso riscritte,
privilegiando tessiture più acute che accentuano il contrasto con
gli archi gravi che costituiscono l'orchestra. Queste modifiche (ed
altre minori) si muovono efferentemente nella direzione di
accentuare la drammaticità e l'impatto emotivo della partitura,
accentuandone così in modo determinante la dimensione teatrale.
IL DEMETRIO
E' una formazione musicale pavese costituita recentemente ad
opera di Maurizio Schiavo. Trae il proprio nome dal titolo da uno
dei più celebri libretti di Metastasio, utilizzato da Myslivecek per
comporre l'opera che nel 1773 inaugurò il Teatro dei Quattro
Cavalieri (oggi Teatro Fraschini) di Pavia. L'ensemble, che è
formato da musicisti specializzati ne I fin ter prelazione della
musica antica e che impiega strumenti originali, si dedica
prevalentemente al repertorio italiano del Sei-Settecento, con
particolare attenzione agli autori pavesi.
MAURIZIO SCHIAVO, direttore
Diplomatosi a pieni voli in violino sono la guida di Salvatore
Cicero, ha studialo viola e viola d'amore con Mauro Righini e
violino barocco con Enrico Gatti. Avviatosi alla composizione sotto
la guida di Eliodoro Sollima ha poi proseguito gli studi al
Conservatorio di Milano con Niccolo Castiglioni. Qui ha conseguito
il diploma in direzione d'orchestra con Giampiero Taverna e in
direzione d'orchestra per il teatro lirico con Umberto Cattini. Da
sottolineare la sua opera di ricerca e valorizzazione della musica
dei compositori pavesi e in particolare di Alessandro Rolla. Tra i
Cd realizzati come direttore si segnala la prima registrazione
mondiale delle Arie per soprano e orchestra (Il Quaderno
dell'Imperatrice) di Farinelli.
POLIFONICA 10, coro
Il coro Polifonica IO nasce a Milano nel 1980. Ha collaborato in
Italia e all'estero con numerose orchestre (tra cui Sinfonica
d'Italia, Il Quartettone, Nuova Cameristica, Piccola Sinfonica di
Milano, Ludwig van Beethoven). Ha vinto per tre volte il primo
premio della Rassegna di Cori organizzata annualmente dalla
Provincia di Milano e ha partecipato al Concerto di Natale 2000 nel
Duomo di Milano diretto da Alberto Veronesi con Katia Ricciarelli e
Cecilia Gasdia. Nel giugno 2001 ha eseguito la Fantasia Corale di
Beethoven al Conservatorio di Milano con il pianista Bruno Canino.
Il coro Polifonica IO è diretto dal maestro Giovanni Cavedon.
DAN SHEN, soprano
Diplomata in canto lirico presso il Conservatorio Universitario
di Shanghai si è poi perfezionata con Gino Bechi e, successivamente,
si è diplomata in Canto e in Musica Vocale da Camera con il massimo
dei voti presso il Conservatorio di Milano. Premiata alla XXIV
edizione del Concorso Palma d'Oro di Finale Ligure e al Concorso
Bellini di Ragusa - Ibla del 1998, ha conseguito nel 1999 il I
premio assoluto al Concorso internazionale Angelica Catalani di
Corinaldo nella sezione liederistica. Per Agorà ha registralo, in
prima mondiale "Il Parnaso Confuso" di C.W. Gluck.
CECILIA BERNINI, mezzosoprano
Dopo la laurea in biotecnologie all'università di Pavia con 110
e lode ha intrapreso lo studio del canto con Fernando Cordeiro Opa,
dedicandosi prevalentemente al repertorio sacro del barocco
italiano. Collabora con l'ensemble di musica contemporanea Luciano
Berio e con il gruppo strumentale Il Diletto Musicale.
GIORGIO TRUCCO, tenore
Nato a Vogherà nel 1975 compie gli studi musicali presso il
Conservatorio di Milano. Finalista nel 1999 del concorso Caruso,
nello stesso anno si aggiudica il 3" Premio al Concorso
Internazionale Mario Basiola e debutta al Teatro alfa Scala di
Milano nella Nina, o la Pazza per Amore di Paisiello sotto la
direzione di Riccardo Muti. Inizia così una brillante carriera sui
principali palcoscenici europei (Rossini Opera Festival, San Carlo
di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino, Concertgebouw di Amsterdam,
ecc.). Tra le sue registrazioni: Ciro in Babilonia, Mosè in Egitto e
Otello ili Rossini; La vedova scaltra di E. W. Ferrari.
DAVIDE ROCCA, baritono
Compiuti a Roma gli studi musicali diplomandosi in canto e in
pianoforte, vince nel 1993 il secondo premio al concorso di musica
vocale da camera "Città di Conegliano Veneto" e, l'anno seguente, il
Concorso Internazionale Spazio Musica. Musicista versatile, spazia
dal repertorio barocco (nel quale si è perfezionato con E. Kirby e
E. Tubb) all'opera buffa (Mozart e Rossini in particolare) sino al
teatro musicale contemporaneo (Teneke di Vacchi per il Teatro alla
Scala). Si è esibito in prestigiosi teatri italiani ed europei e in
Algeria, Turchia, Stali Uniti, Egitto, Libano e ha al suo attivo
numerose registrazioni discografiche.
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