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Stagione 2008/2009
V edizione al Teatro
Lirico di Magenta
IX Stagione Sinfonica
dell'orchestra
Edizione speciale dedicata al 150° anniversario
della Battaglia di Magenta
“Magenta costruisce l’Europa”
Concerto sinfonico Dedicato
all’Italia
“Verdi: la
voce di un popolo”
soprano: Ekaterina Gaidanskaya
baritono: Maurizio Leoni
Coro Civico “Città di Magenta”
dir: Dario Garegnani
Giuseppe Verdi (1813-1901)
Nabucodonosor(1842)
Sinfonia
Atto I, Scena 7, Gli arredi festivi - coro
Otello(1887)
Atto IV, scena 1
Canzone del salice, Ave Maria - soprano
Rigoletto (1851)
Atto II, scena 9
Cortigiani! - Baritono e coro
Simon Boccanegra (1857/81)
Atto I, scene 6 e 7
Orfanella.., Figlia!a tal nome io palpito - Baritono e Soprano
I Vespri Siciliani (1855)
Sinfonia
Macbeth(1847)
Atto II, scena 5 - Salve, o Re! - Soprano, Baritono e coro
Atto IV, scena 1 - Patria Oppressa - Coro
Atto IV, scena 5 - Pietà, rispetto e amore - Baritono
La Forza del Destino (1862)
Sinfonia
Immagini della serata
Son contento che a nulla voi nuocesse l'aria di questa notte
Marullo. S'ho dormito sempre
PAGGIO: Al suo sposo parlar vuol la duchessa
Ella è qui dunque.. Ella è col Duca
Cortigiani vil razza dannata
Io vo mia figlia ..
Tutto al mondo ell'è per me ..
Ebbene io piango...
baritono: Maurizio Leoni
soprano: Ekaterina Gaidanskaya
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/Vote di sala a cura di Dario Garegnani
"Verdi, la voce di un popolo"
Affrontare l'esecuzione e l'ascolto di un programma interamente
dedicato a Giuseppe Verdi oggi significa rendere il giusto onore ad
un grande uomo di teatro, i cui talenti degni delle più blasonate
drammaturgie europee sono troppo spesso oscurati dalla sua stessa
smisurata diffusione. Le celeberrime sinfonie di Nabucco
(1842) de La forza del destino (1862) e de I vespri siciliani
(1855) sono pagine sinfoniche la cui fama è pienamente giustificata
dalla facilità melodica, dalla efficacia di una orchestrazione che
nel raffinarsi non perderà mai nulla della propria solidità e della
forza delle proprie tinte. Le voci di soprano e baritono sono
protagoniste di una insolita selezione di scene liriche. Padre e
figlia si reincontreranno nella complessa trama del Simon
Boccanegra (1857/81), partitura delicatissima e a torto non
riconosciuta tra i grandi capolavori. Un padre vivrà il dramma e il
disonore di aver "perso" la propria figlia, tra ira e supplica,
nella scena da Rigoletto (1851). Il confronto con Shakespeare
darà però i risultati più sublimi. In Otello (1887) la
cosiddetta "scena del salice", seguita dall'Ave Maria", sono già un
esperimento "estremo" di narrazione modernissima; una nenia
lontana, tremante e senza tempo, seguita da
una preghiera tra canto e recitazione pura. In Macbeth (1847)
troviamo l'antecedente ideale degli esiti di Otello. Scritta dopo un
lungo periodo di riposo forzato, vibra di una intensità
surreale, cupa; la scrittura sperimenta un suono privo
di ridondanze, nudo e scarno anche negli accompagnamenti,
per mettere in scena un conflitto tetro tra il doppio polo negativo
Macbeth-Lady. L'aria del protagonista "Pietà, rispetto e amore"
contiene uno dei pochi spiragli di lucidità "romantica" del
personaggio. La meravigliosa scena del brindisi è invece pura
drammaturgia. Il piano della realtà del tema salottiero del brindisi
di Lady non potrà che vacillare davanti alla forza di un mondo
irreale che irrompe con il fantasma di Banco. Il brindisi
ricomincerà, scolorato di fronte ai fantasmi delle colpe dei
personaggi. Il coro d'esordio del IV atto, "Patria oppressa" è un
esempio di patriottismo sussurrato, ed è complementare alla maestosa
scena I "Gli arredi festivi" dal Nabucco, ed alle "comparsate" del
coro in vesti di convitati-cortigiani.
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